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Age of Empires IV – Recensione del nuovo RTS targato Relic Entertainment

Dopo ben 16 anni, la serie di RTS che ha fatto la storia di questo settore, colpendo al cuore milioni di giocatori sparsi in ogni angolo del mondo, si aggiorna con un nuovo e attesissimo capitolo: Age of Empires IV. Come sicuramente saprete, Microsoft ha deciso di cambiare rotta per la produzione di questo importantissimo quarto capitolo della serie, affidando lo sviluppo a un team particolarmente apprezzato tra gli appassionati di strategici, ovvero Relic Entertainment. La scelta della società di Redmond, presa sicuramente dopo aver visto l’ottimo lavoro fatto con brand di spessore quali Dawn of War e Company of Heroes, ha saputo incuriosire moltissimi fan, intrigati all’idea di poter finalmente toccare con mano un nuovo capitolo della saga ma al contempo dubbiosi su ciò che l’opera puntava realmente a essere. L’attesa è stata particolarmente lunga e snervante, ma alla fine abbiamo finalmente godere dell’esperienza offerta da Age of Empires IV e ora siamo pronti a parlarvene nella nostra recensione.

Una prova di carattere

Subito dopo il lancio dell’Open Beta di Age of Empires IV, in moltissimi – sulla rete e non solo – si sono sbilanciati contro Relic per non aver “osato” rispetto ai suoi predecessori, confezionando un titolo quasi uguale al più fortunato secondo capitolo della serie, e a onor del vero neanche noi trovammo nella nostra anteprima particolari differenze tra questo titolo e i suoi predecessori. Detto questo, comunque, la situazione non ci parve poi tanto nera come alcuni stavano tentando di disegnarla, pur con alcune discutibili scelte prese dalla software house, e una volta conclusa la nostra prima prova sul campo già non vedevamo l’ora di poter rientrare in partita. Le novità ci sono e appariranno evidenti per i giocatori più appassionati, con una maggior attenzione proprio alle meccaniche più spiccatamente strategiche del gioco, lì dove ogni nostra decisione dovrà essere presa con particolare cura. Inoltre, ci in sede di recensione ci teniamo a specificare come il team, nel pieno dello sviluppo di Age of Empires IV, abbia lavorato serbando il massimo rispetto possibile per l’IP e confezionando un prodotto che pur mantenendo intatte le solide basi dei capitoli passati, riesce a mostrare un proprio carattere e una sua identità.

Age of Empires IV anteprima

Ritorno al Medioevo

In Age of Empires IV i giocatori verranno traportati agli inizi del medioevo, esattamente come avveniva nel secondo capitolo; non appena si parte, il titolo propone diverse modalità con cui divertirsi, oltre a un corposo tutorial. Le modalità che troveremo si dividono tra multiplayer, attraverso il quale organizzare match 1 vs 1, 1+IA vs 2 e via così con tutte le combinazioni del caso,  e single-player, che ci permetterà di vivere la ricca campagna offerta dal gioco o grandi scontri affrontando una o più civiltà avversarie gestite dall’IA all’interno di vaste mappe dove solo i più abili avranno qualche chance di sopravvivere.

Se non siete ferrati sul genere, vi consigliamo di cominciare proprio dalla campagna single-player, la quale vi porterà a girare per il mondo vivendo alcuni eventi storici di grande rilievo e che s’identifica come il modo migliore per prendere dimestichezza con tutti gli elementi che compongono l’esperienza e per capire punti di forza e debolezze delle varie fazioni presenti. La modalità single-player offre sicuramente uno spunto in più sotto il profilo competitivo, permettendo ai giocatori sia di dar vita a partite mirate per studiare potenziali strategie da sfruttare online che di lanciarsi in veloci match per il puro gusto di divertirsi un po’.

Che voi scegliate la modalità single player o multiplayer, dopo aver selezionato la fazione che preferite, vi ritroverete come sempre un piccolo centro cittadino e un manipolo di civili da gestire. Fin qui nulla è cambiato, l’inizio con un piccolo avamposto darà il via alla vostra partita, il tutto all’interno di mappe che verranno generate proceduralmente e dove quindi l’intuizione e l’esperienza vi serviranno per non prendere subito delle grandi batoste. L’obiettivo sarà quello di scalare tutte e quattro le ere disponibili e sconfiggere i propri avversari. Per vincere le partite potrete scegliere la via più radicale, ovvero quella di devastare completamente gli avamposti del vostro avversario, oppure potrete decidere di costruire e difendere per dieci minuti una meraviglia (disponibile solo nella quarta età e caratterizzata da un costo particolarmente elevato); infine, come ultima possibilità, potrete tentare di mantenere per 10 minuti il controllo di un luogo sacro avversario, esclusivamente con delle vostre unità religiose. Le sopracitate condizioni di vittoria appaiono particolarmente interessanti, perché spingono i giocatori ad essere molto attenti alle scelte da prendere in-game e alla disposizione dei propri edifici, così come delle relative protezioni. Più ci si addentra nelle ere e più diventa importante proteggersi e contrattaccare, sfruttando il territorio a vostra disposizione per avere la meglio sul nemico

Un inizio scoppiettante ma limitato

Tra gli aspetti che Relic ha voluto curare maggiormente figura in particolare la diversità delle varie fazioni disponibili. Attualmente sono presenti otto civiltà, ovvero: Chinese, Delhi, Sultanate, English, Mongols, French, Abbasid Dynasty, Holy Roman Empire, Rus. A un primo sguardo, si potrebbe pensare che l’esiguo numero di fazioni presenti possa rappresentare un gravoso problema nell’economia ludica, ma nei fatti il lavoro posto dietro dietro ognuna di esse è davvero notevole. Ogni fazione è indubbiamente legata da un filo conduttore, visto che la base sia degli edifici che di truppe è identica, ma questo serve solo per rendere sufficientemente bilanciato il titolo ed evitare che una civiltà possa prevalere sulle altre con troppa facilità, ma al contempo quest’ultime sono state ideate con diverse specializzazioni che ne contraddistinguono il modo di giocare; ad esempio i Mongoli sono perfetti per attacchi rapidi e per spostarsi continuamente (possiedono delle strutture che si possono addirittura trasportare su dei carri) mentre i cinesi sono particolarmente “rigidi” e utilizzano fino a quattro generali per tenere sotto controllo la popolazione e aumentare la produzione delle proprie risorse. Saper gestire ogni fazione non è scontato e dovrete conoscere bene le tempistiche per raccogliere le risorse o dedicarvi al confronto diretto con i vostri nemici, pena una dolorosa sconfitta sul campo di battaglia.

Age of Empires IV

Aldilà di tutto, potremmo stare qui a parlavi per ore di ogni singola peculiarità legata al modo in cui prendere e gestire le varie fazioni presenti, ma crediamo che in fase di recensione ci basti farvi capire la profondità di alcuni aspetti, legati comunque a un gameplay e a una base storica di altissimo valore, componenti che rendono Age of Empires IV un valido investimento. Relic avrà la possibilità nel corso del tempo di aggiungere altre civiltà, regalandoci così nuovi spunti e opportunità con cui metterci alla prova, oltre che aggiornare edifici e luoghi, dando così ancora più profondità all’intera struttura di gioco.

Para bellum

In-game la parte “gestionale” delle risorse non è assolutamente scontata e anche se è vero che la sensazione nel “farmare” risorse e gestire la vostra popolazione appare uguale ai titoli precedenti, questo non vuol dire che non siano stati apportati dei cambiamenti. Come vi abbiamo accennato sopra, le diverse fazioni semi-asimmetriche vanno gestite in maniera totalmente differente. Conoscere bene la vostra e le altre fazioni sarà davvero importante per non tardare nella costruzione dell’edificio che vi porterà nella nuova era (tra Dark, Feudal, Castle e Imperial Age), una scalata tra le varie epoche storiche che garantirà al vostro esercito nuovi potenziamenti e bonus; arrivarci per primi significherà quindi ottenere un vantaggio enorme durante il match.

Ad ogni avanzamento, inoltre, per ogni fazione (ad esclusione dei Cinesi) il titolo vi farà scegliere tra due edifici storici differenti; anche in questo caso la scelta non dovrà essere forzatamente la stessa e potrà cambiare in base allo stato di avanzamento del vostro avamposto o di quello degli avversari. Il ritorno alle origini da parte di Relic Entertainment è funzionale, sempre secondo il nostro punto di vista, perché ci si può concentrare veramente su come costruire e sviluppare la propria civiltà, senza doversi perdere in troppe dinamiche dalla dubbia utilità. Mantenere il focus seguendo la vostra strategia vi farà crescere in maniera più ordinata, anche se la parola d’ordine sarà sempre “flessibilità”, proprio perché i vostri avversari potrebbero decidere di puntare tutto sulle truppe per rallentare il vostro progresso e sconfiggervi più velocemente.

Age of Empires IV

Studiare la mappa è una delle fasi più importanti di Age of Empires IV, mandare i vostri esploratori in avanscoperta vi farà capire la distanza tra voi e i vostri nemici, vi farà scoprire risorse nascoste e punti strategici nei quali nascondere le vostre truppe, sfruttando la nuova dinamica dell’imboscata. Quest’ultima meccanica non è da sottovalutare, poiché vi permetterà di prendere alla sprovvista le truppe nemiche, che inermi subiranno l’avanzata delle vostre forze. Stessa cosa vale per la gestione dei vostri generali, ognuno dei quali avrà abilità e potenza differenti (potranno potenziare, velocizzare o rendere più robuste le vostre truppe), potenziali aghi della bilancia negli scontri più serrati, anche se per fare davvero la differenza dovrete saper sfruttarli al meglio.

L’ascesa all’età dell’oro

Nel corso di questi ultimi mesi abbiamo sentito dire molto spesso che Age of Empires IV appare come una semplice riproposizione del secondo capitolo in una veste visiva più sgargiante, ma come avrete capito leggendo questa nostra recensione, la realtà dei fatti è abbastanza diversa. Da un punto di vista tecnico, Relic ha indubbiamente lavorato alacremente per assicurarsi che mappe, mappe e fazioni fossero curate nei minimi dettagli, con un’attenzione meticolosa per ogni edificio e unità presente, un lavoro che denota grande professionalità e che offre un colpo d’occhio di grande impatto. Gli appassionati passeranno ore a godersi gli scorci offerti dal gioco, merito anche di uno stile tecnico morbido e vivace. Unico neo lo abbiamo identificato in un particolare bug che speriamo possa essere risolto al più presto, il quale porterà a un vistoso calo di frame rate nel caso in cui dovessimo selezionare contemporaneamente molte unità

Anche il comparto sonoro è eccellente; i suoni ambientali appaiono di grande impatto e più ci si avvicina alle truppe, più i suoni che emettono diventano forti, un particolare che potrà addirittura essere sfruttato durante la partita per identificare potenziali luoghi d’interesse o avversari nelle vicinanze. Insomma, alla fine dei conti, nel corso di questi “duri” giorni di prova ci siamo trovati innanzi a un titolo  che ha saputo conquistarci, capace di farci trascorrere innumerevoli ore di divertimento con lo studio e l’attenzione che ci aspettavamo da un prodotto di questa caratura. Il lavoro fatto con Age of Empires IV è insomma davvero impressionante, anche se al contempo non ci sarebbe dispiaciuta qualche novità più significativa nell’economia di gioco, e non vediamo l’ora di scoprire quale sarà il supporto post-lancio per la produzione, la quale andrà sicuramente ampliandosi enormemente nel corso dei prossimi anni.

Age of Empires IV

8

Age of Empires IV è un titolo che non apparto cambiamenti significativi al genere o all'IP, ma che al contempo saprà indubbiamente fare la gioia di tutti gli appassionati della serie, grazie a piccole ma interessanti migliorie che hanno arricchito la produzione. Gli sviluppatori hanno voluto rimarcare l'importanza della storia grazie alla modalità campagna, ma hanno puntato con altrettanta forza sullo sviluppo del PvP, con il quale tutti gli amanti degli RTS potranno trovare pane per i loro denti.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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