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West of Loathing Recensione

Il selvaggio West è sempre stato un posto molto pericoloso, forse non pieno di goblin, satanisti e cultori delle vacche infernali, ma sicuramente ricco di spietati banditi e di certo non privo di difficoltà. Si tratta però di un luogo dove vivere mirabolanti avventure e, per un giovane che cerca di lasciarsi alle spalle la monotonia del proprio ranch, questo è un richiamo irresistibile. Questa è l’avventura magistralmente raccontata, anche se in chiave comica, dai ragazzi di Asymmetric che, con la semplicità di una grafica stilizzata, riescono a intrattenere il giocatore senza mai farlo annoiare. Andiamo quindi a scoprire di più su West of Loathing.West of Loathing

Selvaggio West, stiamo arrivando!

Come tutti gli RPG che si rispettino, la prima cosa da fare è creare il proprio eroe. Ci verrà quindi chiesto di scegliere il nome del nostro personaggio, il sesso e, successivamente, avremo la possibilità di selezionare la nostra classe di appartenenza tra tre divertenti opzioni: il Cow Puncher, specializzato nei combattimenti in mischia, il Beanslinger, maestro delle arti mistiche, e lo Snake Oiler, esperto di armi da fuoco come il famosissimo Jigen. Fatto questo saremo pronti a iniziare la nostra avventura! Preparatevi quindi a salutare i vostri cari e ad abbandonare il vostro ranch, lasciandovi alle spalle la sicurezza della casa natale, per intraprendere un lungo viaggio irto di pericoli verso il selvaggio West. Prima tappa: Boring Springs! Ehm… Davvero? Stiamo davvero partendo alla ricerca di mirabolanti avventure e la prima città in cui ci fermiamo si chiama Sorgenti Noiose?!? Non preoccupatevi, ci rimarrete solo il tempo di comprare un cavallo, ma nel frattempo potrete svolgere qualche piccola missione per passare il tempo (come eliminare il goblin che si è impossessato delle scorte di whisky del saloon o recuperare la porta della cella che i banditi hanno rubato, così da evadere facilmente di prigione) per raccimolare i mille pezzi di carne che vi servono (moneta utilizzata nel gioco). La scelta del vostro cavallo sarà alquanto peculiare: perché scegliere una cavallo normale, quando avrete la possibilità di comprare un cavallo nero, un cavallo fantasma o ancora meglio, un cavallo pazzo con gli occhi roteanti? Qualunque sia la vostra scelta ora siete pronti a partire alla volta di Dirtwater e, da qui in poi, un susseguirsi di eventi vi porteranno a scontrarvi in divertenti quanto ironiche battaglie tra goblin, cultisti, adoratori delle mucche infernali, feroci animali e ovviamente banditi.

Una realizzazione fatta ad arte, seppur con ironia

Andiamo ora ad analizzare a fondo il gameplay del gioco. West of Loathing ci pone davanti a un mondo ricco di storie e missioni tutte da giocare: infatti, se ad un primo sguardo la mappa potrebbe sembrare vuota e desolata, presto si riempirà di luoghi ricchi di eventi e di simpatici cameo. Questo titolo si struttura in tre diversi tipi di quest (primarie, secondarie e terziarie) e non esiste un vero e proprio diario a ricordarci qual è il nostro obiettivo. Fortunatamente a tenerne memoria ci sarà il nostro fidato companion che, tra un bicchiere e l’altro, ci darà dei suggerimenti su come affrontare le nostre missioni primarie e secondarie. Delle missioni terziarie, data la loro natura quasi casuale, non sarà invece possibile tenere traccia. Queste si dipaneranno nel corso della vostra avventura grazie a incontri randomici o alla scoperta di luoghi segreti, e vi permetteranno esclusivamente di ottenere esperienza senza però influire in alcun modo sulla trama del gioco.West of Loathing

Trattandosi di un gioco di ruolo a tutti gli effetti, questo titolo presenta tutte le caratteristiche peculiari del genere: avremo quindi accesso a una scheda del personaggio dove saranno elencate tutte le abilità e i talenti in nostro possesso e, accumulando esperienza durante le battaglie da noi affrontate, ci sarà possibile scegliere quale abilità o caratteristica aumentare. Tutti coloro che invece non se la sentono di prendere una decisione così importante, potranno selezionare l’opzione aumento di livello automatico, che bilancerà tutte le vostre statistiche aiutandovi a proseguire nel gioco senza problemi. Alcuni talenti amplieranno inoltre la vostra lista nel menù opzioni, vedi lo Stupid Walking, altri invece vi daranno dei veri e propri malus: infatti avendo a che fare con cultisti, satanisti e magia nera, le maledizioni saranno all’ordine del giorno. Preparatevi quindi a subire deficit di statistiche o a guardare il mondo con uno sguardo diverso.West of Loathing

È vero, il titolo è altamente ironico in tutti i suoi aspetti e l’inventario non si scosta minimamente da questa caratteristica. Bisogna però dare atto ad Asymmetric di aver creato una grandissima quantità di oggetti diversi, ognuno con la propria descrizione e con le proprie statistiche. Durante la nostra avventura avremo inoltre accesso a tantissimi pezzi d’equipaggiamento diversi tra loro, che ci permetteranno di scegliere come potenziare il nostro personaggio in base alla classe da noi scelta. Va quindi un plauso alla software house che, seppur avrebbe potuto adagiarsi sugli allori, ha invece deciso di impegnarsi nella realizzazione magistrale di equipaggiamenti e oggetti, spesso ridicoli, ma di sicuro impatto.

A un primo sguardo i combattimenti di West of Loathing potrebbero sembrare davvero semplici, ed in effetti lo sono: avrete infatti modo di utilizzare tutti gli oggetti di cui disporrete nel vostro turno; spesso e volentieri il vostro companion vi farà da scudo umano e, anche qualora doveste terminare lo scontro per via di un vostro KO, non vi sarà un vero e proprio Game Over, ma semplicemente vi arrabbierete molto, aumentando così le vostre statistiche base fino alla fine della giornata. Nel peggiore dei casi, dopo aver accumulato troppa rabbia per via dei continui KO, vi ritroverete svenuti nel letto del più vicino saloon dove, dopo esservi alzati, avrà inizio una nuova giornata. Bisogna però tenere conto del lato ironico di questo titolo che, a conti fatti, è un RPG che punta a divertire il giocatore piuttosto che a stressarlo e ad annoiarlo con farming estremo e tediosi combattimenti atti al solo scopo di livellare il proprio personaggio.

Sfortunatamente, ma questo vale solo per noi italiani, il più grande pregio del gioco è anche il suo più grande difetto: stiamo parlando della narrazione, che ha un ruolo fondamentale in questo titolo. Giocando a West of Loathing ci si ritrova infatti immersi in un mondo che ricorda molto quello dei più classici giochi di ruolo cartacei come Dungeons & Dragons e affini, ambientato però in un’atmosfera western. La descrizione degli avvenimenti, forse anche per sopperire allo stile grafico basilare, è precisa e molto dettagliata. Un esempio tra tanti si può ottenere quando, contro ogni ragione, decidiamo di inserire le nostre bellissime mani all’interno delle sputacchiere dissiminate qua e là alla ricerca di chissà quale oggetto perduto. Si susseguono infatti pagine e pagine di descrizione di quanto possa essere orripilante e disgustoso questo gesto. Sfortunatamente è proprio questa narrazione tanto dettagliata quanto prolissa a divenire un difetto nel Bel Paese. Infatti, mancando una localizzazione italiana di questo titolo, nel migliore dei casi ci si potrebbe perdere qualche piccolo dettaglio o non cogliere quelle piccole velature di ironia nei vari dialoghi. Rimane comunque un titolo godibilissimo anche ai neofiti della lingua inglese, che sicuramente si perderanno molte gag, ma che riusciranno senza problemi a proseguire nella storia senza annoiarsi. Concludendo, West of Loathing, se vissuto come tale e non come una corsa a perdifiato, grazie alle sue missioni primarie e secondarie si potrarrà per circa quindici ore: forse un po’ pochine se paragonate a quelle godibili in altri titoli del genere, ma che ben si adattano a questo particolare gioco. Inoltre, dopo la degna conclusione di quest’avventura, ci sarà possibile continuare ad esplorare il selvaggio West alla ricerca di luoghi ancora non scoperti e di missioni ancora da compiere.

Quando la grafica non conta

Proprio come detto precedentemente, West of Loathing è graficamente scarno: infatti tutti i suoi fondali e gli elementi in primo piano sono stilizzati e ricordano quei disegni che tutti noi abbiamo fatto nei nostri primi anni di vita. Normalmente questo potrebbe essere un grosso deficit per il gioco, ma grazie a una sapiente narrazione degli eventi e al suo stile perennemente ironico, questo titolo ci permette di viaggiare con la fantasia senza troppo curarci della sua veste grafica, facendoci immedesimare pienamente nell’azione di gioco. Nonostante i disegni siano così semplici e stilizzati, Asymmetric ha inoltre speso del tempo per creare un bellissimo gioco di ombre dinamiche. Nel momento in cui passeremo vicino a degli oggetti con la nostra lampada ad olio, questi proietteranno infatti la loro ombra che, all’avanzare o all’allontanarsi del nostro personaggio, si muoverà di conseguenza. Per quanto riguarda invece il comparto audio non possiamo che fare un plauso ai ragazzi di Asymmetric che ci regalano una colonna sonora avvincente che ben ci trasporta nel nostro immaginario di selvaggio West e che ci propongono effetti davvero ben realizzati fin nei minimi dettagli.West of Loathing

Modus Operandi: abbiamo giocato a West of Loathing per circa venticinque ore, di cui quindici per portare a termine la campagna principale del gioco con la classe Cow Puncher e dieci passate complessivamente a testare le abilità delle altre due classi disponibili.

Marco Crippa
Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.

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