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Hands On Blind – Milan Games Week 2016

Durante la Milan Games Week di quest’anno, una grande area del padiglione è stata dedicata all’esposizione e alla prova di nuovi ed interessanti titoli creati da sviluppatori indipendenti, tra i quali il particolarissimo Blind. Come molti ormai si saranno resi conto, questa ultima parte del 2016 sta vedendo il fenomeno realtà virtuale crescere esponenzialmente, ed è proprio dedicato alla VR il titolo di Tiny Bull Studios che andiamo ad analizzare in questo articolo.

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Abbiamo avuto modo di provare la demo del gioco con mano (e visore), e possiamo dire senza peli sulla lingua che ne siamo rimasti affascinati. In questa avventura saremo al comando di una ragazza, che mentre si trova alla guida della sua auto perderà l’uso della vista (prima o dopo l’incidente?). Dopo il breve filmato che introdurrà la versione dimostrativa, ci ritroveremo in una stanza… completamente al buio. Già, Blind vuole trasmettere proprio questo, un senso di “cecità guidata”, che come vedremo più avanti dispone di punti di forza granitici. Prima di passare al gameplay dovremmo soffermarci un secondo di più sull’aspetto artistico del gioco: gli unici colori che potremo vedere, sono ovviamente il nero ed il bianco. Questo dualismo cromatico è ovviamente necessario per riuscire ad orientarsi, ma soprattutto infonde in ogni tratto poesia e malinconia… forse anche paura? Le linee che vanno a comporre gli scenari sono dolci, e parecchie delle decorazioni di pareti e pavimenti sono formate da tratti ricurvi, come a sottolinearne il senso di innocenza. I colori, ma anche la pacatezza dei movimenti di mani ed oggetti, non aiutano il giocatore solamente nell’immersione al titolo, bensì riescono ad evitare il fastidioso motion sickness anche nelle persone più soggette al disturbo.

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Per giocare a Blind il modo più consigliato è servirsi di due motion controller (uno per mano) dato che il titolo è stato studiato e pensato per questo, ma Tiny Bull Studios ha fatto in modo che sia possibile giocare il titolo anche con dei normali controller in mancanza di essi. Ci teniamo a precisare che il livello di immersione nel gioco purtroppo ne perderebbe. Perché mai? Perché in Blind le nostre mani avranno compiti differenti, ma essenziali. Con la mano sinistra reggeremo il bastone, che se agitato e “sbattuto” contro degli oggetti, produrrà delle onde sonore in grado di farci percepire ciò che ci circonda. E’ a questo che serve il colore bianco di cui parlavamo: ovviamente senza la vista, la nostra fanciulla non può sapere da quali colori è circondata, ma potrà percepire forme e spazi. Ovviamente non si tratta di un gioco dove riempire la mappa di colore, e le onde sonore svaniscono dopo pochi secondi, sarà dunque necessario colpire spesso degli oggetti per orientarsi al meglio. La mano destra invece avrà il suo compito classico: afferrare oggetti, spostarli, usare maniglie delle porte e così via. Da notare come la risposta tra pressione del tasto e “stretta” della mano in game sia immediata, rendendo ancora più vivida l’esperienza di realtà virtuale.

Blind screenshot 01Lo scopo della nostra fanciulla sarà capire cosa le sta succedendo e perché mai si trova in quella casa dopo l’incidente che la ha colpita. Per procedere nel suo “viaggio” sarà necessario risolvere degli indovinelli sparsi nelle varie stanze, tutti realizzati con cura e fantasia. Ciò Tiny Bull Studios vuole fare con tali enigmi in Blind, è spingere il giocatore a risolverli non solo usando il senso della vista, ma anche il resto delle capacità che una persona priva della vista deve necessariamente sviluppare: in questo caso il tatto grazie alle vibrazioni dei controller, e l’udito. Nella demo che ci è stata proposta infatti, gli enigmi che abbiamo risolto rispecchiavano tali criteri.

L’esperienza è stata fin troppo breve, e non perché lo fosse realmente, ma perché la voglia di continuare a giocare era tangibile! Blind sarà disponibile durante la Q1 del prossimo anno (con molta probabilità nel mese di marzo) su PC e PlayStation 4, e supporterà i dispositivi Oculus Rift, Steam VR, OSVR e Playstation VR. Se siete curiosi di sapere di più sul titolo vi rimandiamo al sito di Tiny Bull Studios!

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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