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Beyond Blue – Recensione dell’avventura di E-Line Media

Beyond Blue si configura come un’affascinante avventura narrativa a giocatore singolo, pensata per portare il giocatore nel cuore delle profondità marine. A ben vedere, siamo davanti a un’esperienza difficilmente identificabile in un genere specifico: a nostro parere, il punto chiave dell’opera è proprio l’immersione che punta a trasmettere al giocatore. Ambientato in un imprecisato prossimo futuro, Beyond Blue ci piazza nei panni di Mirai, un’esploratrice e scienziata delle profondità marine entrata a far parte di una nuova squadra di ricerca, con la quale sfrutterà tecnologie innovative e futuristiche per osservare, ascoltare e interagire con l’oceano in un modo completamente nuovo, lì dove l’unico vero obiettivo è la “comprensione”. In compagnia di Mirai esploreremo le meraviglie impressionanti e i misteri senza limiti che pervadono l’oceano, identificando e riconoscendo molte specie presenti sotto il livello del nostro amato mare.

In fondo al mar

Beyond Blue gode di un‘ambientazione mozzafiato all’interno di un vasto mondo di gioco che, seppur limitato e non infinito, si identifica in un qualunque fondale marino presente sul nostro pianeta. Il compito che ci verrà affidato sarà piuttosto semplice e nei fatti consiste proprio nell’esplorare ed identificare le varie specie presenti all’interno di questo spazio sotto il livello del mare: risulta facile intuire che l’opera punti tutte le sue carte su un’esperienza particolarmente rilassante per chi gioca, mettendo al contempo da parte qualsiasi elemento ludico che potrebbe potenzialmente portare a un senso di frustrazione. Andando più nello specifico, l’obiettivo di ciascuna missione sarà quello di esaminare più specie possibili, in modo da catalogarle e creare così una propria e personale lista completa, quasi paragonabile al Pokédex dell’universo Pokémon, anche se con decisamente molte meno creature: la meccanica della scansione sarà infatti particolarmente importante sia dalle prime battute dell’avventura che una volta giunti alla sua conclusione, e funge un po’ da pilastro portante dell’opera.

Beyond BlueAltro punto cardine del gioco si riassume proprio nel non doversi preoccupare d’incombere in alcun pericolo: in-game potremo infatti entrare in contatto con animali totalmente innocui, senza che ci sia il rischio che ci inseguano o, ancor peggio, che ci mandino giù in un solo boccone! Questa caratteristica – a nostro parere – contribuisce a distinguere il prodotto dai tanti altri giochi improntati sullo stesso stile, il quale riesce inoltre a mettere in mostra un incredibile mondo di gioco, ricostruito con un’estrema cura attraverso il contributo di studi scientifici e oculate conoscenze del settore. Sin dai primi minuti di gioco sarà molto intuitivo percepire che anche il gameplay non è il pezzo forte della produzione: il vero focus dell’opera sarà infatti quello di godersi l’ambiente circostante, magari sorseggiando una bella tazza di tè caldo, senza troppe pretese.

Le meccaniche a primo impatto risultano molto semplici, poco ingegnose e veramente basilari, forse a livelli fin troppo eccessivi, però nel complesso si adattano veramente bene ad un gioco di questo stampo. Come già accennato in precedenza, non si parla di un’avventura difficile e non verrà richiesta alcuna abilità da parte del giocatore, al punto tale che l’esperienza potrebbe rischiare di venire velocemente a noia. Nel mentre esploreremo le varie ambientazioni marine, di tanto in tanto ci verranno inoltre mostrate delle sequenze video tratte da documentari reali: tale peculiarità rende l’opera ancor più istruttiva ed interessante. In relazione a ciò, non a caso, il titolo di E-Line Media è stato sviluppato in collaborazione con BBC Studios, le menti che stanno dietro a Blue Planet II. La visuale che l’opera adotta ha una prospettiva in terza persona, una scelta premiante anche visto l’ottimo lavoro fatto per evitare problemi nelle inquadrature.

Beyond BlueSeppur l’avventura sia estremamente ridotta all’osso, con una longevità di appena una manciata d’ore, Beyond Blue riesce a far vivere ogni suo singolo momento, con panorami e viste mozzafiato. Detto questo, dispiace quindi dover constatare come il comparto grafico della produzione mostri il fianco a più di qualche critica, tra texture fin troppo povere di dettagli e e animazione particolarmente meccaniche e legnose, un vero peccato visto il grande potenziale che l’avventura possiede. Per un gioco che punta così tanto su l’immergere il giocatore di turno nel suo mondo, una maggior attenzione in tal senso avrebbe indubbiamente giovato.

Beyond Blue

6.7

Beyond Blue si configura come un'esperienza complessivamente rilassante in grado d'offrire al giocatore di turno un grande numero di forti emozioni unite a una sana dose di relax. Nonostante ciò, è evidente che quanto ritrovatoci tra le mani si presenti come un'idea dal grande potenziale che però non è stata sfruttata nel migliore dei modi, soprattutto quando si va a guardare alla sua breve longevità, a una componente tecnica tutt'altro che al passo con i tempi e a meccaniche ludiche fin troppo basilari.

Simone Schiavi
Un giovane sonaro che sa prendere seriamente solamente pochi giochi. Sin dai suoi primi anni di vita si è imbattuto all’interno del mondo videoludico, anche se la sua seconda passione sono le serie TV ed i supereroi Marvel. Quando non sa cosa fare si mette a smanettare sui computer, fallendo miseramente nella sua impresa.

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