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[Speciale] FIFA 16: “Una partita lunga una vita”

Prima di farvi la nostra consueta recensione di FIFA 16, vogliamo parlarvi un po di tutto quello che c’è attorno alla creazione di un titolo che viene sviluppato continuamente ogni anno.

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Vogliamo scoprire insieme cosa c’è dietro lo sviluppo di uno dei titoli sportivi più amato di sempre, che a volte può sembrare ad occhi inesperti un semplice lavoro ripetitivo e senza tanto lavoro. Proprio così cari amici FIFA 16 come i suoi predecessori, nascondono dietro un lavoro lungo e costante, che è la parola più importante della discussione.

Perché ogni volta che EA produce un titolo sportivo, deve essere oculato e attentamente studiato, questo perché ogni volta aggiungere nuove caratteristiche o toglierne altre potrebbe spostare notevolmente gli equilibri creati sino ad ora. Ed è inoltre importante secondo EA sentire la community, per valutare e studiare ogni suggerimento di sorta, per scegliere quali di questi sia il momento di innestare. Anche perché ad ogni mossa c’è la possibilità di scontentare qualcuno e di farne felici altri, mentre l’intero panorama mondiale è attento ad ogni singola mossa.

Poi se ci pensiamo bene quante novità ci possiamo aspettare in FIFA 16? D’altronde il gioco del calcio è sempre lo stesso, quindi il margine di immaginazione e creatività anno dopo anno va sempre più ad assottigliarsi, anche se il Lead Director di FIFA 16 Sebastian Enrique ad un intervista rilasciata ai ragazzi di multiplayer.it ha rivelato che c’è il lavoro di creatività nel titolo:

“Ad esempio nel modo in cui i giocatori reagiscono a una determinata situazione, oppure nel creare nuove modalità di gioco”. “Certo, non è la stessa creatività che si può trovare in un GDR o in un gioco action, ma utilizzando l’enorme mole di dati che ci vengono forniti dal gioco online possiamo sapere quali sono i giocatori, i moduli, le modalità, gli schemi, le esultanze più utilizzate, possiamo sapere tutto del gioco e decidere cosa togliere e cosa aggiungere, ma soprattutto cosa togliere”. Come nella potatura di un bonsai, spesso ciò che togli è dunque più importante di ciò che decidi di lasciare “

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In effetti tra le novità più discusse di questo nuovo FIFA 16 troviamo l’inserimento del calcio femminile, una modalità che è stata subito mal digerita dai fan della serie, perché ritenuta poco interessante e soprattutto perché ha tolto spazio e tempo ad un miglioramento o potenziamento magari alla carriera o altri eventuali aspetti. Lo stesso Enrique durante l’intervista si è espresso così nei confronti di questa nuova modalità:

“La verità è che tutti vogliono qualcosa e giudicano il resto delle cose in base ai propri bisogni. Ai loro occhi ciò di cui hanno bisogno è la priorità numero uno e se non soddisfi le aspettative si fanno sentire parecchio, soprattutto in rete. In molte culture il calcio femminile non è visto come qualcosa di interessante ed è soprattutto uno sport maschile, ma in Nord America e in molti altri paesi il calcio è uno sport molto femminile e penso che col tempo le cose cambieranno. Volevamo dare qualcosa di diverso e pensiamo di esserci riusciti”.
“Inserire le donne non è stato facile perché il calcio femminile è completamente diverso come ritmo, come contatti e come tecnica. Gli sviluppatori hanno inizialmente provato a mettere la testa di una donna su un corpo maschile, tanto per vedere come veniva, ma il risultato è stato drammatico, perché il giocatore non si muoveva e non si comportava come avrebbe dovuto. Capita la situazione il team si è guardato centinaia di partite di calcio femminile e ha lavorato sulle caratteristiche riguardanti la potenza del tiro, il rating dei giocatori, la velocità, le capacità difensive e soprattutto sul motion capture”.

Ed un’altro aspetto importante dello sviluppo negli anni di questo brand, è stato proprio il potenziare e migliorare la tecnologia con il quale FIFA continua a svilupparsi, questo è un tema di non poco conto visto che grazie al miglioramento dei macchinari e dell’ampliamento dello studio di Motion Capture, si riescono a toccare livelli di gioco sempre più vicini alla realtà. Questo sistema per lo più creato per il cinema è molto complesso, ed è formato da un enorme spazio composto da sensori, ponteggi e luci rosse pronto ad essere trasformato in qualsivoglia ambientazione, passando da un campo di guerra ad un campo da basket o di calcio. Nel tempo questa tecnologia è stata via via potenziata negli studi di EA, perché vi basti pensare che per NHL i tecnici qualche tempo fa usavano delle scene riprese in cui i giocatori pattinavano con i rollerblade invece che con i pattini. Questo portava una riproduzione del movimento poco reale e non naturale, con lo sviluppo della tecnologia e dell’impianto i movimenti dei giocatori di NHL, sono stati ripresi mentre pattinavano liberamente su di una superficie di ghiaccio sintetico in teflon, riproducendo così delle movenze molto più vicine alla realtà.

Passando dall’aspetto puramente tecnico del mo-cap passiamo invece alla bellissima introduzione innovativa del FIFA Ultimate Team, una nuova risorsa per EA che è stata realizzata col tempo, come l’ha descritta Adam Shaikh designer dello studio di Vancouver di EA, raccontandosi proprio ai microfoni dei ragazzi di multiplayer.it:

“Le persone amano crearsi una propria squadra ed evolverla nel tempo, ma spesso tutto ciò che vogliamo è cercare di assemblare un team dei migliori giocatori al mondo e lanciarci in scontri diretti. FIFA Ultimate Team nasce dunque per dare un cambio di ritmo all’Ultimate Team, qualcosa di diverso, in cui il gioco non sia solo ciò che accade sul campo ma inizi prima, quando decidiamo chi scegliere”.
“Quest’idea però non nasce solo dal confronto con la community, ma anche dal trasportare meccaniche similari da giochi totalmente diversi”. “C’è stato senza dubbio l’influenza dei giochi di carte collezionabili, come Magic o Hearthstone, anche se quando abbiamo iniziato a parlare del Draft non era ancora nato. L’importante per noi era che i giocatori fossero creativi con un numero di risorse limitato, quindi le ispirazioni esterne e i suggerimenti della community si sono mescolati e ci hanno ispirato a proseguire su questa strada”. A questo punto dall’idea si è passati al testing, cercando di capire come gestire la selezione delle carte, quali carte utilizzare, quali premi, quanti scontri consecutivi. Giorno dopo giorno, test dopo test il sistema è stato rifinito, per arrivare alla versione che troveremo nel gioco finale.”

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Un percorso lungo una vita dunque, ha portato alla realizzazione di un nuovo FIFA 16, che porta con se tutte le speranze e i sogni di tutti i fan del mondo. Speranze personali che però devono far fronte alle esigenze di un panorama universale, che dunque non potrà mai accontentare ogni singolo giocatore, ma che sicuramente sprona gli addetti ai lavori a fare sempre meglio, e realizzare titoli sempre innovativi e migliori degli anni precedenti, cercando di arrivare un giorno chissà a realizzare il titolo di calcio definitivo.

Dunque non perdetevi d’animo cari amici, ma tenetevi pronti come ogni anno ad affrontare un campionato lunghissimo fatto di scontri mondiali e di partite epiche nel nuovo FIFA 16. Vi aspetto dunque ad intraprendere insieme a me una nuova e fantastica avventura videoludica con lo sport più bello ed amato nel mondo.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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