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Embers of Mirrim Recensione

Siete appassionati di platform game, vi piace il genere fantasy e amate le sfide? Bene, se siete alla ricerca di un titolo che possieda queste caratteristiche non possiamo che consigliarvi Embers of Mirrim! Il titolo è un platform game 2.5D con grafica tridimensionale ma con visuale a scorrimento laterale, realizzato da Creative Bytes Studios e disponibile dal 23 Maggio per le piattaforme Playstation 4, XBox One e PC al prezzo di €21,99. Ma bando alle ciance e scopriamo insieme cosa si cela dietro questo interessante platform!

embers of mirrim

Due poteri in uno

In una terra lontana, immersa in una ancora rigogliosa natura, vivono gli Ember. Queste abili ed aggraziate creature simili a volpi non sono, però, tutte uguali: esistono infatti due razze differenti tra di loro. La prima è caratterizzata da un delicato manto bianco, volto a rappresentare la luce; l’altro invece possiede un manto scuro come la pece, rappresentante ovviamente la controparte dell’ombra. Tra le due tribù non scorre buon sangue ed ogni incontro si trasforma sempre in una cruenta e violenta battaglia. Qualcosa, però, sta per cambiare: un’invasione aliena incombe sulle loro terre e con il nemico dietro l’angolo, un antico potere interviene in loro aiuto. Questa forza divina forgia due Ember diversi in un unico e magnifico esemplare, un eroe il cui compito sarà quello di riportare la pace nel mondo. Questo salvatore possiede la grazia e il potere di entrambe le razze, assieme all’abilità di dividersi tra “luce” ed “ombra”. Ora le due tribù dovranno mettere da parte l’odio e l’ostilità col fine di sconfiggere il pericoloso nemico e riportare la pace nella terra.

L’avventura comincia! 

Dopo un’interessante presentazione iniziale, volta a farci comprendere parte della storia, comincia la nostra avventura. All’inizio avremo la possibilità di “vestire” i panni di Mir, l’Ember d’ombra, e di analizzare i principali comandi di gioco. Fin da subito saremo catapultati in una piacevole atmosfera caratterizzata da paesaggi mistici e magici, accompagnati da un ottimo comparto sonoro. Da un punto di vista tecnico la grafica non è delle migliori, ma l’ottima art direction è in grado di sopperire ove purtroppo le texture non arrivano. Una volta familiarizzato con i comandi, conosceremo la principale abilità di questo Ember: la nostra piccola creatura è in grado di dare potenti colpi al terreno, facendo così crollare le superfici instabili. Dopo aver proseguito in modo molto lineare avremo la possibilità di controllare Rim, l’Ember di luce. Questa piccola creatura, a differenza della prima, possiede un’abilità completamente diversa, ovvero sfruttare le protuberanze delle sue zampe anteriori per planare a terra, effettuando salti più lunghi. Le prime fasi del gameplay, quindi, sono caratterizzate dal controllo alternato dei due Ember; ciascuna fase si concluderà con un breve video che ci farà addentrare nelle profonde radici della trama. Improvvisamente, però, eccp le cose cambiano; nel momento in cui le due creature si incontrano, ecco che la forza divina unisce i due in un’unica e potente creatura: nasce dunque Mirrim, colei che sconfiggerà il nemico e riporterà la pace. Le due opposte razze degli Ember sono quindi unite in un unico corpo all’interno del quale le anime di Mir e Rim continuano a vivere. Grazie a questa fusione Mirrim, oltre a possedere le abilità dei due Ember, ne acquisterà una nuova: sarà in grado di dividere i due spiriti, rappresentati sotto forma di sfere di energia; il giocatore potrà dunque comandare queste sfere liberamente, utilizzando i due stick analogici. Questa abilità, purtroppo, durerà pochi secondi, ma il mondo di Embers of Mirrim sarà costellato da sfere che ne aumenteranno la durata.

Puzzle e confusione

All’inizio Embers of Mirrim potrebbe sembrare abbastanza piatto, a causa della troppa linearità del gioco: infatti saremo solo in grado di proseguire in avanti, senza alcuna possibilità di esplorazione. La cura degli scenari potrebbe far passare questo difetto in secondo piano, ma la sensazione iniziale che il titolo offre non è delle migliori. Fortunatamente, una volta ottenuto il controllo di Mirrim, il numero dei puzzle e la loro varietà aumenterà nettamente; la presenza di livelli caratterizzati da piattaforme mobili e varie “trappole” ci permette di comprendere al meglio come utilizzare due personaggi allo stesso tempo. Purtroppo però questa sarà un’azione alquanto complicata da eseguire poiché, nella maggior parte del titolo, dovremo attraversare sezioni di gioco complesse. La difficoltà aumenta nel momento in cui le due sfere di energia cominciano ad incrociarsi tra loro: queste sezioni di gioco, caratterizzate inoltre da margini stretti ed ostacoli letteralmente improvvisi, potrebbero mandare in confusione il giocatore costringendolo a ripetere una determinata fase di gioco più e più volte. Un’altra caratteristica del titolo è l’assenza totale di dialoghi: nelle varie cut-scene presenti nel titolo, infatti, non è presente alcuna linea di testo; questo potrebbe essere sensato visti i protagonisti animali, ma la presenza di dialoghi, anche brevi, probabilmente avrebbe coinvolto di più il giocatore nella storia. Il comparto sonoro è invece ottimo, andando a colmare quelle lacune date da una mancanza di dialogo ed empatia generale delle vicende. Nonostante questi difetti, Embers of Mirrim non è il solito platform game: andando avanti con la storia saranno presenti sezioni puzzle sempre più complesse ed intriganti, labirinti ed occasioni in cui dovremo cavarcela solamente grazie alle nostre abilità. Un lato positivo del titolo sono i frequenti checkpoint che ci permetteranno, in caso di morte, di ricominciare da un punto non troppo lontano dal luogo della nostra triste disfatta.

In conclusione..

Embers of Mirrim è un platform game innovativo e diverso dal solito, caratterizzato da puzzle, labirinti complicati e la possibilità di poter sdoppiare il protagonista principale, controllando così due personaggi allo stesso tempo: questa abilità è tanto interessante quanto a volte frustrante, non essendo sviluppata a dovere in alcuni frangenti. Un vero peccato, visto che l’idea di fondo e l’art direction sono decisamente più che buoni: speriamo in un prossimo lavoro migliore da parte dei Creative Bytes Studios.

Veronica "Ronnie" Lorenzini
"When a door closes, a window opens. Or something like that."

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