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Bully: Rockstar Games registra nuovamente il marchio

Abbiamo appena parlato di Rockstar Games, ed ecco che il team di sviluppo torna a far parlare di sé con un il marchio di un altro dei suoi mondi più amati: quello di Bully. Il trademark del gioco, noto anche come Canis Canem Edit per la schiettezza con cui racconta le gerarchie scolastiche, è stato registrato per tre volte consecutive nell’arco delle scorse ventiquattro ore.

Avremmo segnalato a prescindere una tripletta simile, ma ricordiamo che il team di sviluppo è anche a caccia di tester. Le due cose non sono probabilmente correlate, ma è probabile che lo siano. Naturalmente, i fan sono più che felici di aggrapparsi a qualsiasi speranza per un seguito, anche se per ora è consigliabile procedere con i piedi di piombo.

Si crede che registrare un marchio non significhi nulla, e il più delle volte questo è vero. Non è sempre così, però. Per mantenere un marchio, bisogna dimostrare che lo si usa e anche come si continuerà a farlo. Se non ce ne si fa nulla, lo si perde. Ce ne hanno dato prova Sony e Columbia Pictures con i due film The Amazing Spider-Man.

Allo stato attuale delle cose, il fatto che Rockstar Games abbia nuovamente registrato il marchio di Bully non significa per forza che qualcosa bolla in pentola e un nuovo capitolo della serie sia davvero in sviluppo. I port del gioco originale, del resto, non mancano. Lo si può giocare sulle console originarie, ma anche su Steam, PlayStation 4 e anche da smartphone. Inoltre non è da escludere la possibilità che il team stia lavorando ad altri rifacimenti, sperando vendano in modo persuasivo.

La nostra fonte, che citiamo a fine articolo, asserisce che si tratti anche più di un semplice port. A quanto pare, Rockstar non vuole chiudere del tutto le porte della Bullworth Academy, rivisitando la IP con un nuovo seguito. Take-Two Interactive, d’altronde, mira ad una maggiore prolificità da parte della sua gallina dalle uova d’oro.

Su ogni nuovo progetto, però, incombe sempre l’ombra quanto mai colossale di Grand Theft Auto 6. La ricerca di tester è stata più volte indirizzata al prossimo capitolo della serie ammiraglia, che purtroppo per i fan di Bully vanta un appeal di massa ben maggiore. Possiamo solo attendere che sia la stessa Rockstar ad interrompere il lungo silenzio stampa.

Fonte:
Alessandro Bozzi
Classe 1989, viene introdotto ai videogiochi dal padre durante l'età prescolare con DuckTales: The Quest for Gold su DOS (dopo essersi innamorato dell'omonima serie animata) in veste di spettatore. Inizia a giocare con Boulder Dash con un polveroso Commodore 64. Al decimo compleanno esordisce nel gaming moderno con Crash Bandicoot 3: Warped, per poi perdersi nel mondo Nintendo con Pokémon Versione Oro. La ricerca di uno sbocco professionale per la sua passione videoludica lo ha portato su GameLegends.

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