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Aspettando Elden Ring, ecco i 10 boss più difficili di FromSoftware

Elden Ring è sicuramente il titolo del momento: nonostante un febbraio affollatissimo, il titolo di FromSoftware è uno dei più attesi, e dopo il GOTY vinto dal team con Sekiro: Shadows Die Twice, la community spera che la software house possa fare il bis, specialmente dopo le ottime impressioni date a novembre dal teso online, dalle meccaniche ai boss. Le premesse, ci sono tutte.

In attesa del lancio ufficiale del gioco, abbiamo deciso di proporvi un piccolo giretto nel viale dei ricordi, cercando di raccontarvi le 10 boss fight più difficili create da FromSoftware.

10 – Midir divoratore dell’oscurità

Presente nel DLC di Dark Souls 3 Ringed City, crediamo che Midir divoratore dell’oscurità sia la boss fight giusta per iniziare a scaldarci. Il nemico è “solo” un discendente degli Arcidraghi, e combina la sua enorme stazza ad un’agilità davvero invidiabile. Spara un soffio di fuoco, colpisce violentemente, gira su se stesso. In poche parole, il nostro amico si fa rispettare. In aggiunta, la colonna sonora che accompagna la battaglia è stupenda, una boss fight che non potete perdervi.

9 – Sorella Friede

Se al nono posto mettiamo Sorella Friede capite da soli che la faccenda è seria, dato che stiamo parlando di una boss fight che ad un certo punto ti fa gridare letteralmente “Miyazaki basta!”. Presente nel primo DLC di Dark Souls 3, Ashes of Ariandel, vi assicuriamo che è una boss fight difficile da commentare. In questi casi meglio lasciarvi al filmato per capire il delirio di questo scontro.

8 – Il Principe Demone

A quanto pare FromSoftware sembra essere stata particolarmente “infame” in Ringed City, perché è il secondo boss che abbiamo deciso di inserire in questa classifica. Io mi chiedo a chi vengono in mente certe cose, perché qui la già precaria salute mentale del giocatore viene messa ulteriormente alla prova. Prima dovete semplicemente gestire due boss in contemporanea, il Demone Agonizzante ed il Demone dell’Abisso, la morte di uno dei due OVVIAMENTE potenzia automaticamente quell’altro. Poi per non farci bastare nulla sostanzialmente si fondono per formare un boss ancora più grande, grosso e cattivo.

7 – Orfano di Kos

Stavolta si passa a Bloodborne, sempre con un DLC, ma questa volta si tratta del boss finale di The Old Hunters. Tralasciando la lore mastodontica di questo contenuto aggiuntivo che ci porterà all’interno dell’Incubo del Cacciatore., l’Orfano di Kos ha forse una storia alle spalle così disperatamente dolce quanto la sua forza. Infatti, a conti fatti è l’essere più forte mai generato, aver chiuso i conti con lui subito dopo la sua nascita ha evitato tantissime rogne future. Chissà se avesse avuto il tempo di crescere cosa sarebbe diventato…

6 – Gehrman, il primo cacciatore 

Ancora Bloodborne? Probabilmente non è il gioco From più difficile, tuttavia questa boss fight ha ritmi davvero alti. La battaglia contro Gehrman arriva al termine di un percorso lungo e tortuoso, oltre alla battaglia in sé per sé è il climax che raggiunge quest’ultima a renderla immortale agli occhi dei fan.

5 – Lady Maria

Pensate che ci siamo forse affezionati un filino troppo a Bloodborne? Forse non avete mai affrontato Lady Maria. Uno dei boss che più di tutti mi ha fatto venire gli incubi… ma che soddisfazione buttarla giù! Se lo chiedete al sottoscritto, me la sarei risparmiata volentieri, ma il team di sviluppo aveva altri piani. Veloce, potente, agile, scattante, cambio build, combo multiple e chi più ne ha più ne metta. Ma poi quanto è bella la sua arma? 

4 – Ludwing il Dannato 

Ma quanta lore c’è il The Old Hunters? Davvero, un contenuto che se avete amato Bloodborne non potete perdervi, e parliamo ancora di un boss preso da questo DLC. Dobbiamo essere onesti, la battaglia si può rompere e anche facilmente, ma in blind ancora non si conoscevano le migliori strategie… e noi non abbiamo intensione di rivelarle o di dirvi in che modo “romperlo”, e sapete perché? Per il gusto di farvi soffrire.

3 – Gufo (Padre)

Era impossibile aprire il podio senza aver nominato almeno un boss di quel giocone di Sekiro. Se la prima boss fight con il Gufo ha fatto mollare tantissimi giocatori, la seconda alza ancora di più il livello di difficoltà. Forse perché il solo vederlo tutto fiero e in salute ti ammazza psicologicamente, forse perché a conti fatti ti ammazza e basta, ma Gufo (Padre) è davvero un combattimento tosto e impegnativo, basta un minimo errore per ritrovarsi K.O. Non parliamo poi della seconda fase… anche questa è una battaglia totalmente fuori di testa.

2 – Isshin, Il Maestro 

Parliamo di un maestro, e questa volta non è Kojima. Battute a parte, se prima non vi basta Genichiro perché ormai siete pro e lo massacrate facilmente, ecco spuntare il suo tenero e per nulla docile nonnino, che tra vecchie ossa e un corpo stanco, trova ancora la forza per massacrare di botte il povero Lupo. Anche in questo caso boss fight senza senso logico: attacca sempre, non si ferma un attimo, cambia armi, le combo, il move set, mancherebbe solo una mossa fortissima che controllava i fulmini per avere davvero tutto… Ah no, ha anche quella.

1 – Gael, il Cavaliere Schiavo

Al primo posto, mettiamo Gael, l’incubo vero e proprio di tantissimi appassionati di Souls. Se vi considerate forti davvero nei giochi From, lo dovete per forza aver buttato giù, altrimenti parliamo di retorica. Tralasciando la lore monumentale di questo boss, in un DLC fuori dalla logica umana come Ringed City, il boss finale sarà semplice secondo voi? La risposta a questa domanda è gentilmente offerta dal buon Gael, che decidere di mettere un punto definitivo a Dark Souls come ultimo boss della saga. Come tale, non poteva essere uno scontro qualunque: il ritmo aumenta minuto dopo minuto, come è giusto che sia, parte la seconda fase. Seriamente, una boss fight da paura. Non sappiamo se in Elden Ring si saranno boss di questa portata, ma sarebbe decisamente esaltante

Questa era la nostra classifica dei 10 boss più difficili mai escogitati da FromSoftware in attesa di Elden Ring, qual è la vostra?

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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