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Indie-pendence Day #11: Brothers: A Tale Of Two Sons

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Buon pomeriggio a tutti! Il gioco di cui andiamo a parlare oggi è un titolo uscito l’estate scorsa solo in digital download, e vincitore del premio di “gioco più innovativo” ai BAFTA Videogames Awards 2014 (oltre ad altre 2 nominations). Si tratta di Brothers: A Tale Of Two Sons. Il gioco, sviluppato dalla Starbreeze Studios, ha lasciato veramente a bocca aperta la critica, che non si aspettava un titolo tanto valido da parte dei produttori, dopo il flop di Syndacate.

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Il gioco si presenta come un puzzle game molto insolito, in cui a fare da padroni non saranno solo i personaggi, ma anche i suggestivi scenari che ci vengono presentati in tutti i capitoli. Non è una sorpresa dunque dire che durante il gioco, buona parte del tempo può essere spesa a guardarsi semplicemente intorno.

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La trama del gioco è molto semplice: due fratelli (un adolescente e un bambino), partono per un lungo viaggio alla ricerca dell’acqua della vita, necessaria per curare il loro padre gravemente malato. Brothers è stato creato per vivere la storia, per interpretarla, ed apprezzarla al meglio. Gli enigmi che ci troveremo di fronte dopotutto non saranno complicati, e non presenteranno mai problemi così gravi per bloccarvi durante il viaggio.

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Anche i comandi di questo gioco sono molto semplici, ma la vera innovazione sta nel dover controllare due personaggi contemporaneamente, e sarà indispensabile la cooperazione tra i due per poter avanzare nella storia. La magia del gioco dunque risiede nella semplicità e nella scorrevolezza con cui la storia dei fratellini viene raccontata.

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La longevità di Brothers: A Tale Of Two Sons non è esagerata, infatti il titolo ci terrà impegnati solo per poche ore, ed anche questa scelta si è rivelata paradossalmente un successo. Un gioco come questo, se tirato troppo per le lunghe forzando eventi e vicende, sarebbe risultato senza dubbio stucchevole, ed avrebbe compromesso fortemente l’atmosfera creatasi.

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Altro punto che rende l’esperienza di Brothers indimenticabile, è che tutti i personaggi del gioco parlano una lingua sconosciuta: tutto ciò che c’è da capire, è reso perfettamente chiaro dal modo in cui vengono utilizzate le espressioni ed i movimenti di tutti i personaggi, come paura, gioia, rabbia, dolore, tristezza e così via.

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Più che un videogioco insomma, con Brothers: A Tale Of Two Sons vi sembrerà di vivere una poesia, un viaggio interiore che mai annoia e mai lascia insoddisfatti, ed il tutto contornato da uno stile artistico evocativo e suggestivo.
Il gioco è consigliato praticamente a tutti i tipi di giocatori, famiglie comprese: un gioco del genere è quasi impossibile non apprezzarlo. Ricordiamo che proprio questo mese, Brothers è in regalo con l’abbonamento Playstation Plus per Playstation 3. Non mi rimane altro da fare che salutarvi, e darvi appuntamento al prossimo numero!

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Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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