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Una giornata al Vigamus – Assassin’s Creed Day

La giornata iniza alle 8 e 15, quando mi ritrovo Simone “Leon” Lelli in macchina. Iniziamo a parlare, ovviamente l’argomento sono i videogames e le aspettative per la mattinata.
Ci stiamo recando al Vigamus, sede del museo dei videogiochi, tempio di ogni video giocatore!
Arriviamo velocemente, complice il sabato mattina con gli uffici chiusi, ci ritroviamo dopo pochissimo alle porte del Vigamus; c’è pochissima gente e decidiamo di fare colazione!  Finita la colazione, torniamo in fila dove da quarti siamo finiti in decima posizione, poco male!  Una scena mi colpisce: un padre che accompagna il figlio che ha gli occhi avidi di vedere i propri begnamini: pensate a quel padre che pur di vedere quegli occhi si è alzato presto di sabato ed ha portato suo figlio in un posto dove, magari, lui in prima persona di sentirà fuori luogo ma che per suo figlio è come entrare nel suo mondo, coinvolgendo il padre ed emozionarsi insieme.photo_9
Alle 10:15 dopo aver firmato ed esserci iscritti alla mailing list, scendiamo le scale e una bellissima statua a grandezza naturale di Lara Croft ci attende accanto alla cassa. Un ragazzo dal palese accento del sud ci regala la maglietta dell’evento, una stupenda t-shirt bianca con la bandiera americana strappata sul davanti ed il logo degli assassini stampato su di essa.
Insieme alla maglietta ci chiede 8€, tutto sommato una modica cifra, paghiamo ed entriamo: la struttura é piccola di per se ma sfrutta bene gli spazi, per il momento semideserti visto che siamo stati tra i primi e visto che la gente è bloccata alla reception, mentre scrive la propria mail. Molte vetrine riempiono il corridoio, avvicinandoci scopriamo le console precedenti alla nascita dell’era moderna: commodore 128, Sega Megadrive, Super Nintendo e Gameboy fanno bella nostra accanto a quadri che ci raccontano la storia dei successi e degli insuccessi videoludici, di tutta un epoca che attraversa generazioni su generazioni.
Poi è la volta della sala dedicata appunto ad ASSASSIN’S CREED, al centro quattro PC fanno bella mostra e ci permettono di giocare ad una qualsiasi delle avventure dei nostri assassini preferiti, le pareti sono costellate da quadri, litografie e scorci della storia già narrata sui giochi, intervallate da vetrinette contenenti statue di Ezio Auditore, sicuramente il protagonista più amato della saga, e del neoarruolato Connor. In fondo alla sala un proiettore ci mostra scorci di video di gioco e di scene prese da cortometraggi, e stralci di vignette dei vari fumetti della saga; a farne la guardia, una statua in scala uno a uno di Connor Kenway, protagonista di AC 3.

Io e Simone ci spostiamo ed andiamo nella sala grande, dove di lì a poche ore sarebbe iniziata la conferenza con alcuni doppiatori, Maurizio Merluzzo (Daniel Cross in AC3), Gianluca Iacono (noto per essere il doppiatore di VEGETA) e Diego Baldoin (Ezio Auditore da Firenze in Revelations e Embers).
Sempre in fondo alla sala, i ritratti degli autori dei video games più famosi del mondo quali Super Mario e Metal Gear.
Altre due sale permettono di giocare alle console “datate” ed ai video games “cabinati”: classici come PAC-MAN e SPYRO THE DRAGON fanno mostra di se, e ripenso a quando ero bambino e mi emozionavo tantissimo vedendo le “fiamme” che sputava il piccolo draghetto viola, riguardandole oggi, vedo quattro freccette rosse e gialle da ridere ma fanno pensare a quanto poco ci bastava da bambini, oggi spesso se un gioco non ha una grafica assurda nemmeno lo guardiamo.
La mattinata termina con una ottima sorpresa: le magliette erano in esclusiva per i primi 80 visitatori, adesso invece regalano codici per scaricare una missione extra in ASSASSIN’S CREED 3…..svegliarci presto non ha mai avuto un sapore migliore!

 

Per la galleria fotografica ecco il link: galleria fotografica.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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