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Addio Deponia – Recensione del porting su Nintendo Switch

Quella di Deponia è sicuramente una delle serie di avventure grafiche più importanti degli ultimi anni e, dopo aver recensito il primo omonimo capitolo e il secondo intitolato Caos a Deponia, non potevamo certo trascurare il porting su Nintendo Switch di Addio Deponia, pubblicato inizialmente su PC nel 2013. Questo terzo episodio, come alcuni fan sicuramente sapranno, era stato inizialmente concepito come conclusione dell’intera serie che è però stata poi continuata, dato l’enorme successo riscosso dalla produzione, in un quarto ed ultimo titolo rilasciato nel 2016. Curiosi di sapere come continuano le surreali avventure di Rufus e Gal? Scopritelo in questa recensione!

State per lasciare Deponia!

La trama di Addio Deponia riprende esattamente da dove ci eravamo lasciati con la conclusione del secondo capitolo: l’eroico Rufus è riuscito a salvare l’elisiana Gal dalle grinfie di Cletus e, insieme ai suoi compagni di avventure Doc e Bozo, ha intenzione di salvare Deponia dalla distruzione.

In seguito a un ennesimo incidente però, i nostri protagonisti devono fermarsi in uno strano hotel. Proprio da questo insolito alloggio avrà inizio una nuova esilarante avventura che vedrà Rufus spostarsi in lungo e in largo per sventare una volta per tutte i piani di Cletus, ispettore corrotto proveniente da Elysium, e dell’Organon, l’organizzazione che ha intenzione di far saltare in aria il pianeta.

Anche questa volta, l’incipit della trama sembra decisamente simile a quella dei precedenti titoli, ma possiamo assicurarvi che, grazie a un ritmo incalzante, e a un intreccio narrativo di altissimo livello, vale davvero la pena giocare questo terzo episodio, che porta alla luce rivelazioni in grado di cambiare totalmente la visione della serie, a partire dallo stesso Rufus che tocca il punto massimo della sua evoluzione psicologica, diventando l’eroe che è da sempre destinato ad essere, senza però rinunciare al cinismo e carisma che lo contraddistinguono.

La trama di Addio Deponia vi terrà incollati alla console per tutte le circa dodici ore necessarie per completare il titolo, grazie anche a tantissimi colpi di scena e alla caratterizzazione dei vari personaggi secondari, sempre diversissimi tra loro e, soprattutto, divertentissimi. Non mancano poi i collezionabili, che allungano leggermente la longevità del titolo e che, proprio come nel secondo capitolo, permettono di sbloccare alcune ricompense nel menù di gioco.

Alla larga da Deponia!

Se potevamo difficilmente distinguere i primi due titoli della serie dal punto di vista ludico, fortunatamente non possiamo dire lo stesso di questo terzo episodio che presenta alcune innovazioni per quanto concerne il gameplay, decisamente ben strutturate e molto gradite. È sostanzialmente una l’introduzione degna di nota, ma che riesce da sola a modificare l’intera struttura ludica: è infatti possibile switchare tra tre diversi personaggi (di cui non vi parleremo approfonditamente per non incappare in spoiler e non rovinarvi la sorpresa), ognuno situato in un punto differente del mondo di gioco. La collaborazione di questi tre personaggi è l’arma vincente quando si tratta di risolvere alcuni puzzle: capita spesso infatti che per far sì che uno dei nostri protagonisti possa avanzare in un determinato punto del gioco, sia necessario utilizzarne un altro (e risolvere i puzzle a lui associati) per permettergli di continuare l’avventura. Questo è un semplice espediente che permette agli enigmi e ai puzzle di raggiungere un nuovo livello di complessità, diventando decisamente più ostici da risolvere.

Per il resto non vi sono particolari aggiunte ed anzi, è stata rimossa la possibilità di utilizzare i viaggi rapidi, come invece accadeva nel secondo Deponia. La mancanza di questa meccanica non pesa per nulla però sul gameplay del titolo ed è inoltre ben giustificata dalla trama del gioco. Su Nintendo Switch, Addio a Deponia si presenta decisamente bene. Il porting dà il meglio di sé in modalità portatile, mentre su televisore pecca un po’ in quanto a risoluzione. Per il resto, i comandi ci sono sembrati ben ottimizzati e non abbiamo inoltre riscontrato alcun bug o caricamento eccessivamente lungo come ci era capitato con il primo Deponia e il suo seguito Caos a Deponia.

Per quanto riguarda invece il comparto tecnico, Addio a Deponia, si comporta esattamente come i due predecessori. L’opera è decisamente ispirata dal punto di vista grafico e di design e, grazie a dei deliziosi disegni completamente realizzati a mano, godersi l’avventura – ma a ben vedere il discorso vale per tutta la serie – è una gioia per gli occhi. Purtroppo, peccano ancora le animazioni, che rimangono poco realistiche e legnose, risultando anche ripetitive.

Parlando del comparto audio, non possiamo che ritenerci soddisfatti ancora una volta del lavoro svolto, sia per gli ottimi effetti sonori, che per l’incredibile colonna sonora, la quale accompagna egregiamente l’avventura di Rufus. Ancora una volta sentiamo di doverci complimentare per il doppiaggio italiano, decisamente ben riuscito e ottimamente interpretato. Insomma, Addio Deponia è sicuramente il titolo che più ci è piaciuto tra i primi tre, grazie a una trama complessa, divertente e piena zeppa di colpi di scena, dei puzzle sempre più impegnativi, una nuova interessante introduzione a livello di gameplay e un comparto tecnico a dir poco eccellente. Non vediamo l’ora di potervi parlare del quarto capitolo, Deponia Doomsday, di cui potrete trovare la recensione a breve qui sul nostro sito.

Addio Deponia

8.5

Addio Deponia ci ha decisamente sorpreso, rivelandosi a mani basse come il migliore tra i primi tre titoli della serie. Il gioco vanta infatti una narrativa intricata e ricca di colpi di scena, puzzle ed enigmi abbastanza complessi e una nuova interessante introduzione per quanto riguarda il gameplay che ha permesso all'opera di spiccare maggiormente sotto il profilo ludico. A coronare il tutto ci pensa infine il fantastico comparto audiovisivo.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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