VideogiochiNewsGL Originals

Monster Hunter: World, la Caccia inizia su Astera!

Il sole svegliò il Capitano con un dolce tepore. Uno sbadiglio ed uno sguardo alla stanza, dove tutto appariva in ordine. Si alzò e dopo essersi sciacquato il viso si vestì, armatura ed arma alla mano: oggi avrebbe addestrato le nuove reclute, giunte dal vecchio continente che lui non aveva mai visto, dato che era l’unico cacciatore nato nel Nuovo Mondo. Uscì dalla porta in legno e lasciò vagare lo sguardo su Astera, per molti una caserma, il luogo dove la Squadra di Ricerca studiava il fenomeno dell’attraversamento oceanico degli Antichi Draghi, per altri un luogo dove rifocillarsi o lavorare: per lui, era casa, pensò dirigendosi al Campo d’Esplorazione.

Il Comandate Supremo di Astera si stava rifocillando per colazione nel suo studio, aspettando la visita dell’Attendente, quella ragazzina a volte era davvero fastidiosa ma sapeva il fatto suo: in quaranta anni di vita su Astera, il Comandante ne aveva viste di persone eppure, l’Attendente era spiccata sugli altri, con la sua conoscenza del territorio, la diligenza nel lavoro e l’assurda storia che la vedeva raccomandata dalla gilda del Vecchio Mondo, unita alla sua inesauribile voglia di rendersi utile. Il motto dell’Attendete era “Se ti sei perduto, mangia!”, lo ripeteva spesso ai nuovi arrivati che probabilmente, vedevano in lei una faccia amica: il Comandate avrebbe voluto essere quell’amico ma il peso del comando lo costringeva alla durezza più spesso di quanto ritenesse necessario; con un sonoro battere di nocche sulla porta, l’Attendete si scaraventò nello studio del Comandante: a volte era così maldestra, il che suscitava simpatia dopotutto, pensò il Comandante.
“Attendete al rapporto Comandate Supremo” disse la ragazza facendo il saluto militare, “Buongiorno, pronta a ricevere le reclute?”
“Prontissima Signore! Suo nipote si sta già dirigendo verso il capo d’esplorazione” rispose lei
“Non mi aspetto nulla di meno dal Capitano” fece il Comandante
“Signore, se posso, ci sono gli ultimi rapporti circa l’Antico Drago identificato poco fa: si tratta del temuto Nergigante disse la ragazza con un tono leggermente scosso,
“Sono certo che una bestia simile sarà un ottimo banco di prova per i nuovi arrivati: non c’è posto per i deboli qui ad Astera e tutti devono fare la loro parte” replicò il Comandante, poi disse: “Raggiungi mio nipote al Campo d’Esplorazione, assegna i Palico ai nuovi arrivati e portatemi la testa di quel Drago entro sera”.

Senza por tempo in mezzo, l’Attendente uscì dallo studio del comandante dopo un breve saluto militare e lasciandosi l’uomo alle spalle, pensò che quel burbero uomo avesse davvero la stoffa del comando. Scendendo le scale, la ragazza si stava chiedendo quali nuovi eroi sarebbero giunti nel Nuovo Mondo, chi si sarebbe distinto, quale arma avrebbe usato, se sarebbe stato un uomo o una donna: tra un pensiero e l’altro giunse all’armeria e reclutò dieci Palico, i simpatici animaletti simili a grandi felini che camminavano eretti e “parlavano” a modo loro, sempre sorridenti e fedeli compagni di battaglia; c’era un detto, tra le fila dei cacciatori: “Tratta il Palico come fosse una parte di te e lui diventerà la tua arma più efficace” ed effettivamente era vero, perché questi animaletti oltre a saper costruire armi, erano delle perfette armi da combattimento, forti dei loro attrezzi, gadget, dimensioni ridotte e instancabile forza di volontà. Dopo aver attraversato la piazza principale di Astera, essere stata investita dall’odore del pane caldo e del buon cibo presente nei vari negozi (dove per l’appunto spesso lavoravano i Palico), l’Attendente diede un occhiata alla Bacheca degli Incarichi posta al centro della piazza: nulla di nuovo per ora, si disse, sistemando qualche foglio qua e là. Dopo poco la ragazza e i Palico giunsero al Campo d’Esplorazione, un luogo allestito al di fuori di Astera, perfetto per il classico incontro preliminare con i nuovi arrivati: diverse tende costituivano il Campo, alcune di queste erano tende destinate alle cure mediche, altre invece all’approvvigionamento ed infine alcune al mero riposo. Il Capitano arrivò puntuale come sempre, fischiando sonoramente fece mettere in riga tutti i dieci nuovi arrivati: erano divisi equamente tra uomini e donne.

“Io sono il vostro Capitano, insieme, condurremo la prima caccia qui nel Nuovo Mondo: molti di voi si ritengono degli esperti di caccia, lasciate che vi dica fin da subito che non siete nulla qui, Astera stessa è stata distrutta e ricostruita più volte nel corso degli anni. Sono nato e cresiuto qui ed ancora oggi, esistono pericoli che non conosco e che affronto per la prima volta: il mondo là fuori è pericoloso ma avrete degli alleati con voi: i Palico che vi verranno assegnati dall’Attendete saranno per voi amici e compagni di squadra insostituibili, ci saremo io e l’Attendente ad offrirvi il miglior supporto possibile. Scegliete la vostra arma e parlate con l’Attendente per l’assegnazione del Palico: il nostro obbiettivo, qui ad Astera, è comprendere il fenomeno che spinge gli Antichi Draghi ad attraversare il mare ogni dieci anni e distruggere tutto ciò che si lasciano dietro. Al momento, il nostro obbiettivo è l’Antico Nergigante che molti di voi conosceranno come Drago dell’Estinzione data la potenza che può scatenare ma non fatevi illusioni: alcuni rapporti ci spingono a pensare che il drago più pericoloso mai visto, Zorah Magdaros, La Montagna Vivente sia qui nel Nuovo Mondo, al suo confronto il Nergigante è una lucertola! Preparatevi, sarà una grande caccia!”.

Dopo il discorso del Capitano, l’Attendente spiegò alle reclute le nozioni di base sull’ecosistema del posto, le diverse zone climatiche e l’uso degli Insetti Esploratori che possono essere un valido sostegno nella ricerca delle tracce lasciate dai mostri che si cacciano. Tutto era pronto per la caccia, quando si udì un forte boato ed un ruggito che sembrava squarciare i cieli: in mezzo a quel frastuono, il Capitano urlò “il Nergigante vi da il suo benvenuto cacciatori: la Caccia abbia inizio!”.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche