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Away – Recensione della nuova serie “spaziale” targata Netflix

Da più di 50 anni andare sulla luna non è più considerato un tabù. Dopo la missione spaziale Apollo 11, molte persone hanno iniziato a sognare in maniera sempre più concreta di poter camminare sul suolo lunare. Ma cosa accadrebbe se l’uomo riuscisse davvero ad arrivare anche su Marte? Away ce lo racconta. Racconta la storia di un gruppo di astronauti selezionati per la prima missione sul pianeta rosso. Momenti di gioia, di terrore, di euforia e di sconforto si alternano in questo nuovissimo Netflix Original. Le avventure degli astronauti, in particolare della comandante Emma Green (interpretata magnificamente dal premio Oscar Hilary Swank) vengono alternate al racconto di coloro – familiari e non – che sono rimasti sulla terra, preoccupati e spaventati per la vita dei loro cari. Le esperienze sulla navicella (dai mal funzionamenti ai problemi relazionali) sono raccontate in maniera impeccabile e realistica. Grazie a questo, lo spettatore potrà immergersi totalmente nello spettacolo e lasciarsi proiettare fra le stelle insieme ai protagonisti. Dieci puntate della durata di circa cinquanta minuti rendono Away scorrevole, avvincente e per niente pesante.

Away è un titolo perfetto per chi sogna di volare, ma ama restare con i piedi per terra.

Tra sogno e realtà

Le vite dei cinque partecipanti alla missione spaziale Atlas vengono raccontate in maniera graduale e approfondita. Ognuno di loro – in base agli avvenimenti di ogni episodio – avrà un momento dedicato al proprio personaggio, nel quale verrà raccontata una parte importante della propria vita. L’intero titolo gira intorno alla vita di Emma Green. La donna sarà selezionata per stare al comando dell’intera missione. Più volte la sua autorità verrà messa in discussione dagli altri membri dell’equipaggio, ma la sua determinazione e il suo carattere forte la renderanno in grado superare ogni contrasto nel migliore dei modi. Di riflesso, viene raccontata la storia di Matt (interpretato da Josh Charles) e Alexis (Talitha Bateman), il marito e la figlia adolescente di Emma. Per quanto sia meraviglioso vedere la persona che più si ama al mondo coronare finalmente il proprio sogno, saperla a milioni di chilometri di distanza si rivela per niente una passeggiata.

Away

Nonostante gran parte della trama sia incentrata su questi tre personaggi, come detto in precedenza ognuno dei protagonisti avrà il suo momento di “gloria”. Ad accompagnare la comandante Green c’è innanzitutto il vice-comandante Ram (Ray Panthaki). L’uomo, indiano e medico della nave, sarà più volte messo alla prova dal destino che lo porterà ad affrontare situazioni sempre più complesse faccia a faccia col suo passato. Il comparto tecnico della nave sarà gestito dall’ingegnere russo Misha (Mark Ivanir). Nonostante sia il membro più anziano ed esperto dell’equipaggio, anche le sue condizioni fisiche piano piano andranno a cedere, rendendogli l’avventura sempre più ostica. Lu (Vivian Wu), donna cinese costretta alle rigide regole del suo paese, sarà la chimica della missione. Al contrario degli altri le sue condizioni fisiche rimarranno impeccabili ma, a causa della sua patria, sarà costretta ad affrontare problemi di tutt’altro genere. Ultimo ma non per importanza è Kwesi (Ato Essandoh), ragazzo ebreo originario del Ghana, alla sua prima missione spaziale. Alle prese con tutti i traumi causati dal primo viaggio fuori dall’atmosfera, la sua fede lo aiuterà a superare ogni problema e a far sopravvivere le sue adorate piante fino al pianeta rosso.

Ennesimo centro da parte di Netflix

Nonostante spesso Netflix sia stato criticato per i contenuti dei suoi titoli, questa volta – come tante altre – ha proprio fatto centro. Away è una storia bella, raccontata alla perfezione. Ogni personaggio è caratterizzato meravigliosamente e, come detto anche in precedenza, ognuno ha il suo spazio e la sua storia. Certo alcuni racconti potevano fornirci qualche dettaglio in più, ma speriamo che in qualche modo il tutto possa essere approfondito. Infatti, come specificato più volte nella serie, la missione spaziale sarebbe dovuta durare all’incirca tre anni. Al termine del decimo episodio ci troviamo solamente a un terzo del tempo previsto. Speriamo quindi di poter presto avere notizie riguardo un’eventuale seconda stagione.

In conclusione possiamo dire che stiamo parlando di un titolo piacevole e interessante. Nonostante sia un titolo sci-fi risulta totalmente realistico, una nota positiva che garantisce al pubblico un immersione quasi completa. Ottimo lavoro del regista e degli sceneggiatori. Nonostante nel tempo se ne siano visti molti di titoli ambientati nello spazio, questo merita sicuramente un posto d’élite. Perfetto per passare qualche serata da soli o in compagnia, mentre si osservano le stelle.

Away

8

Un nuovo successo per Netflix che ci propone questo titolo ambientato nello spazio. Realistico e avvincente Away racconta la storia dei primi cinque astronauti a tentare lo sbarco su Marte. Un titolo perfetto per passare una serata tranquilla ma piena di suspance. Adatto anche a chi non ama solitamente i titoli di questo genere, si fatica a trovargli un difetto. Una serie veramente spaziale!

Benedetta Saccoccio
Famosa tra i suoi amici per essere informata su qualsiasi cosa ma eccessivamente scarsa in ogni gioco lei tocchi, fin dall'infanzia dedica il suo tempo libero a musica, spettacolo e tecnologia. Dedita all'arte del pettegolezzo, è sempre in cerca di nuovi "scoop" da condividere con tutti. Conosciuta dai più come VperVendemmia.

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