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Against the Moon – Recensione del Deckbuilder di Code Heretic

Code Heretic scende sui campi di battaglia dei giochi di carte con Against the Moon, intrigante titolo con una buona profondità tattica e con curiosi, originali e azzeccati elementi roguelike che ha saputo attirare attorno a sé la curiosità di diversi appassionati. Parliamo infatti di una produzione quantomeno peculiare nella sua struttura ludica e, conseguentemente, dal grande appeal agli occhi di una nutrita fetta di pubblico assai esigente. Senza perderci in ulteriori indugi, lanciamoci quindi alla scoperta di questa nuova opera sviluppata in collaborazione con Black Tower e presente tra le pagine del catalogo Steam.

Against the Moon

In Against the Moon si narra di un mondo in rovina, con il genere umano ormai prossimo all’estinzione. Compito dei giocatori sarà quello di riunire un gruppo di Campioni leggendari, che rappresentano l’ultima speranza per l’umanità, per sfidare nientemeno che… la Luna! Gli Ultori sono l’ultima possibilità che hanno gli umani di sconfiggere i feroci e pericolosi Furos, creature portatrici di morte provenienti, appunto, dalla Luna, il satellite del nostro pianeta. I Furos, viene narrato nelle prime battute di presentazione del gioco, hanno distrutto ogni grande città della Terra ad esclusione della Città di Arx, ultimo baluardo che si erge a difesa della razza umana. Sotto la supervisione della Sacerdotessa Grande Madre di Arx, i migliori guerrieri tra gli Ultori cercheranno quindi di avere la meglio sul male. Perché proprio gli Ultori? E’ presto detto: si tratta degli unici esseri rimasti sul pianeta Terra a saper sfruttare un minerale magico conosciuto con il nome di Luma (no, non è un errore di battitura). Questa sostanza, proveniente dalla Luna, è la causa principale di ogni disordine e una soluzione deve essere trovata per porre fine al problema… una carta dopo l’altra.

Nel segno del Luma

Against the Moon mescola diversi elementi provenienti da vari giochi di carte già esistenti, come Hearthstone, Hand of Fate e Talisman, ai quali aggiunge una trama piuttosto profonda e uno stile grafico davvero unico. Al giocatore è data, ovviamente, la possibilità di costruire il proprio mazzo e ogni carta può essere potenziata (dalle carte creatura a quelle magiche) spendendo i punti esperienza collezionati in ogni battaglia. Inoltre, possono essere potenziate le singole abilità degli Ultori. Le creature evocate vengono chiamate Powers mentre il Mana, nella più classica delle tradizioni, rappresenta il potere necessario per l’evocazione delle carte, solo che in Against the Moon viene chiamato Luma (ancora, non è un errore di traduzione).

Il campo di battaglia ricorda una scacchiera ed è suddiviso in 3 righe e 8 colonne. Alle spalle delle creature da evocare sono presenti gli Ultori. Dietro di essi, la Sacerdotessa Grande Madre di Arx (dalla parte del giocatore) e il Boss di turno. Quando tutte le creature presenti nell’arena saranno distrutte, Sacerdotessa e Boss resteranno senza “scudi” e saranno oggetto di feroci e diretti attacchi da parte dell’avversario, cosa che decreta rapidamente l’esito positivo o negativo di una battaglia. Ogni creatura ha un costo per la sua evocazione e presenta delle abilità proprie, sia attive che passive, come ad esempio la possibilità di ottenere del Luma extra o di aumentare i danni inflitti in particolari condizioni di gioco. Le carte Incantesimo contribuiscono ad arricchire la profondità dell’esperienza offerta dal titolo, diminuendo i danni delle creature nemiche colpite o aggiungendo la capacità di assorbire vita. E’ bene precisare che ogni creatura evocata può attaccare esclusivamente le creature nemiche presenti sulla stessa riga e, cosa che rende Against the Moon diverso da titoli simili, evidenziamo che tutti gli attacchi pianificati durante il proprio turno si scatenano alla fine di quest’ultimo.

Against the MoonMa non è finita: gli Ultori posseggono una Barra delle Abilità che si carica dopo ogni carta giocata. Quando la barra è piena possono essere lanciate potenti magie contro le carte nemiche in grado di stravolgere l’andamento della sfida, con la seria possibilità di ribaltare le sorti dell’incontro in pochi secondi (emozionante come un filtrante che taglia in due la difesa avversaria su un campo di calcio al 93° minuto di una sfida che si sta perdendo). Uno degli attacchi che restituisce maggiore piacere nell’essere attivato è quello che annulla ogni attacco avversario pianificato per quel turno (tanto sforzo per nulla, fa male vero?!). Abbiamo nominato in precedenza la parola “roguelike“, ma per quale motivo? Come si fonde questo genere ad un titolo come Against the Moon? E’ presto detto: ogni creatura nemica (ad eccezione dei Boss, che non cambiano mai) viene generata in maniera casuale, così come gli scenari nei quali avvengono le battaglie. Un elemento assolutamente degno di nota che contribuisce ad aumentare il senso di stupore e interesse verso la produzione, riducendo la sensazione di “già visto”.

La nostra missione

Oltre alla Modalità Storia (piuttosto corta a dire il vero, ma comunque interessante) possono essere giocate singole missioni dove è già indicata la ricompensa che sarà possibile ottenere in caso di successo (ma il Boss viene tenuto nascosto fino all’inizio della sfida). Si tratta di una sorta di percorso, battaglia dopo battaglia, che riparte inesorabilmente dall’inizio in caso di sconfitta, a voler offrire una variante permadeath e particolarmente diabolica nel modo di affrontare il gioco. Gli sviluppatori hanno già annunciato che nel corso dei prossimi mesi (una volta al mese, almeno per quanto riguarda ottobre, novembre e dicembre di quest’anno) saranno rilasciate nuove missioni, nuovi Ultori e nuove carte, per espandere ulteriormente l’esperienza di gioco, già assolutamente gradevole e abbastanza stratificata.

Against the MoonPeccato per la mancanza di animazioni dedicate per gli attacchi di ogni creatura, perché con nemici il cui aspetto è generato in maniera randomica si sarebbe potuto optare per una “classe di animazioni” legate a diverse “sezioni” della creatura in questione. Pensiamo ad esempio ad una creatura che possiede delle lame taglienti al posto delle braccia: nel caso in cui un attacco dovesse prevedere un pugno (immaginiamo un colpo che parte dall’alto verso il basso), sarebbe decisamente più divertente osservare il braccio (o la lama) compiere tale animazione, anziché osservare un generico effetto speciale applicato all’infinito su qualsiasi nemico, indistintamente. Siamo consci che l’aggiunta di una caratteristica simile raddoppierebbe gli sforzi profusi per lo sviluppo del titolo ma chissà, dovesse raggiungere un discreto successo gli sviluppatori potrebbero pensare di rendere Against the Moon ancora più accattivante. Infine, il comparto audio fa discretamente il suo lavoro in termini di effetti, ma la colonna sonora è davvero troppo generica e “spenta” per aggiungere qualcosa all’esperienza.

Against the Moon

7.5

Against the Moon si è rivelato essere un piacevole Deckbuilder, tattico e con grande attenzione per lo sviluppo della trama. Al comparto tecnico un po' scarno a livello visivo si contrappone una giocabilità ben studiata. Il titolo sviluppato da Code Heretic non fa gridare al miracolo ma si dimostra essere un'ottima alternativa ai giganti del genere, come Hearthstone di Blizzard, e nei prossimi mesi promette di crescere e migliorare ulteriormente. Incrociamo le dita, poiché questa partenza fa sicuramente ben sperare.

Giuseppe Fragola
Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!

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