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Switch exposed: aspettando il 3 marzo

Si è fatta attendere ma finalmente ora conosciamo tutti i dettagli relativi a Switch, la console Nintendo presentata la settimana scorsa tramite un evento in diretta mondiale, che ha svelato caratteristiche, data d’uscita e giochi del nuovo prodotto partorito dalle menti di Kyoto. Ovviamente è presto per giudicare, ma ci sono molti segnali positivi riguardo al futuro della storica azienda giapponese, che risaltano sia dalla presentazione in sé che nelle riflessioni addotte in seguito. Non voglio incespicare nel solito mega articolo da “consigli per gli acquisti” come potreste vederne molti in giro. La mia intenzione è quella di infondervi un seppur cauto ottimismo circa le possibilità di Switch, e in caso facciate parte dei detrattori della “prima ora”, sottoporvi spunti da una prospettiva diversa.

Nintendo Switch

Prima di tutto va fatta una doverosa premessa: è troppo presto per capire in che settore del mercato videoludico andrà ad inserirsi Switch. Non possiamo certo infilarlo tra Sony e Microsoft sin da subito, per via delle caratteristiche tecniche differenti, né possiamo aspettarci una distribuzione dei titoli multi piattaforma con cadenza simile ai due colossi appena citati. Potrebbe essere un’affermazione raggelante in alcuni casi, ma abbiate la bontà intellettuale di non prendere una console per quello che non è: una console powerhouse con teraflops e specifiche tecniche per competere con la sempre più crescente domanda della così detta PC master race. Considerarla come un’alternativa al concetto classico di gaming, questo è il mantra che Nintendo cerca di mutuare in favore della sua macchina. Lo ha fatto con successo imbarazzante ai tempi di Wii, non è riuscita a replicarlo con Wii U, e allora perché con Switch dovrebbe riuscirci?

La risposta è semplice, e risiede nella filosofia di fondo: Switch è un ibrido, molto più marcato di quanto si potesse dedurre dopo la reveal iniziale ad ottobre. In realtà, venerdì abbiamo assistito ad un lento processo di ristrutturazione all’interno delle nostre menti. Le configurazioni possibili con Switch, la capacità di giocare in molte maniere, che sia con una console, con i Joy-con prestati, con il touch screen capacitivo (elemento passato in sordina ma che rappresenta un bel balzo in avanti nell’architettura delle console di Nintendo), aggiunte ad esperienze che non per forza richiamano i fasti casual di metà anni ’00, sebbene uno dei titoli di lancio sia 1-2 switch, hanno sicuramente destabilizzato molte delle convenzioni che girano intorno al videogiocare. Non solo: conscia delle possibili critiche sull’ergonomia dei nuovi controller, Nintendo ha pensato bene di aggiungerci un grip, che assicura il Joy-con al vostro polso e lo rimpingua un pochino, permettendo una presa sicuramente migliore.

Nintendo Switch

Nonostante questa portabilità inaudita però, Switch non viene meno al suo slogan principale, ovvero quello della home console da portare dove vuoi, ecco quindi che passiamo ad un altro argomento principale e a detta di molti determinante per la nuova console di Nintendo: le caratteristiche tecniche. Ovviamente quelle ufficiali non sono state ancora rivelate, e nei mesi scorsi si sono rincorsi rumor su rumor, da fonti più o meno accreditate, ma possiamo sicuramente dire che non è mai esistito un device portatile più potente di Switch. Allo stesso tempo però, possiamo sicuramente accreditare un’architettura più semplice rispetto a quella avuta su Wii U, almeno dal punto di vista degli sviluppatori.

Certo per sancire il successo di Switch, Nintendo dovrà cercare di accattivarsi il più possibile le simpatie delle terze parti, con cui in passato non ha sempre avuto un rapporto idilliaco; e se è vero che alcuni si lamenteranno per la mancanza di block buster come Mass Effect Andromeda, non bisogna scordare che nel ballo delle debuttanti sulla nuova console Nintendo giacciono ancora sopiti vessilli molto prestigiosi: From Software, Namco, Activision, Warner Bros e Platinum Games sono solo alcuni dei grandi nomi circolati ufficialmente dopo il 24 ottobre e di certo non mancheranno le occasioni in cui partner privilegiati di Nintendo sfoggino titoli appositamente pensati per la console: basti pensare alla possibilità di Capcom di portare Monster Hunter, serie ormai consolidata sulle portatili e che potrebbe tornare in pompa magna anche per home console, ovviamente in esclusiva. Potrebbero tornare anche le serie versus, in particolar modo se si pensa a quanto la console Nintendo sia perfetta per partite “mordi e fuggi” e anche veloce per creare un setting da torneo, dato che i pro controller sono utilizzabili sia in dock che fuori casa (come si vedeva anche nel trailer di ottobre). Insomma, non saranno i multi piattaforma la forza di questo Switch, ma possiamo immaginarci esperienze e idee sviluppate appositamente per la console che sicuramente potranno dire la loro. Anche se non saranno di casa eroi contemporanei come Shepard o la confraternita degli assassini, magari potrebbe essere la volta buona per rispolverare vecchie glorie, come succede con Super Bomberman R, che oltre ad omaggiare la serie promette di sfruttare a pieno il concetto di portabilità dell’ibrida Nintendo.

Nintendo Switch

Non possiamo poi non parlare delle esclusive Nintendo: quello che ci attende sembra essere un lancio costellato da diverse riedizioni o sequel di giochi che hanno avuto un discreto successo di vendite per Wii U: Mario Kart 8 Deluxe aggiunge quell’unica feature che nell’originale lo faceva sfigurare di fronte ad altri esponenti della serie, ovvero la modalità battaglia, mentre Splatoon 2 offrirà una nuova tipologia di arma e nuove mappe, sperando anche in una campagna più nutrita rispetto al primo. Arriveranno pure delle nuove IP, come Arms, che a primo impatto sembra un titolo frivolo ma che, testato poi durante la Treehouse di Nintendo, si è rivelato un gioco con delle meccaniche precise e abilità differenti per ciascuno dei 5 combattenti presentati finora. Al primo impatto questo boxing game ricorda da vicino, per via dello stile e anche della forte caratterizzazione, il già accennato Splatoon, che ha saputo farsi spazio tra gli sparatutto a squadre con innovazione e solido game design. Chissà se si ripeterà anche in questo caso il successo avuto due anni fa, ma di sicuro potrebbe rivelarsi un titolo che, al lancio, potrebbe anche testare la bontà dei Joy-con.

Ad aprire le danze però ci attenderà un gioco che ormai attendiamo in maniera febbricitante: stiamo parlando di The Legend of Zelda Breath of The Wild, che nella presentazione di settimana scorsa ha lasciato tutti di stucco con un nuovo bellissimo trailer. Se non avete un Wii U, questo Zelda è già da solo un buonissimo motivo per mettere da parte i soldi, specialmente se guardiamo alle due limited edition disponibili. Proprio con la nuova creazione di Anouma si riesce a toccare con mano la vera diversità di Switch: un titolo cosi immenso per dimensioni e qualità, può essere giocato sia dentro quattro mura che in giro. Un esempio formidabile delle capacità di questa console, che ne accompagnerà l’uscita, oltre a rappresentare l’ennesima evoluzione della serie: dalla struttura open world al voice acting, siamo di fronte ad una nuova alba per quanto riguarda le avventure di Link.

A distanza di qualche mese, sul finire dell’anno appena iniziato, potremo anche mettere le mani su Super Mario Odyssey. Il concept del gioco sembra in qualche modo espandere l’idea di Super Mario 64, ovvero grandi quadri/mondi dove poter compiere diverse azioni. Questo significa che nello stesso scenario si potranno svolgere missioni sempre diverse. Il level design come al solito sembra curato e colpisce sia il primo contatto di Mario con il mondo “reale”, sia la diversità dei mondi che sono stati per ora mostrati. Insomma un gioco sicuramente da tenere d’occhio al prossimo E3.

E se è vero che all’inizio i giochi si conteranno sulle dita, la strategia di Nintendo di spalmare in maniera più democratica i giochi in arrivo permette una politica di marketing più attenta ad ogni singolo prodotto, cercando anche di evitare periodi di magra assoluta, così come accadeva su Wii U. Ciò inoltre è possibile grazie al fatto che tutti gli studi interni di Nintendo sono ora concentrati su un’unica macchina, e non più su home o portatile. Vedremo quindi franchise che hanno visto la gloria su 3DS fare capolino su Switch, come il già annunciato per il 2018 Fire Emblem.

Super Mario Odissey

In ultima analisi, voglio concentrarmi sul prezzo, che a detta di molti risulta eccessivo. Effettivamente, non è quello che ci aspettavamo, ma bisogna anche capire che nel bundle della console arriveranno anche due Joy-con che, al contrario di quanto si potesse pensare, sono detentori di tecnologie abbastanza avveniristiche, senza contare la dock, che alimenta la console e ne altera le prestazioni quando si usa Switch in Tv mode. A questi, aggiungiamoci un tablet con touch capacitivo e che monta presumibilmente un chip Nvidia Tegra x1 probabilmente rimaneggiato per non far sentire la differenza tra una sessione di gioco all’aperto e una al chiuso.

Insomma, se la si butta nel contesto attuale, forse non comprendiamo il vero valore di Switch, una console che è capace di portare molte delle esperienze che siamo abituati a giocare in salotto dentro al vagone di un treno, oppure a casa di amici, senza doversi portare tutta l’attrezzatura di cui disponete. Nintendo Switch non sarà probabilmente la console perfetta, ma probabilmente è quella che più si avvicina al concetto di gioco, portando avanti questo concetto attraverso la sua struttura. Stiamo tutti aspettando il suo debutto, ma già si sente una leggera aria di libertà soffiarci sul viso.

Gianluca "Gianz" Bianchini
Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.

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