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Astra Exodus – Recensione dello strategico sci-fi targato Slitherine

Nel corso di questi anni il genere degli strategici si è certamente ben consolidato, in quanto moltissime nuove nicchie relative a quest’ultimo sono approdate sul mercato. Parliamo ad esempio di ibridi, come di strategici a turno sicuramente più evoluti rispetto al passato, ma anche degli immancabili strategici in tempo reale. Moltissimi titoli di questo genere hanno avuto negli anni un comune denominatore, un marchio che li ha contraddistinti e supportati: Slitherine, il quale si è anche recentemente occupato della pubblicazione di Astra Exodus. Il publisher in questione ha iniziato la sua onorata carriera già moltissimi anni or sono, e tra alti e bassi è riuscita a fornire assistenza per decine di ottimi titoli basati sulla strategia.

Il progetto di Astra Exodus, totalmente indie, risale però ad un periodo più recente, in quanto lo sviluppo dell’opera è iniziato nel 2016. Il “team” che si è occupato del progetto, Atomic Kaiser, risulta essere sicuramente talentuoso, specialmente per una sua determinata caratteristica che è in grado di contraddistinguerlo fortemente dalla maggior parte delle produzioni indipendenti.

Potreste infatti aver notato delle virgolette che racchiudono la parola team, in quanto Atomic Kaiser è in realtà l’username di un singolo utente, il quale nel corso degli ultimi quattro anni si è occupato dell’intero sviluppo di questo progetto attraverso sessioni interamente in solitaria. Si tratta di Fernando Rey, un ragazzo dell’Uruguay che ha deciso d’investire tutto in questo particolarissimo titolo. Con l’ausilio del già citato publisher, l’opera si è oramai avviata per il suo imminente debutto, il quale avverrà su PC (Steam) giovedì 30 gennaio. Noi abbiamo però avuto la possibilità di provare Astra Exodus a fondo negli scorsi giorni e ora siamo pronti a parlarvene.

Astra Exodus

Colonia nello spazio

Una volta messo mano sul prodotto ci si ritrova davanti a un menù piuttosto variegato, anche se non particolarmente eccellente a livello grafico. Dopo qualche opzione tecnica selezionabile, e due lingue disponibili che non comprendono l’italiano, si può finalmente procedere all’avvio della campagna. Un tedioso tutorial, interamente teorico e non particolarmente chiaro, precede l’inizio della narrazione, la quale in maniera alquanto singolare si farà però presto presente.

Tutti i dialoghi vedono come protagonisti dei personaggi disegnati in stile anime che ben si discostano dal contesto grafico generale piuttosto retro che l’opera sfoggia. Si viene poi brevemente introdotti nella storia, la quale presenta un comparto narrativo piuttosto ben strutturato ed articolato. Nel corso dell’avventura bisognerà infatti compiere diverse scelte che comporteranno il cambiamento dell’intera formula ludica, come anche gli avvenimenti protagonisti dell’ottima narrativa. Se siete amanti dei temi sci-fi, Astra Exodus saprà sicuramente appagarvi nelle sue varie sezioni, ma non preoccupati… il gameplay non è certo da meno.

Evoluzione e turni 

A conti fatti, nonostante sia estremamente interessante nel suo svolgimento, la storia di Astra Exodus risulta essere quasi un contorno per il gameplay, il vero fulcro dell’esperienza. Come già detto poco sopra, stiamo parlando di uno strategico a turni, il quale tuttavia presenta delle peculiarità forse inedite per l’intero genere. È bene precisare che ci si trova in ambito strettamente single-player, in quanto meccaniche del genere non sarebbero probabilmente adattabili a una formula mirata per più giocatori.

Ogni turno è di conseguenza infinito, e non c’è per fortuna del tempo pronto a mettere fretta e a non lasciare i moltissimi pensieri fluire tranquillamente. Il ragionamento sarà proprio la base di ogni singola sezione in-game, ma lo stile di Astra Exodus si discosta dai classici titoli di questa nicchia. Ogni turno è infatti condito da una marea di azioni diverse, le quali variano con forza dal semplice combattimento con alcune truppe nemiche. La vera perla è però riscontrabile nella gestione dei turni, che vengono contati come tempo effettivo. Non sarà quindi necessario aspettare dei minuti per le proprie ricerche, attacchi o obiettivi, si tratta semplicemente di passare la palla un determinato numero di volte, vedendo quindi gli scenari e le situazioni evolversi di conseguenza.

Bisognerà nel tempo sviluppare moltissimi e diversissimi campi di ricerca, analizzando al meglio il terreno di gioco e programmando le proprie azioni, ma considerando sempre l’obiettivo finale. Tutti i potenziamenti vengono generati in maniera semi-casuale a ogni partita. Sarà di conseguenza opportuno ragionare e pianificare le proprie azioni con l’avanzare delle ore di gioco. Per uscire vincitore da ogni contesto è necessario cercare di prevedere il modo in cui modo le situazioni si evolveranno, effettuando scelte cruciali per l’avanzamento nelle missioni.

Nonostante sia a volte eccessivamente complesso e noioso, il gameplay di Astra Exodus risulta essere davvero ben realizzato e solido, per quanto in partenza estremamente inaccessibile. L’enorme quantità di contenuti, la quale generalmente si configurerebbe senza dubbio come un pregio, rappresenta un ostacolo non indifferente nelle fasi iniziali, in quanto al giocatore viene fornita un’eccessiva ed incontrollabile libertà di scelta. Tuttavia, dopo aver consolidato ed assorbito l’essenza dell’intera formula, lo spazio diventerà un territorio ampiamente controllabile spremendosi a sufficienza le meningi.

Maestria nel confezionamento

Dopo aver preso dimestichezza con l’esperienza, verrà sicuramente voglia di tornare nel menù per scoprire cos’altro attende il giocatore. Beh… davvero moltissime interessanti aggiunte! Si inizia tanto per cominciare da una campagna SandBox che va ad accantonare il comparto narrativo per focalizzare tutto sul gameplay. Impossibile non notare tra l’altro l’apposita sezione per le mod. Questa nasconde al suo interno un nuovo mondo, già presente nel client di gioco. Il codice di sviluppo è all’effettivo incluso nel prezzo del biglietto, e chiunque sia interessato alla creazione di mod che alterino parzialmente o interamente l’esperienza è ben accetto. Non si può non apprezzare una feature così rara ed interessante, che mostra come alcuni piccoli dettagli possano garantire un’esperienza totalmente stravolta per una fascia più o meno grande dell’utenza.

https://www.youtube.com/watch?v=aX2zT2A6c3I

Nonostante abbiamo già citato precedentemente i personaggi rappresentati in stile anime, è necessario spendere alcune parole per il comparto grafico di Astra Exodus. Parliamo di uno stile deliberatamente retro, probabilmente anche per delle esigenze di sviluppo. Se per quel che riguarda i modelli ci possiamo ritenere anche relativamente soddisfatti, lo stesso non si può dire per una vena artistica che è evidentemente mancata in fase di concretizzazione dell’opera. I disegni anime sono infatti poco caratteristici e l’intera rappresentazione a schermo non riesce a dare un buon colpo d’occhio generale, ma perlomeno appare capace di trasmettere la giusta dose di mirata nostalgia.

Astra Exodus

7.7

Astra Exodus è un ottimo titolo strategico a turni. Il gameplay risulta essere in fin dei conti solido, ma lo sviluppatore avrebbe forse potuto riporre maggior cura nella gestione della curva di apprendimento. Sono presenti moltissimi contenuti di valore, tra cui anche l'ottima trovata della sezione modding. Ogni partita è ben diversificata dalle moltissime variabili presenti e il comparto narrativo si è mostrato piuttosto appagante. Tuttavia questo gioco sarà il male assoluto per chi non è amante del genere, in quanto presenta delle caratteristiche fortemente restrittive a livello di mercato. Se si è invece avvezzi a questa tipologia di titoli si potrebbe avere davanti il prodotto definitivo, che innalza l'atmosfera galattica magnificamente, anche se con qualche difetto qua e là ed un comparto artistico alquanto deludente.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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