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Blockness – Recensione del nuovo titolo family Ghenos Games

Uno degli ultimi arrivi di casa Ghenos Games ha catturato la nostra attenzione: parliamo di Blockness, e ogi vi proponiamo la nostra recensione. Originariamente pubblicato da Blue Orange, Blockness è un titolo del designer Laurent Escoffier, illustrato da Christine Alcouffe e Simon Douchy, con modelli 3D di Dominique Breton.  Si tratta di un family game astratto di sicuro impatto visivo con poche e semplici regole, e con partite dalla durata estremamente contenuta. Abbiamo avuto modo di provarlo: ecco cosa ne pensiamo.

Recensione: alla conquista del lago di Blockness!

In Blockness, da 2 a 4 giocatori vestiranno i panni di “mostri”, creature che vivono in un lago non abbastanza spazioso per tutti. Questa è l’ambientazione, e anche se fondamentalmente parliamo di un gioco astratto, i modelli 3D dei segmenti di serpentone aiutano sicuramente a immedesimarsi nel tema. Scopo di ogni giocatore è proprio espandersi e divenire il mostro più lungo di tutti, sfruttando tutto lo spazio possibile e cercando di ostacolare gli altri. Le partite hanno una durata assai contenuta, i 15 minuti indicati sulla scatola sono assolutamente corretti.

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Blockness, un lago di colori

I materiali, composti sostanzialmente dalla plancia lago bucherellata e dai segmenti di mostro in plastica nei quattro colori dei giocatori, sono di ottima qualità. Come abbiamo anticipato in precedenza infatti, l’impatto visivo a partita iniziata colpisce sicuramente l’occhio. All’interno della scatola troviamo anche numerosi regolamenti in diverse lingue (tra cui l’italiano, e assolutamente chiaro), anche se a parte il regolamento Blockness è assolutamente indipendente dalla lingua. Molto apprezzato anche l’inserto che separa i pezzi dei vari colori all’interno della scatola. Per ulteriori dettagli sui materiali di gioco rimandiamo al nostro video di Unboxing.

Le meccaniche sono molto semplici, il gioco ha pochissime regole.

Ogni giocatore ha a disposizione i pezzi del mostro del proprio colore, in tutto 12, di cui una testa, una coda e 10 segmenti. Si parte preparando la plancia lago sulla scatola e circoscrivendo l’area di gioco in base al numero di giocatori (la plancia indica con diversi colori dove è possibile piazzare i pezzi se si gioca in 2, 3 o 4). A turno quindi, a partire dal primo giocatore, ciascuno piazzerà il proprio segmento iniziale (il più basso fra quelli disponibili), aggiungendogli la testa e la coda alle estremità. Da qui in poi si procederà con i turni di gioco. Ognuno, durante il proprio turno, dovrà – se possibile – allungare il proprio mostro aggiungendo uno dei segmenti a disposizione, posizionandolo:

  • con un’estremità inserita in uno dei fori adiacenti alla testa del proprio mostro;
  • con un’estremità inserita in uno dei fori adiacenti alla coda del proprio mostro.

L’altra estremità deve essere inserita, naturalmente, in un foro libero, in modo che il segmento piazzato sia perpendicolare o parallelo al pezzo che si sta allungando, mai in diagonale; si procede quindi spostando la testa o la coda – a seconda della parte che si sta allungando – sulla nuova porzione di corpo. Si può incrociare, sormontandolo, un proprio segmento o anche i segmenti altrui se l’altezza del segmento lo consente; non si può però incrociare un segmento avversario contenente la testa. Inoltre, non si possono posizionare pezzi sotto altri pezzi già piazzati, anche se ciò potrebbe essere fisicamente possibile.

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Lo scopo del gioco è riuscire a posizionare tutti i propri pezzi, o quantomeno più pezzi degli avversari. Un giocatore che non può più piazzare pezzi è bloccato e salta i turni successivi, ma è possibile che torni in gioco in seguito a seconda di come si evolve la partita.

Il gioco termina o quando tutti i giocatori sono bloccati, o quando tutti hanno piazzato i propri pezzi. Il giocatore con il maggior numero di segmenti sul lago vince; in caso di parità vince chi ha la testa posizionata sul segmento più in alto.

Per giocatori più esperti è disponibile una variante avanzata, che presenta solo un’eccezione rispetto alle regole base sopra illustrate: i segmenti possono essere piazzati solo a due spazi di distanza dalla testa o dalla coda dei mostri, orizzontalmente o verticalmente. Inutile dire che la difficoltà aumenta notevolmente visto lo spazio ridotto.

Considerazioni

Blockness è un family game dalla durata contenuta e con ottimi materiali, fondamentalmente astratto, molto molto semplice, cosa di cui in recensione abbiamo tenuto conto. Può essere spiegato tranquillamente a chiunque senza difficoltà. Nella variante avanzata può essere un pochino più sfidante anche per giocatori non proprio alle prime armi. Per quanto scali abbastanza bene, visto che l’area di gioco cambia in base al numero di giocatori, ci siamo divertiti di più in 3 e 4. Probabilmente Blockness è un gioco che i bambini apprezzeranno tantissimo, considerando le meccaniche semplicissime e l’impatto visivo molto particolare, cosa assolutamente positiva visto il genere family.

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7

Blockness è un family game astratto dalle meccaniche molto semplici e con degli ottimi materiali, di sicuro impatto visivo. Le partite hanno una durata estremamente contenuta e sfruttando la variante avanzata può essere un filler anche per giocatori un po' più esperti, anche se il target principale restano le famiglie.

Claudia Pintore
Disegnatrice e appassionata di libri, serie tv, cinema e giochi da tavolo

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