Nel mondo dei videogiochi sono tantissime le produzioni ad aver raccolto l’eredità del compianto George A. Romero: ci sono quelle che hanno fatto degli zombie un mero spauracchio solo per lanciare titoli in cui azione e sequenze cinematografiche sono i veri cavalli di battaglia; altre che hanno finemente reinterpretato la minaccia dei vaganti per confezionare storie coinvolgenti, in cui l’infezione su scala mondiale fa da sottofondo a rapporti umani molto complessi, ad amori impossibili e solide amicizie.
Dying Light 2, di cui non sappiamo ancora una data ufficiale, seguirà le orme del predecessore e si prospetta essere un’ulteriore passo in avanti in questo percorso di definizione del genere. Seguito diretto dell’opera di Techland del 2015, il gioco è ambientato nella cosiddetta “dark age”, un mondo in rovina crollato non solo a causa di un unico evento apocalittico (come nella saga di Fallout), ma un’epoca oscura e non ben definita in cui sono crollate le fondamenta della civiltà umana. La storia è scritta da Chris Avellone, la penna magica di titoli straordinari come Pillars of Eternity e Divinity: Original Sin 2. L’anteprima mostrata all’E3 2018 ha messo in luce alcuni aspetti molto interessanti del gioco, e non vediamo l’ora di mettere le mani su uno dei titoli a tema zombie più attesi del momento.
Intanto abbiamo deciso di stilare una classifica dei migliori videogiochi sugli zombie di sempre. Una lista che si sposa coi gusti personali di chi vi scrive, senza per questo dimenticare quei titoli che, senza mezzi termini, hanno fatto la storia del survival horror e dei videogiochi in generale.
Il trailer di annuncio di Dead Island riuscì a sconvolgere, commuovere e toccare le corde di stampa e pubblico, tanto da conquistare la prima statuetta al Leone d’Oro per il mercato del gaming nel 2011. Un video senza fronzoli ma di sicuro impatto, che vedeva un’intera famiglia massacrata da un gruppo di morti viventi tra i lussuosi corridoi di un resort sull’isola di Papua Nuova Guinea. Il gioco soddisfò in parte le aspettative, presentandosi come una discreta variazione sul tema. Vagare da soli sull’isola in cerca di sopravvissuti fa da sfondo a una blanda narrazione, condito da un’impostazione open world in prima persona. Sia chiaro, Dead Island mette sul piatto violenza, sangue e divertimento, ma dimentica per strada ogni tipo di coinvolgimento emotivo. Di certo si tratta di un’esperienza adatta a chi cerca un passatempo senza troppe pretese.
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