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Art of Rally – Recensione del titolo targato Funselektor

Dopo la sua pubblicazione su PC, avvenuta più di un anno fa, e a distanza di qualche mese dal rilascio del titolo sulle piattaforme Xbox e Nintendo Switch, Art of Rally fa il suo debutto anche sulle console targate Sony, ossia PlayStation 4 e PlayStation 5, in una versione che oggi andremo ad analizzare tramite questa recensione. Il titolo in questione, targato Funselektor, ha colpito critica e pubblico grazie al suo peculiare stile grafico e ludico, caratterizzato da una forte componente minimal capace di creare un’atmosfera rilassante in netta controtendenza con il genere di appartenenza dell’opera, ossia i videogiochi a tema rally. Dopo essersi già fatto apprezzare su PC e nelle recenti versioni console, il titolo sarà riuscito a conquistarci anche sulle piattaforme PlayStation?

L’arte della corsa

Quando si parla di titoli di corse, spesso ci si focalizza principalmente sui tracciati, sull’aspetto legato alla componente grafica, sugli elementi simulativi e su come viene resa la velocità su schermo. Non capita spesso di sentire qualcuno descrivere un gioco di corse come una forma d’arte, ma Art of Rally punta proprio su questo aspetto, e il titolo dato al suddetto gioco sottolinea ancor di più lo scopo del team di sviluppo. Art of Rally è comunque un gioco di rally a tutti gli effetti, nonostante ciò che potrebbe suggerire la sua grafica minimalista e la fotocamera arretrata a volo d’uccello. Seppur l’aspetto dell’opera possa far credere che il titolo sia destinato a un pubblico più giovane, le auto richiedono quasi la stessa abilità di guida che ci si potrebbe aspettare da produzioni ben più blasonate, quali Dirt Rally 2.0 e WRC 10.

 

Art of Rally recensione

Art of Rally celebra l’età d’oro del rally, andando a ripercorrere la storia di questo sport dagli anni ’60 fino ai primi anni ’90, portando il giocatore in un viaggio condensato attraverso i secoli, non solo dei veicoli ma anche delle piste. È un viaggio rilassante che vede affrontare vari gruppi di gare in molte località. A differenza della maggior parte dei titoli di corse, Art of Rally non presenta auto o produttori con licenza. Per quanto nell’opera siano presenti diversi bolidi con design simili alle loro controparti del mondo reale, questi non hanno i nomi ufficiali e presentano lievi modifiche per evitare problemi di copyright. In linea con la sua ambientazione storica, il gioco divide anche le auto nei loro gruppi del mondo reale. Ciò offre una gamma diversificata di prestazioni dell’auto e fa un ottimo lavoro nell’evidenziare i numerosi cambiamenti all’interno della ricca storia di questa disciplina.

La prima cosa che si può notare in Art of Rally è il già citato design minimalista. I menù e le opzioni sono piuttosto superficiali così come il comparto tecnico, eppure una volta scesi in pista tale scelta stilistica assume un senso. Ci sono oltre 72 tappe da percorrere che vedranno il giocatore viaggiare in tutto il mondo. Ogni tracciato ha anche un design unico che conferisce un aspetto visivo distinto che si abbina al suo paese d’origine. C’è un sacco di variazione sul tema, da campagne tranquille a cime innevate e persino colline rocciose. Se dovessimo fare bene durante la modalità carriera, riusciremo a sbloccare nuove classi, nuove auto e livree. Di base è possibile abbassare il livello di difficoltà e anche eliminare del tutto la componente legata ai danni subiti dall’auto. Art of Rally è impegnativo, ma certamente non in un modo che sia frustrante o ingiusto. Il modello di maneggevolezza è solido, quindi basta un po’ di pratica per migliorare le proprie capacità ottenendo al contempo risultati particolarmente gratificanti.

Insieme alla sua carriera piuttosto lunga, Art of Rally offre anche altre modalità. Oltre alle consuete prove a tempo e a una modalità personalizzata, la cosa più sorprendente è la modalità free roaming. Qui sono presenti sei mappe sbloccabili e sarà possibile, dopo aver scelto un’auto, esplorare tutto ciò che la mappa ha da offrire. Ci sono molti collezionabili da trovare come cassette nascoste, punti panoramici e lettere R-A-L-L-Y da raccogliere. È un’ottima modalità per coloro che cercano di più o se si desidera una pausa dalla modalità carriera, longeva e strutturata. Art of Rally inoltre include una modalità multiplayer che offre sfide giornaliere e settimanali, le quali variano in lunghezza e complessità. Le sfide giornaliere sono per lo più impostate su un singolo tracciato, mentre le sfide settimanali sono su più tappe. Per coloro che cercano una sfida definitiva, Art of Rally dispone anche di una classifica globale in modo da poter confrontare i tempi con i migliori piloti del mondo.

Al termine di questa recensione, quello che traspare è che Art of Rally è uno dei giochi di rally più unici mai realizzati, ed è proprio per questo che la produzione ha saputo colpirci con tale forza, nonostante sia uscita oltre un anno fa. L’opera targata Funselektor è un gioco che si prende molto sul serio nonostante sia divertente e spensierato all’esterno. È un videogioco accessibile a tutti, sia per chi cerca una sfida impegnativa ma non ingiusta, sia per chi cerca un’esperienza il quanto più rilassante possibile, settando tutte le impostazioni offerte al minimo. Che siate fan dei rally o semplicemente dei giochi di corse in generale, Art of Rally merita indubbiamente la vostra attenzione.

Art of Rally

8

Art of Rally è un titolo che, all'apparenza potrebbe ingannare un giocatore poco attento. Nonostante lo stile minimal di gameplay e comparto grafico, l'opera di Funselektor ha saputo rivelarsi come un titolo impegnativo (ma accessibile a tutti tramite le sue opzioni di difficoltà) che cita e omaggia con amore la storia del rally. Nonostante quindi il design cartoonesco, l'opera si presenta come un gioco di rally a tutti gli effetti ma che porta a un'interessante variazione sul tema con un mood molto più rilassante rispetto ad altri esponenti del genere. Un titolo consigliato sia ai fan duri e puri del rally, sia ai neofiti del genere.

Paolo Saccuzzo
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.

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