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Football Manager 2018 Recensione

Se c’è un titolo che ci può mettere davvero di fronte alle grandi difficoltà che derivano dall’essere un allenatore è senza dubbio la serie di Football Manager, storico brand che ha subito un lungo stop dal lontano 1993, per ritornare prepotentemente con cadenza annuale dal 2005 in poi. Chiaramente l’evoluzione c’è stata, gradita e graduale, ma mai lo stacco contenutistico è stato grande e complesso come quello che ci viene offerto con questo Football Manager 2018. Già, perché sono innumerevoli i cambiamenti, le questioni da gestire – e da risolvere – che vanno ad arricchire l’esperienza di gioco creata da Sports Interactive, mai così completa prima d’ora. Consci dell’enormità di questo tipo di opere, ci siamo concessi maggior tempo da dedicare all’analisi delle varie aggiunte rispetto allo scorso anno, oltre alle conseguenze che esse hanno avuto sia nel gameplay che nell’approccio del giocatore stesso.

football manager 2018

Ogni giocatore avrà una sua posizione o più di riferimento, con inoltre un livello di apprezzamento personale per il ruolo attribuito.

Factotum

Quando ho parlato di enormità ho rischiato addirittura di essere riduttivo, perché le questioni e i cavilli ai quali dovremo far fronte una volta intrapresa la nostra carriera sono di una quantità incredibile, così tanti che riuscire a tenerli sotto controllo è una fatica a dir poco titanica. Se pensavate di mettervi la giacca – o la tuta – e mettervi comodi in prima fila a seguire le partite semplicemente scegliendo dal mazzo i giocatori da acquistare e poi schierandoli in campo, siete totalmente fuori strada. Football Manager 2018 è molto più di questo: ci mette di fronte alle scelte della società, all’infermeria, agli osservatori e così via, insomma ci troveremo a gestire praticamente la totalità dello staff e ciò che ne consegue. Ecco dunque che si fanno sotto le scelte dell’allenamento, magari differenziato per i giocatori in recupero o per giovani da far migliorare sotto alcuni aspetti, le notizie di mercato di tutto il mondo, da spulciare per rimanere aggiornati (oltre a selezionare talenti, ricevere e fare delle offerte), gli incontri con i giornalisti per rispondere a domande spinose e, ovviamente, i meeting con la società e il team sia per la gestione generale, sia per le formazioni da schierare. Se tutto ciò vi sembra molto, sappiate che ho elencato a grandi linee solamente un terzo di quelli che saranno i vostri oneri.

Entrare nei particolari, specialmente delle sezioni più dettagliate, è praticamente impossibile, ma non fatevi spaventare troppo: non saremo infatti “costretti” a seguire di persona tutti questi passaggi (e ammettiamo che per riuscirci con efficienza bisogna essere dei veri professionisti), e in molti casi potremo delegare il nostro allenatore in seconda o alcuni membri dello staff specializzati. Alleggerendoci di molto il lavoro, potremo dunque scegliere quali campi gestire in prima persona e concentrarci maggiormente su quello che ci aggrada. Badate bene però a partecipare ai già citati meeting, perché molto spesso verranno prese delle decisioni molto importanti, e se non presenzierete… beh, chi tace acconsente. E per quanto riguarda il social? Ovviamente ci sarà anche per esso uno spazio dedicato, dove potremo leggere tutto ciò che verrà detto nel mondo del calcio, compreso il bello e il cattivo tempo che faremo scaldando la nostra poltrona.

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I dati del giocatore. A sinistra potete vedere l’enorme colonna delle sezioni da gestire; in alto, le sotto-categorie di ognuna di esse!

Il database che va a comporre il titolo è pura follia informatica, con informazioni e interazioni possibili con migliaia e migliaia tra giocatori e membri dello staff (fisioterapisti, dirigenti, allenatori in seconda e così via) da gestire per mantenere il livello di forma fisica e mentale dei giocatori ad un livello impeccabile. Già, a influire sui vari match fin dal pre-campionato ci sarà anche il morale del singolo! Da bravi allenatori quali siamo, lo spogliatoio prima, durante, e dopo il match sarà il nostro regno, e tenere dei discorsi con la squadra potrebbe, tra le altre cose, risultare decisivo per il risultato finale della partita. Vorreste davvero delegare il vostro secondo per fare questo? A vostra discrezione.

L’arte della gestione

La formazione iniziale di ogni match potrà essere scelta con tutti gli aiuti possibili prima della partita, impostando oltre ai giocatori e al loro ruolo, anche la solidità della difesa, l’approccio mentale con cui affrontare la partita, le tattiche, e ovviamente i singoli tiratori. Tutto ciò che imposteremo avrà ripercussioni anche sulle singole prestazioni, e se non avremo impostato oculatamente tutto ciò che è “compatibile” con le caratteristiche del nostro team sarà davvero complicato raddrizzare le cose durante il match. Una attenzione particolare va data alla forma fisica dei giocatori che, come è giusto che sia, se in una situazione non proprio ottimale, specie se appena ripresi da un infortunio, sono più soggetti a problemi fisici o muscolari. Il turnover? Sacrosanto, specie se avrete intrapreso la vostra carriera nella modalità standard, con una squadra già esistente. Questo perché purtroppo gli infortuni saranno frequenti, che lo vogliate o no… Le partite che giocheremo saranno molto lente, con una simulazione che oltre a concedervi le scene più salienti, vi concederà tutto il tempo – anche troppo – per apportare modifiche a tutto ciò che abbiamo detto, con l’aggiunta delle sostituzioni ed altre funzionalità in partita.

Football Manager 2018

L’impatto visivo e la fisica non sono certo caratteristiche su cui punta il gioco, ma riesce comunque nel suo intento.

Interfaccia, oh mia interfaccia

Anche invocandola e pregandola, purtroppo l’interfaccia rimane comunque lo scoglio più grande che un giocatore deve affrontare. Anche se Football Manager 2018 tratta lo sport che nel nostro paese è il più conosciuto e del quale conosciamo meglio le meccaniche, riuscire a “fare” ciò che effettivamente “vogliamo” in game risulta molto macchinoso. Questo accade a causa di una interfaccia che per quanto semplicistica nelle linee, risulta estremamente poco intuitiva, con aree e finestre difficili da avere sotto occhio o a portata di mano. Non andiamo dunque a comprendere solamente quella di gioco pre-match, ma anche le varie sezioni disponibili a partita già iniziata. Per la maggior parte avremo dalla nostra numeri e statistiche, che non faranno altro che confondere i giocatori meno avvezzi al genere o magari molto giovani nell’età. Non fatevi dunque ingannare dallo sport in sé, perché se siete abituati a creare squadre di mostri sacri nei simulatori calcistici che ben conosciamo, qui la vostra esperienza videoludica sarà di tutt’altra pasta.

Sul piano della grafica non ci aspettavamo molto, e ovviamente non è arrivato il boom da quel punto di vista. Tralasciando l’aspetto innaturale che assumerà il nostro avatar già solo scegliendo un’altezza medio bassa, le proporzioni fisiche ottenute sono quasi riconducibili a un disegno infantile… senza esagerare. In campo la situazione cambia leggermente, con una cura un pochino migliore, ma comunque scarna di dettagli data l’utilità puramente informativa e visiva. I caricamenti sono lunghi, ma nulla di eccessivamente tedioso. Ottimo invece il lavoro svolto per la localizzazione: per nostra fortuna il titolo dispone della completa traduzione dei testi – e sono davvero TANTISSIMI – nella nostra lingua natale, e di conseguenza ne riesce ad alzare ancora di più l’appetibilità.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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