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Activision Blizzard non vuole che la politica si mischi ai videogiochi

Il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, nel corso di un’intervista alla CNBC, ha dichiarato che ogni gioco della sua società non deve e non dovrà mai più essere accostato o utilizzato come una piattaforma per la condivisione e la veicolazione di contenuti e/o opinioni politiche. Tutto questo, ovviamente, è un chiarissimo riferimento allo scandalo avvenuto poche settimane fa al termine del torneo GrandMaster. Per saperne di più eccovi il link.

“Noi non ci occupiamo di burocrazia, siamo un operatore per tutte le community che vogliono divertirsi con i videogiochi. La mia responsabilità, come CEO di questa azienda, è quella di assicurarmi che i nostri videogiocatori si sentano al sicuro, a proprio agio. Ciò, però, non mi dà il diritto di avere una piattaforma su cui si possano esprimere decisioni politiche”.

Sebbene le parole non trovano spazio per altri tipi di interpretazione, il CEO di Activision Blizzard si dice comunque ispirato da quelle persone che sanno distinguersi dalla massa e sanno mostrare il loro vero carattere da leadership nelle proprie aree di competenza.

“Ci sono alcuni uomini d’affari che sono degli incredibili esempi di integrità e carattere ed hanno grandissimi attributi nella leadership e penso che siano davvero stimolanti per me. Hanno il diritto di articolare opinioni su governo e politica, e adoro interagire con quelle persone”.

 

Andrea Ferri
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!

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