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SUPERHOT VR – Recensione

L’abbiamo amato e adorato nella sua versione originale, sorpresi e quanto mai stupiti da come un’idea di base semplice come quella che caratterizza il gameplay di SUPERHOT possa risultare dannatamente funzionale e divertente su schermo. Il titolo indipendente di SUPERHOT Team è in seguito arrivato sui nostri dispositivi di realtà virtuale per PC, dedicandosi più da vicino a quello che in realtà è il fulcro vero e proprio della trama del titolo originale (e vi risparmio spoiler su tutto questo, qualora doveste ancora giocarlo). SUPERHOT VR è infine arrivato su PlayStation 4, ovviamente usufruendo del visore di casa Sony, e i consensi sono stati fin da subito grandissimi. Quali sono le differenze dal titolo originale? E soprattutto come si comporta questo gioiellino sulla console ammiraglia nipponica?

Superhot VRNon esagero se rispondo alla seconda domanda con “ottimamente“. Ci troveremo ad iniziare la nostra esperienza seduti davanti ad un datato PC, il cui modello sarà facilmente riconosciuto da coloro che hanno giocato il gioco originario. Non dovremo far altro che cercare il floppy… ovunque sia, inserirlo nella macchina, infilare il casco VR virtuale che sarà sopra la nostra testa, e partire con le nostre carneficine di uomini rossi. Lo scopo dei vari livelli di SUPERHOT VR è sempre lo stesso: sterminare tutti i nemici prima che siano loro a farci la pelle. La differenza di base è che in questo gioco saremo fissi in una posizione, non potremo camminare, ma solo girare la testa in tutte le direzioni e usare le nostre mani sfruttando i PS Move per colpire i nemici, raccogliere e usare armi, ma anche lanciare oggetti o usare i nostri ferri per deviare o sminuzzare le pallottole vaganti. Chiaramente oltre a muovere la testa potremo anche chinarci ed inclinarci… e si, vi sentirete un“Neo” di Matrix provetto. Quante volte avete imitato il famoso protagonista schivando proiettili immaginari a rallentatore? Stavolta lo farete di nuovo, ma con proiettili virtuali che potrete realmente vedere.

A livello di gameplay fisico tutto il resto rimane invariato, dove il tempo scorre più velocemente ogniqualvolta ci muoviamo o facciamo partire un colpo, e dove se veniamo sconfitti dovremo ricominciare una scena dal principio. Badate bene: “scena”, non “scenario”! Ogni scena – o situazione – da un certo punto in poi sarà formata da due o più scenari da completare in successione e senza mai morire, completandoli passo passo, e afferrando una piramide nera che ci comparirà davanti per far partire quello seguente. Quando una serie di scene sarà completata però, torneremo sulla nostra comoda poltrona, ci toglieremo il visore, e continueremo a giocare inserendo un altro floppy, che nel frattempo sarà comparso in un’altra posizione. Anche in questa piccolissima caratteristica, il team di sviluppo si è rivelato decisamente creativo! Valore aggiunto la longevità del titolo, che calcolando l’attuale standard della durata dei titoli per VR è decisamente buona.

La difficoltà del titolo è medio alta, non solo perché è necessario un livello di immedesimazione molto alto – scopo primario di SUPERHOT VR, dato che è PERFETTO per essere giocato con la realtà virtuale – ma anche perché in parecchie occasioni il tempo che avremo per reagire ai colpi dei nemici sarà davvero poco, e sarà anche necessario studiare quali azioni compiere per prime e in quale momento. tutto ciò assicurandoci di non sprecare mai colpi, e di mirare dove il “redman” si troverà quando il colpo lo raggiungerà. Per i più esperti, che senza problemi posso definire autentici masochisti, esiste anche la Modalità Hardcore! In questa i cattivacci si muoveranno più velocemente, i colpi delle armi saranno limitati, e come se non bastasse una sola pallottola sarà in grado di distruggere la vostra arma se la utilizzerete per difendervi! Se volete avventurarvi in questa sfida non vi biasimo, una volta iniziato a giocare non si vuole più smettere, e la frase “ultimo tentativo” vi si cancellerà dalla mente ad ogni singolo retry. Le uniche pecche che possono essere riscontrate con il titolo è un’accesa difficoltà nel lanciare gli oggetti, e una calibrazione che in rarissimi casi “svalvola”. Senza dubbio però, possiamo dire che con SUPERHOT VR ci troviamo di fronte a uno dei titoli migliori mai usciti – almeno sul podio – per la periferica di realtà virtuale di Sony.

SUPERHOT VR

9.5

Un titolo che innova l'innovazione e che già ci aveva estasiato e ammaliato col gioco standard, SUPERHOT VR si rivela essere una vera perla, da giocare assolutamente se si è¨ in possesso del visore di casa Sony. Fondendo strategia, precisione, riflessi, e soprattutto l'immedesimazione, il team ha creato qualcosa che ha saputo stupire ancor più di come aveva già fatto.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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