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Before Your Eyes – Recensione, per un battito di ciglia

Non sempre serve un budget milionario o lo sfruttamento di un genere frenetico per creare un’opera d’impatto. Questo lo hanno capito i ragazzi di GoodbyeWorld Games che, ormai esperti del settore, si presentano al pubblico con un prodotto che riesce a trasmettere carattere da ogni sua linea di codice e inquadratura. Questo gioco non è pensato per un pubblico vasto, bensì per chi riesce ad entrare in sintonia con semplici ed intimi racconti, immergendosi all’interno di un mondo fittizio dal punto di vista di un protagonista muto ma, allo stesso tempo, fin troppo espressivo. Before Your Eyes è un viaggio che ha la possibilità di entrare nel cuore della giusta nicchia, e forse potrete capire se anche voi ne fate parte grazie a questa nostra recensione.

La vita passa in un attimo

Come forse avrete intuito dall’introduzione, Before Your Eyes è un videogioco che vuole semplicemente raccontare una storia. Non vogliamo soffermarci troppo sulla narrativa perché praticamente è una delle due colonne portanti della produzione. Vi basti sapere che in-game dovrete ripercorrere alcuni dei momenti più significativi della vita di Benjamin Brynn, un’apparentemente importante persona oramai morta che attende solo che la sua anima venga giudicata. La sceneggiatura punta quindi sull’emotività e l’immedesimazione che può creare con il fruitore, in modo da immedesimarlo in una vita che sembra appartenergli. Ognuno deve credere in quello che sente e farlo suo, riuscendo a comprendere i sentimi di Benjamin anche solo dal comportamento delle persone che lo circondano. Questo è possibile non solo grazie all’ottimo lavoro dei doppiatori presenti e all’eccellente comparto registico, ma anche per la peculiare feature che contraddistingue il gameplay.

Before Your Eyes

Il giocatore non deve quindi saltare, picchiare, correre o compiere qualsivoglia movimento se non muovere la visuale dello sguardo attraverso il mouse del proprio PC. Sin dall’inizio, però, è richiesta una semplice ma particolare azione: sbattere le ciglia. Non parliamo di un pulsante da premere – per quanto esista un’opzione per sfruttare dei comandi più classici -, bensì dell’utilizzare letteralmente i nostri occhi per procedere nelle vicende, il tutto sfruttando ovviamente una nostra webcam opportunamente collegata al PC. Il concept principale dell’intera produzione va legandosi al tempo e alle sue sfaccettature, a come questo possa quasi sfuggirci di mano facendo passare in pochi istanti quelli che, in realtà, sono anni. Ciò viene fatto comprendere al giocatore in determinati momenti dove basta che il giocatore apra e chiuda gli occhi per passare alla scena successiva. Con questa semplice scelta di design non solo il prodotto riesce a presentarsi in una veste unica e suggestiva, ma si dimostra perfino in grado di rimanere fresco e appagante nel corso di tutta l’avventura, per quanto breve.

Un gameplay ridotto all’osso

Bisogna ammettere che gli sviluppatori hanno ridotto al minimo ogni genere di attività ludica in Before Your Eyes, rendendolo più un’esperienza interattiva che un videogioco. All’utente non è richiesto di risolvere enigmi ambientali, se non per qualche compito secondario che permette di sbloccare o meno un achievment. La sfida sta nel rimanere concentrati per esplorare ogni lato nascosto della storia, così da entrare sempre più in sintonia con la vita del nostro protagonista. Una scelta di design in parte discutibile che potrebbe scontentare chiunque fosse alla ricerca di qualche sfida, ma che al contempo rende l’avventura accessibile potenzialmente a chiunque.

Inoltre, in certe occasioni si rivela indispensabile tenere gli occhi chiusi per ascoltare meglio determinate conversazioni oppure lasciarli aperti così raggiungere uno specifico ricordo. Purtroppo, nelle quasi due ore per raggiungere i titoli di coda, le idee alla base della struttura ludica non sono state sfruttate tanto quanto sarebbe stato opportuno, una grossa opportunità che è andata sprecata. Inoltre, pur presentando una serie di scelte morali pensate per invogliare il giocatore ad affrontare più volte l’avventura, queste si sono presentate in numero fin troppo esiguo e con conseguenze mai particolarmente incisive, fattori che penalizzano pesantemente il fattore rigiocabilità.

Before Your Eyes

Quello in cui eccelle Before Your Eyes lo si può identificare nel suo comparto artistico e sonoro. Qui notiamo una passione intrinseca da parte degli sviluppatori, alla ricerca di un tratto certamente irrealistico ma non per questo esente dall’offrire gustose sorprese. Le ambientazioni, i personaggi e perfino gli oggetti sono creati con uno stile in cel-shading tanto particolare quanto semplice, ma allo stesso tempo colorato e nostalgico. Ogni singolo ricordo sembra di sentirlo direttamente all’interno della nostra pelle, e questo anche grazie a una soundtrack di spessore.

Before Your Eyes

8

I ragazzi di GoodByeWorld Games entrano nel mercato videoludico con un'opera che saprà stupire molti videogiocatori. L'idea di sfruttare gli occhi come controller affascina sin da subito, lo stile artistico riesce a dare un forte carattere al prodotto, la sceneggiatura risulta estremamente toccante e i doppiatori sanno fare bene il proprio lavoro. Peccato per la scarsa rigiocabilità e longevità del pacchetto, oltre a non aver saputo sfruttare al massimo le varie idee dell'esperienze. A parte qualche piccolo inciampo, questo lavoro prospetta un futuro roseo per il team di sviluppo, dimostrando estrema potenzialità per gli amanti di questa tipologia di esperienze.

Giona Corucci
Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.

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