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Oh My Godheads Recensione

Purtroppo è un dato innegabile: i videogiochi totalmente dedicati al puro comparto multigiocatore locale sono ormai in via d’estinzione. Tuttavia, di tanto in tanto, qualche coraggiosa software house tenta ancora di avventurarsi nell’impresa di realizzare opere di questo tipo, regalandoci alle volte prodotti assolutamente memorabili, nel bene o nel male. Questo è il caso di Oh My Godheads, titolo sviluppato da Titutitech ed edito da Square Enix, che cerca di donare al giocatore un’esperienza di genuino divertimento al fianco dei propri amici, senza immergersi nella ricerca disperata di una massiccia componente online, che risulta invece completamente assente. Nonostante l’idea sia presentata come ricca di contenuti e valorizzata da numerose sfaccettature, è doveroso analizzare correttamente e integralmente l’esperienza di gioco che, seppur affascinante e abbastanza interessante, risulta comunque sofferente di alcuni problemi. Procediamo con ordine.

La prima cosa che salta subito all’occhio quando si avvia per la prima volta il titolo è, ovviamente, lo stile grafico: con colori accesi e accattivanti, dei modelli caricaturali realizzati in low-poly ed effetti non strabilianti ma degni di approvazione, visivamente, Oh My Godheads si presenta davvero al meglio, comunicando istantaneamente la sua intenzione di introdurre il giocatore a ore ed ore di divertimento. Superata l’interfaccia iniziale, infatti, ci si trova immediatamente davanti alla selezione delle varie modalità, che si dividono in cinque opzioni:

  • A caccia di teste: combatti contro i tuoi amici in una modalità simil “ruba bandiera”, riportando per primo le teste delle divinità al proprio altare;
  • Il re delle teste: cerca di mantenere per più tempo possibile il controllo della testa divina in modo da surclassare i tuoi amici ed essere il re delle teste;
  • Cacciatori di teste: non ci sono teste divine in questa modalità, vince chi riesce a eliminare per primo i membri del team avversario;
  •  L’ultimo sopravvissuto: anche qui non sono presenti teste divine, vince il team dell’ultimo giocatore in campo;
  • Sfide: l’unica modalità single player del gioco che ci permette di affrontare varie sfide per sbloccare oggetti e battere i record.

Il punto di forza del gioco, come detto, è la forte componente multigiocatore locale che permea l’intero titolo; questa è, però, anche la sua più grande debolezza. Nonostante l’enorme divertimento dato dal giocare in compagnia dei propri amici a questo titolo, il focus costante su questo tipo di attività fa si che, in giocatore singolo, Oh My Godheads non risulti assolutamente altrettanto accattivante, riducendo ogni partita a uno scontro diretto con la scarsa IA presente; in più di qualche occasione questa perderà totalmente di vista l’obiettivo del match per concentrarsi unicamente sull’eliminare il giocatore, il tutto per poi andare a incastrarsi sotto la sporgenza di turno sulla quale sarà finita la testa divina. L’unica alternativa presente riservata al single player è la modalità sfide, ovvero un insieme di prove che consisteranno nel realizzare il miglior punteggio possibile nel conseguimento della missione di turno. Questo riduce il tutto a un concatenarsi di obiettivi parecchio simili tra di loro e comunque facilmente conseguibili, decisamente non sufficienti a giustificare l’acquisto del gioco se si è intenzionati a giocare in solitaria.

Una volta selezionata la modalità di gioco, verremo immediatamente trasportati in una serie di menù che porteranno alla selezione della testa divina, del proprio personaggio e della mappa in cui giocare. Tutte queste scelte si dimostrano variegate e utili, in quanto quasi ogni selezione cambierà l’approccio alla partita seguente, seppur senza stravolgerne eccessivamente l’andamento. Avrete la possibilità di scegliere tra otto diversi personaggi, ciascuno costituito da una personalità bizzarra ed esteticamente ben studiata, che però non inciderà sul vostro stile di gioco: dallo scheletro Dave al Ninja Aoi, passando per il pinguino Sir Fishelsworth e tutti gli altri, il gameplay resterà sostanzialmente lo stesso, dando così al giocatore libera decisione basandosi esclusivamente sul proprio gusto estetico. Questa scelta potrebbe non convincere tutti coloro che avrebbero preferito una netta distinzione tra i vari protagonisti, così da potersi divertire a testare le varie peculiarità caratterizzanti di ciascuno di loro; questa mancanza, tuttavia, viene colmata dalla combinazione testa/scenario, che andranno invece a influire pesantemente sull’andamento della partita.

Le teste appartengono ad alcune delle divinità più potenti al mondo, come Zeus, Kali e Badb, ognuna caratterizzata da un potere senza eguali che potrebbe aiutare o andare contro il portatore della stessa, contribuendo ad approfondire di molto l’esperienza di gioco, che si trova ora a dover essere ben valutata a seconda del dio in campo. Anche le mappe, localizzate in varie parti del mondo, giocano il loro ruolo in questo, dal momento che ognuna corrisponderà a un differente livello di difficoltà, mettendo i giocatori in condizione di doversi adattare alle peculiarità dell’arena di turno. Un problema comune che affligge ogni scenario, però, è la ridotta dimensione dello spazio utile, rischiando spesso di dare al giocatore poche possibilità di movimento per cercare di portare la testa alla propria base, manipolando negativamente la diversificazione di ogni match. A peggiorare questa situazione c’è una cattiva gestione della telecamera che, in più di qualche occasione, si allontana considerevolmente dal campo di gioco, risultando a tratti fastidiosa e causa dello smarrimento della testa dalla vista del giocatore, anche se solo per pochi secondi.

Tirando le conclusioni, dunque, è possibile dire che Oh My Godheads sia un titolo con un buon potenziale, seppur non pienamente sfruttato. Nonostante ciò, è uno di quei pochi giochi che riesce, seppur con i dovuti compromessi, a unire una buona dose di divertimento alla possibilità di giocare unicamente in due giocatori. Dunque, è questo un prodotto degno dell’acquisto? Ciò sta a voi deciderlo, se state cercando qualcosa di meritevole per giocare in compagnia dei propri amici, allora è quello che fa per voi, in alternativa, probabilmente dovreste concentrarvi su altro.

Ricordiamo a tutti gli interessati che Oh My Godheads è attualmente disponibile su Steam, PlayStation 4 ed Xbox One. Continuate a seguirci qui su Game Legends per ulteriori recensioni.

Davide Di Tolla
Giocatore fin dalla tenera età, mi sono avvicinato a questa passione tramite il tanto amato Game Boy, che mi ha fatto scoprire un mondo totalmente nuovo ed inesplorato, quello fantastico dei videogiochi. Ad oggi, studio e lavoro in un ambiente che spero mi consenta, un giorno, di affermarmi come membro del settore.

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