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Call of Duty: Warzone Mobile confermato dagli annunci di Activision

Lo scorso anno non è stato decisamente un bel periodo per l’azienda americana Activision/Blizzard che è sprofondata nel caso delle molestie sessuali e le accuse di un ambiente di lavoro tossico per le sviluppatrici e gli sviluppatori. L’azienda pare si sia in parte risollevata dopo l’acquisizione da parte di Microsoft, ma sembra che permangano comunque delle difficoltà strutturali. Stiamo parlando dell’annuncio di lavoro per un progetto minore (per quanto importante) come Call of Duty: Warzone Mobile.

Ma prima di offrirvi la nostra chiave di lettura sulla vicenda è meglio descrivervi i fatti, semplici e diretti. Activision/Blizzard ha annunciato di star cercando nuovo personale per lo sviluppo della modalità Warzone di Call of Duty Mobile, che è la versione per smartphone della celebre saga di sparatutto.

La semplicissima premessa però potrebbe offrire anche dei potenziali spunti di riflessione piuttosto interessanti secondo noi e anche i colleghi di VentureBeat. Infatti, lo sviluppo di titoli minori come quello delle versioni mobile di giochi ad altissimo budget, viene spesso affidato a team secondari che devono farsi le ossa, e che in genere sono già interni all’azienda.

Inoltre, i grandi publisher di solito lavorano segretamente sui titoli principali delle loro serie, dei quali piazzano le basi per poi cercare pubblicamente anche delle figure professionali specializzate una volta iniziato lo sviluppo vero e proprio.

Questa non sembra invece essere la vicenda sopraddetta, con Actvision che sta semplicemente chiedendo maggiore forza lavoro per realizzare una modalità secondaria su un titolo decisamente minore come profitti rispetto alla serie principale (per quanto ripetiamo piuttosto importante).

Sembra quindi a nostro avviso che ci siano ancora delle potenziali lacune strutturali nell’azienda che ne stanno pregiudicando in parte le potenzialità creative e soprattutto la forza lavoro. Ovviamente queste sono solo ipotesi che abbiamo formulato, riprendendo i pareri dai già citati colleghi di Venturebeat, di conseguenza vi consigliamo di prendere con le pinze l’intera questione perché potrebbe cambiare in modo radicale da un momento all’altro. Ma staremo a vedere, come al solito con le antenne sempre puntante in attesa di questo gioco e di Modern Warfare 2.

Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

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