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Mr. Shifty Recensione

I videogiochi con visuale dall’alto fanno sempre uno strano effetto: snobbati all’inizio, tendono invece a creare ore e ore di gameplay coinvolgente. Non è da meno Mr. Shifty, gioco beat’em up sviluppato dal Team Shifty e disponibile, ad oggi, su PC e Nintendo Switch (ma arriverà anche per Ps4 e Xbox One). E’ proprio la versione portatile quella che abbiamo provato, e che ci ha fatto capire il valore di un gioco del genere. Ma andiamo con ordine.

Una scazzottata in onore dei vecchi tempi

L’old-style, quello stile un po’ antiquato e retrò, sta sempre di più catturando le menti dei giocatori, spostando il desiderio di provare un tripla A verso titoli più indipendenti e particolari. Ne è l’esempio lampante Hotline Miami, ormai osannato da molti giocatori e capace di regalare ore e ore di divertimento assoluto. Mr. Shifty parte da questo proposito, cercando però di offrire qualcosa che sulla piazza non è presente al momento.

Il nostro omonimo protagonista dovrà infiltrarsi all’interno di un palazzo, per rubare un oggetto raro, necessario ai nemici per attuare dei loschi piani. Una trama scontata, che comunque funge da cornice ad un gioco che fa della giocabilità il suo punto forte. Il nostro Mr. Shifty principalmente ha due abilità: può colpire davvero forte (al punto di rompere muri) e può teletrasportarsi di pochi metri in avanti, scomparendo in una nuvola di fumo nero.

Tramite queste due meccaniche, il giocatore dovrà muoversi in ambienti ostili, pieni di nemici dalle caratteristiche particolari, e sbaragliando tutte le orde che il cattivo di turno, Stone, gli lancerà addosso.

Nuovo e vecchio

Stilisticamente parlando, il gioco mostra una visuale molto antiquata, ma una grafica moderna e cartonata, quasi a voler trovare il giusto compromesso tra nuovo e vecchio, tradizione e novità: il risultato che ne scaturisce è davvero buono, al punto che anche qualche leggero calo di framerate passerà inosservato, vista l’immersione.

Difficilmente, come succedeva per i vecchi beat’em up, ci si stanca dai combattimenti, e spesso quella frustrazione naturale che dovrebbe subentrare al ventesimo tentativo di superare un piano, viene invece messa da parte con il solo scopo di menare le mani, e forte. Ad aiutarvi, ogni tanto qualche arma contundente potrà essere usata, mentre le armi da fuoco saranno completamente bandite.

Zitto e mena

Dimenticatevi ogni possibile esplorazione: Mr. Shifty non vuole portarvi in un open world, ricco di possibilità e libertà. Vuole semplicemente farvi vivere una scazzottata tra un eroe e degli scagnozzi da quattro soldi. Peccato che questo abbia completamente minato il reparto trama, al punto di avere dialoghi forzati, battute comiche poco credibili e una trama che non desta alcun interesse. Meno male che invece, il gameplay, fa l’esatto opposto.

Con delle meccaniche molto basilari, riesce in pochi attimi a farvi passare 3 ore con divertimento e spensieratezza, complice anche la velocità con cui il gioco si fa giocare. Gli enigmi e le sfide, sempre basate sulle meccaniche dei poteri di Mr. Shifty, migliorando di piano in piano, arrivando a farvi consumare decine e decine di tentativi prima di riuscire a raggiungere l’ascensore per salire al piano successivo.

Mr. ShiftyAh, ai miei tempi…

In effetti si: questa tipologia di giochi, questi gioiellini veloci e diretti, ormai iniziano a mancare. Titoloni tripla A che puntano a grafica da urlo, a libertà senza fine e, soprattutto, a produzioni annuali, tendono a farci dimenticare come un gioco con poche meccaniche possa comunque catturarci e costringerci a fare nottata, pur di distruggere quel dannato Stone. Manca un po’ quella verve che invece titoli come Hotline Miami portano a mo’ di tatuaggio, ma il fatto di poterlo giocare su Nintendo Switch rende tutto molto più pratico, data anche la natura portatile del gioco.

Insomma, rimane ben poco da dire, se non che non servono ulteriori parole per descrivere Mr. Shifty: ora dovete prendere in mano la vostra console (o accendere il vostro PC), capire bene le meccaniche di gioco, e lanciarvi verso una scalata che potrebbe non avere una grafica superba, un gameplay vario o un open-world vasto, ma che allo stesso modo (o addirittura di più) potrebbe arrivare ad entrare nel vostro cuore, a suon di pugni e teletrasporti.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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