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Abzû – Recensione

Presentato durante la fiera videoludica E3 tenuta a Los Angeles nel 2014, Abzû si è mostrato come un titolo molto legato alla tematica della conservazione dell’ambiente marino. Il nome stesso ha radici nelle lingue antiche può avere due significati: Oceano di Saggezza oppure Oceano da ConoscereGiant Squid, nonostante sia uno studio di pubblicazione giovane, ha dal suo lato l’esperienza dei due veterani Matt Nava, che ha diretto lo sviluppo sia di Flower che di Journey, ed Austin Wintory, vincitore del grammy per la colonna sonora del secondo titolo citato. Abzû è avventura che si svolge in un ambiente sottomarino, esatto opposto rispetto al suo predecessore, che si sviluppa interamente in una zona desertica.

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Una bella nuotata nei fondali marini

Come da introduzione, quest’avventura è tutta legata all’ambiente subacqueo: potremo infatti nuotare senza mai risalire in superficie per riprendere fiato. In Abzû si può esplorare quasi per intero ogni ambientazione, poiché ci sono dei margini che non potremmo superare, e che ci faranno procedere in maniera lineare attraverso i capitoli. Non avendo problemi di orientamento ci si può concentrare su di una trama molto astratta, che ripercorre la strada dell’evoluzione marina e del ripopolamento delle acque planetarie, con dei piccoli enigmi tecnologici da risolvere per avanzare nella storia. Avremo l’ausilio di alcuni droni che potremo attivare con un sonar, che ci aiuterà a comunicare con le tecnologie a nostra disposizione e con alcune creature marine, ma che sarà utile anche per attivare dei macchinari. Si potrà ripercorrere poi, una trama narrativa attraverso dei geroglifici, che con la giusta interpretazione potranno spiegare il motivo del nostro viaggio. Per quanto la storyline possa sembrare breve, il titolo ci spingerà a rigiocare più volte, anche per tentare di capire il significato filosofico del gioco, basato sull’antica religione mesopotamica che riguarda il concetto di mare primordiale: tutto il mondo conosciuto ha origine dal mare. La durata della storia si aggira tra le 3 e le 4 ore per una singola run, ed è un ottimo passatempo per chi è stressato e ha voglia di una fuga dove si potrà essere irraggiungibili dal mondo esterno.

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Avere degli animali acquatici come amici

Fin dall’inizio saremo catapultati in questa avventura rilassante, con un piccolo tutorial riguardante i comandi. I tasti da premere sono solo cinque, ma quelli che useremo spesso sono tre: L2 per chiedere un passaggio a qualche animale, la X che premuta con cadenza ritmica per tre volte ci fornirà un boost momentaneo ed il [ ] che ci farà attivare il sonar. Non vi nascondo che all’inizio i controlli della nostra eroina (tra l’altro molto stilizzata) possano sembrare macchinosi, poiché oltre a muoverci dovremo anche guardarci intorno. Ogni creatura marina è nostra alleata e saremo noi a scegliere di ripopolare questo acquario gigante o meno, attraverso dei buchi che potranno essere attivati con il sonar. Facendolo, vedremo in questi buchi un defluire di colori. Prima si è accennato al significato filosofico: in Abzû sono presenti delle statue dove il giocatore può fermarsi a meditare e, muovendo la levetta, può ammirare ogni singolo pesce o cetaceo o mammifero che si trova nel livello assistendo anche a scene di vita quotidiana.

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Riuscire ad esplorare i fondali senza bagnarsi

Da appassionato di subacquea avere la possibilità di poter vedere queste creature dal vivo non ha prezzo, però possiamo dire che il gioco regala un’emozione alquanto realistica, grazie anche alla possibilità di interagire con la fauna marina. Il protagonista indiscusso del gioco è l’oceano con tutti i suoi abitanti, infatti la nostra eroina passa in secondo piano rispetto all’ambiente circostante, realizzato con una trasposizione di luci ed ombre fedelissima. Il titolo presenta una grafica molto semplice, anche se la popolazione marina è stata riportata con il massimo della cura, diminuendo così il divario tra fantasia e realtà. Le proporzioni degli animali sono riprodotte in modo perfetto. Anche se il comparto grafico si difende ottimamente, il punto forte è indubbiamente la musica di accompagnamento: colonna sonora composta e suonata dall’orchestra, seguendo le singole sequenze di gioco, per coinvolgere e rilassare il videogiocatore lungo tutta quest’esperienza. Il consiglio è di vivere questa esperienza giocando con delle cuffie, in modo da isolare i rumori esterni. Questo è di certo il miglior modo per lasciarsi trasportare dal gioco, dai capolavori musicali di sottofondo e gli effetti sonori ambientali.

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Abzû è un titolo che può sembrare una novità, ma chi ha giocato a Journey non può fare a meno di trovare similitudini tra i due titoli, come geroglifici, enigmi semplici per proseguire nei capitoli, e controlli. Il titolo ha come punto forte la riproduzione grafica e sonora dell’ambiente marino, creando un'immersione unica. Il rapporto qualità prezzo è buono, soprattutto perché attirerà il videogiocatore a ripetere più volte questa esperienza.

Luigi Ciro "Geggio90" Liguori D'orsi
Nato e cresciuto con videogames, libri e fumetti, serie tv e film. Il suo primo centesimo lo ricevette da Super Mario in persona e la sua prima auto all'età di 9 anni fu una Nissan Skyline regalata dalla Poliphony Digital Inc. Conobbe suo fratello perduto grazie ad Altair e funge da mentore per tutti coloro che si approcciano ai giochi retro e ai giochi di guida soprattutto quelli che coinvolgono le 3 parole Need For Speed.

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