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Red Dead Redemption: il finale fu una decisione difficile

Mentre aspettiamo ancora di scoprire cosa ci riserverà il nuovo Red Dead Redemption 2, è giusto parlare anche del successo del primo capitolo. Il fulcro della produzione era inevitabilmente una storia davvero unica arricchita con personaggi davvero carismatici: come possiamo dimenticarmi del protagonista John Martson?

Christian Cantamessa, lead game designer e co-sceneggiatore del titolo, ha infatti parlato del finale in un’intervista rilasciata di recente. Il dipendente della società ha raccontato come il finale del prima Red Dead Redemption sia stato una decisione difficile e controversa, si ricorda perfettamente che fece discutere parecchio l’intero team di sviluppo. Come ben sapete (attenzione spoiler) John Martson muore al termine della sua avventura, questa scela causò non poche complicazioni a livello di gameplay. Cantamessa e Sam Houser, cofondatore dell’azienda, volevano assolutamente questa morte, ma il problema principale era legato alla struttura stessa dei giochi della software house, essendo titoli che permettono di giocare anche dopo la fine della storia principale. Per questo nacque l’idea del figlio, Jack. L’idea di vestire i panni di questo ragazzo portò molto lavoro extra dato che, tutte le interazioni, dovevano avvenire normalmente anche con Jack. Il semplice inserire un “Hey, Jack” aumentò notevolmente la mole di lavoro degli sviluppatori.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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