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Biomutant – Anteprima, tutte le ultime novità sul GDR targato THQ Nordic

Ormai è passato più di un anno dal nostro ultimo contatto con Biomutant durante la Gamescom 2018, da quel giorno il titolo THQ Nordic sparì dal radar di noi giocatori, ricomparendo però nei giorni scorsi con corposo filmato di ben 10 minuti. L’anno scorso invece, sempre durante l’evento tedesco, avevamo avuto modo di parlare con alcuni sviluppatori che ci confessarono che, sebbene la data d’uscita era ancora lontana, finalmente iniziavano a vedere una luce in fondo al tunnel. Evidentemente c’è stato qualche inciampo, ma quello che è stato mostrando rinnova la nostra fiducia nel confronti del prodotto che non vediamo l’ora di riprovare con mano prima della recensione finale.

Biomutant ha tutte le carte in regola per essere un gioco in grado di dire la sua all’interno del mercato: profondo, ricco e totalmente fuori di testa, un gioco di ruolo con un sistema action fluido e dinamico, il tutto accompagnato da un comparto artistico davvero ben caratterizzato.

Ripasso generale

Come ormai è noto, Biomutant vi darà modo di creare il vostro avatar: un procione mutante liberamente personalizzabile in ogni aspetto, potendo accedere a ben sei razze differenti. La scelta di questi parametri avrà delle ripercussioni sulle statistiche, che influiranno naturalmente sul sistema di gioco stesso: se volete un protagonista grande e forte la velocità sarà ridotta, ma se puntate tutto su quest’ultima il vostro fisico dovrà risultare necessariamente più piccolo. Questi sono solo due esempi, ma il gioco presenterà una vasta gamma di scelte non indifferenti.

Quanto appena detto da vita quindi ad un sistema di classi che definiscono anche l’equipaggiamento iniziale del vostro protagonista, ma non è tutto: progredendo nell’avventura potrete utilizzare e sbloccare qualunque tipo di arma, senza eccezioni. L’arsenale sarà ricco e vasto e, inoltre, potrete combinare i vari pezzi tra loro per creare lame e bocche da fuoco uniche, mediante un sistema di crafting che dovrebbe consentire un numero elevatissimo di combinazioni. La creazione degli oggetti viene incentivata anche grazie alla raccolta di materie prime, che troverete in modo molto naturale durante le fasi di esplorazione.

In un mondo post apocalittico dove ormai l’uomo non è quasi più nemmeno un ricordo, sul pianeta si erge sovrano L’Albero della Vita, una pianta che si dirama per l’intero globo e che sostiene la stabilità del pianeta. Le sue cinque principali radici si estendono verso altrettanti biomi differenti, facendo già intendere che il team stia lavorando ad un open world complesso e coeso. Questo albero però sta dando dei problemi, e il giocatore dovrà recarsi alle basi di queste cinque radici per scoprire e fermare qualunque cosa metta in pericolo la vita del pianeta. Tuttavia gli sviluppatori hanno rivelato che la decisione di salvare o distruggere i pezzi dell’Albero della Vita spetterà a voi: questa scelta ovviamente porterà delle ripercussioni non solo sul finale del gioco ma anche sul proseguimento dell’avventura.

THQ Nordic sta puntando molto ad offrire non solo un’esperienza longeva, ma anche ricca di contenuti, in grado di aumentare il suo monte ore attraverso storie e missioni secondarie. Quest’ultime vi permetteranno di ottenere oggetti o abilità uniche, che vanno ad implementarsi alla perfezione con tutto il sistema action del titolo. In più ci saranno anche i poteri, che oltre a ricoprire un ruolo importante durante la battaglia vi daranno modo anche di accedere a zone altrimenti bloccate.

Il fulcro del filmato

Quanto appena detto è semplicemente quello che sapevamo prima dell’uscita del filmato, ma adesso è arrivato il momento di parlare delle cose davvero interessanti. Come detto in precedenza, questo Albero della Vita ha come basi cinque gigantesche radici: ai piedi di esse ci troveremo dei boss che il gioco chiama World Eater, creature speciali che si differenziano di molto anche dai boss base. Proprio contro questi mastodontici esseri, abbiamo potuto notare come i combattimenti prevedano non solo un arena ben caratterizzata, ma che il tutto è accompagnato dall’uso di veicoli molto particolari. Queste fasi, oltre a rappresentare un cambio di marcia nel corso della storia, dovrebbero mettere in luce anche un level design di spicco che speriamo venga sfruttato nel modo coretto, così da poter dare al giocatore diverse libertà per interpretare lo scontro. Il filmato non sembra escludere la presenza delle città e di persone a capo di esse, con cui potremo costruire rapporti pacifici o rivalità. Non sappiamo ancora se questo porterà dei vantaggi o meno, ma siamo curiosi di scoprire come il sistema sarà approfondito nel corso della storia.

Il trailer di Biomutant, oltre a quanto appena detto, mette in luce tutta la sua freschezza nel sistema di combattimento, proponendo attimi di follia e combinazioni fuori dal comune, come se l’unico limite sia l’immaginazione stessa del giocatore. Vedere i diversi elementi che compongono questo aspetto coesistere in maniera coesa non è certo un dettaglio da prendere sottogamba. Altro elemento di spicco è il comparto artistico, che rende le aree tanto splendide quanto magnetiche. Ci sono scorci che lasciano letteralmente senza fiato, e vedere il paesaggio reagire alle intemperie ci riempie di gioia. E’ affascinante vedere come l’erba si sposti a seconda del vento, o come le piogge lascino le pozzanghere sul terreno. Inoltre, la grande dimensione della mappa è compensata dagli spostamenti che sembrano davvero rapidi ed efficaci: il giocatore avrà tantissimi mezzi per spostarsi, da una mongolfiera a due ali per planare dalle grandi altezze, le possibilità sono molteplici e tutte da scoprire.

In conclusone possiamo dire che Biomutant è da tenere d’occhio, soprattutto dopo le ultime informazioni rilasciate. Il gioco targato THQ Nordic continua ad alzare l’asticella delle aspettative, dunque crediamo sia giusto che non abbiano rivelato la data d’uscita, soprattutto se alcuni aspettati della produzione necessitano di ulteriori rifiniture. Il team di sviluppo sta cercando di imbastire un open world dinamico, che possa regalare al giocatore attività e situazioni di gioco differenti, il tutto condito da un comparto artistico davvero originale.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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