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Captain Tsubasa: Rise of New Champions – Recensione del titolo calcistico più arcade di sempre

Fin dal suo primissimo e inaspettato annuncio, Captain Tsubasa: Rise of New Champions è stato al centro di tantissime attenzioni da parte di critica e pubblico, non solo perché rappresenta a tutti gli effetti il primo titolo ispirato al noto anime giapponese ad uscire sul mercato dopo ben 10 anni dal suo predecessore, bensì anche per le sue incredibili dinamiche, potenzialmente capaci di fargli ottenere un posto di rilievo all’interno di un genere oramai monopolizzato da pochi famosissimi competitor. Ora che però abbiamo potuto finalmente mettere le nostre mani sull’opera, è giunto il momento di scoprire insieme se Bandai Namco e Tamsoft sono riusciti a portare alla luce un titolo davvero capace di stupire i giocatori e gli appassionati di calcio di tutto il mondo.

Non solo colpi mozzafiato e tiri della Tigre

Partiamo dalle basi, Captain Tsubasa: Rise of New Champions contiene diverse modalità con le quali giocare; possiamo iniziare con la modalità Storia chiamata “Viaggio”, oppure andare dritti nelle modalità Versus, Versus Online, Allenamento, Modifica Definitiva e alla fine scoprire la parte Collezione. La prima modalità con la quale ci siamo approcciati è ovviamente quella Viaggio, che si divide in due parti; la prima segue la storia di Tsubasa (Oliver) e la seconda viene chiamata New Hero, nella quale dovremo creare un giocatore a nostro piacimento. Nella modalità classica, quindi quella che segue le vicende del capitano più amato del mondo, andremo alla scoperta solamente dell’ultima stagione calcistica di Tsubasa in Giappone, prima del campionato Mondiale giovanile e prima del suo esodo in Brasile.Captain Tsubasa: Rise of New Champions

Questa modalità è utile per prendere confidenza con il gameplay del titolo, perché appena lanciatisi in-game avrà inizio un piccolo tutorial dove potremo imparare le basi del gioco. L’unica vera nota negativa di questa modalità, oltre alla prolissità dei dialoghi e degli intermezzi tra una partita ed un altra è la sua longevità; ci sono solamente 7 capitoli da affrontare con altrettante partite, quindi una volta finite ci si accorge che il core di Captain Tsubase non è altri che la modalità New Hero.

In questa seconda parte di storia, i giocatori potranno creare un proprio Avatar (per un massimo di 18). Ci sono davvero moltissime scelte per dar forma al vostro campione, con alcune in particolare che però appaiono a dir poco ridicole, basti pensare che è addirittura possibile far indossare al vostro alter-ego digitale un paio d’occhiali da sole anche nel pieno di una partita… follie ai livelli dei colpi dei gemelli Derrick. Nonostante questo, si potrà modificare tutto del vostro personaggio, dalla stazza, agli occhi, al naso, bocca e anche il colore degli scarpini. Insomma, potrete dare sfogo a tutta la vostra fantasia per creare i vostri nuovi beneamini.

In questa modalità dovrete scegliere anche una squadra – fra le tre disponibile – con la quale iniziare il vostro cammino. Tra queste mancherà quella di Tsubasa, con il quale però potrete stringere amicizia in seguito. L’obiettivo finale di questa modalità è arrivare a vincere la World Youth League, un torneo organizzato a seguito dell’annullamento del mondiale giovanile. Una volta avviata la vostra avventura, potrete così scegliere se essere delle vere e proprie punte, dei centrocampisti o dei difensori, peccato non si possa scegliere di creare nuovi portieri (questo perché in pratica fanno tutto automaticamente). In questo percorso, partita dopo partita, in base ai vostri risultati, potrete ottenere dei punti con i quali modificare le statistiche del vostro personaggio, in base alle vostre esigenze. Ad esempio, noi abbiamo deciso di dar forma a un centrocampista che puntasse tutto su potenza, velocità, tecnica e difesa, senza però dare particolare peso all’attacco, visto che difficilmente saremmo potuti arrivare al limite dell’area di rigore.

In questa modalità, sarà importante creare delle affinità con i giocatori dei quali vogliamo carpire e “rubare” le tecniche principali. Questa è una parte un po’ monotona e noiosa dell’esperienza offerta da Captain Tsubase, visti i tanti intermezzi che dovremo subirci per ottenere suddette abilità speciali. L’altro lato della medaglia è che creeremo un giocatore praticamente perfetto, che possiederà dei passaggi speciali, contrasti importanti e, tra gli altri, anche il tiro del Falcone o della Tigre di Mark Lenders. Nei dialoghi, nei tanti dialoghi, il gioco ci porterà di fronte a scelte multiple che cambieranno l’andamento della storia, fattore che aumenta significativamente la longevità del titolo, visto che per sbloccare tutte le squadre e i personaggi del gioco dovremo completarlo diverse volte.

Captain Tsubasa: un po’ di sane mazzate

Il gameplay di Captain Tsubasa: Rise of New Champions appare inizialmente facile da padroneggiare, ma diventa più complesso quando si vogliono completare alcune combinazioni tra i giocatori più iconici del gioco come i gemelli Derrick o il tiro dalla difesa tra Jito e Sano. Quando si è alla prime armi e si seguono i tutorial si impara molto presto ad effettuare dribling fantastici e tiri Speciali. La parte difensiva invece è una vera e propria morra cinese, perché quando il giocatore è in possesso del pallone, per scavalcare i giocatori di fronte a sé, dovrà premere o R1 o R2, e se il difensore dovesse intuire il tasto premuto, la palla verrà automaticamente tolta.

Nei livelli più difficili del gioco, ci siamo accorti che togliere il pallone al PC può diventare problematico e fermare i tiri dei giocatori più forti al mondo, quali Vittorino o Napoleon, può rivelarsi un vero inferno. Questo anche perché la gestione degli schemi è pressoché inesistente; possiamo scegliere che tipo di gioco utilizzare nelle varie fasi della partita, quindi dovremo essere bravi non solo a utilizzare i nostri personaggi, ma sarà anche necessario cambiare spesso la fase, passando da un gioco offensivo a quello difensivo (con la pressione dei tasti direzionali), per vedere qualche movimento automatico decente dei nostri calciatori.

In questo caso parliamo di una nota decisamente dolente, poiché nonostante la natura arcade dell’esperienza, fin troppe volte ci ritroveremo con dei campi da calcio completamente vuoti, con i giocatori che se ne saranno andati per i fatti propri senza alcun senso logico. Come detto in precedenza, la fase difensiva è dinamica ma non è impossibile – del resto come nell’anime – vedere il vostro giocatore più forte correre in difesa per poi rilanciarsi in attacco; fortunatamente in questo caso entra in aiuto al gameplay la barra dello spirito. Questa è una barra da tenere sempre in considerazione, perché possiamo smarcare anche tutta la difesa avversaria con un singolo giocatore, ma una volta arrivati di fronte al portiere, se la barra dovesse essere vuota, anche caricando al massimo la barra di potenza del nostro tiro, non potremo effettuare un “Tiro Speciale” o comunque un tiro che possa impensierire il portiere avversario.

La strategia utilizzata dagli sviluppatori con questo Captain Tsubasa è davvero ben riuscita, in quanto spinge il giocatore a utilizzare personaggi diversi nel corso delle partite così da poter arrivare alla giusta conclusione per effettuare un goal. Se pensavate che i match sarebbero potuti fnire con un dislivello di punteggio particolarmente palpabile, però, preparatevi a ricredervi, perché i portieri svolgono un ruolo determinante nel corso del game. Per segnare anche con l’utilizzo di un Tiro Speciale o un Tiro Speciale Potenziato (sì, alcuni giocatori sbloccano nel corso della storia dei tiri potenziati), dovrete prima affaticare il portiere ed abbassare la sua barra dello spirito, il quale verrà meno quando si effettueranno delle parate; per fortuna un tiro potente abbasserà di molto lo spirito del portiere, mentre un tiretto semplice non servirà a molto se vorrete scalfire gli Spiriti più forti (vi avvertiamo, il portiere della Germani para qualsiasi cosa).

Questa dinamica rende la difficoltà delle partite molto elevata, perché per effettuare dei tiri dovremo caricare la barra del tiro,ma nel mentre ci staremo caricando, il giocatore potrà perdere la palla più facilmente, con la conseguenza che verrette continuamente braccati e trovare lo spazio giusto non è cosa così scontata e semplice (a meno di grosse lacune difensive e di strategia). Ecco quindi che da queste basi verrà a crearsi una vera e propria rissa a centrocampo. Una volta preso in possesso delle dinamiche del gioco, ci siamo ritrovati a provare a caricare i tiri tra continui scontri con i difensori, che più che contrasti sono delle vere e proprie mazzate, visto che in questo gioco non esistono i falli. I difensori con delle spallate o acrobazie pirotecniche, butteranno a terra i vostri giocatori, che perderanno i sensi per qualche secondo, e sarà un susseguirsi di scontri tra i vostri calciatori e quelli avversari, che con tutti quei dash di mezzo davano la vaga idea di star giocando più a un picchiaduro a scorrimento che a un titolo calcistico.

Ciò può ledere il divertimento, ma nei fatti l’esperienza e il controllo di palla di alcuni giocatori permetterà di far breccia facilmente nelle linee nemiche (o vostre), con il gioco che potrà così continuare a scorrere come se niente fosse. Dopo aver padroneggiato bene il campo e i controlli, che non sono pochi, fortunatamente viene a presentarsi anche un bel po’ di sano divertimento e ben presto vi ritroverete a voler giocare una partita dopo l’altra.

Nel corso dei match potrete poi innescare la zona-V. Questa zona sarà attivabile premendo L2 solamente quando una barra nella parte in basso a destra dello schermo si riempie. Questa è una di quelle dinamiche che potrebbe aiutarvi nel superare partite drasticamente difficili, perché attivando la zona-V la barra dello “spirito” dei vostri giocatori scenderà meno in fretta o, al contrario, verrà ricaricata più velocemente, offrendo inoltre l’opportunità di preparare svariati Tiri Speciali in pochissimo tempo, così da bombardare il portiere e fare il Goal della vittoria.

Lo stile grafico trascende anche l’anime

Stilisticamente e graficamente parlando, Captain Tsubasa: Rise of New Champions non è così sorprendente come potevamo aspettarci. E’ vero che stiamo parlando di un’opera ispirata ad un cartone animato, ma qualche volta la realizzazione tecnica dei dribling, della difesa e persino dei Tiri speciali appare a dir poco ridicola. Il titolo è bello ricco di bug grafici, che rendono però la situazione divertente e non frustrante: ad esempio siamo riusciti a segnare un goal di testa, con il giocatore completamente spalle alla porta – anche l’animazione della schiacciata di testa era rivolta verso la nostra porta -, eppure il pallone e comunque entrato magicamente nell’area di gioco avversaria.

Insomma, le problematiche tecniche sono indubbiamente fastidiose ma mai davvero capaci di rovinare l’esperienza; il vero disastro, infatti, lo si evince nei caricamenti. Nel corso della prima run ci siamo ritrovati ad aver quasi paura di perdere una partita, perché nel rifarla avremmo dovuto aspettare minuti e minuti con il pad in mano a premere X. Perché a premere X? Beh, il titolo nella parte narrativa è pieno di intermezzi, dove i giocatori si parlano, dove intervengono allenatori, Roberto e altra gente a commentare le partite. Momenti simpatici, per carità, ma davvero lunghi, troppo lunghi; in-game si chiacchiera molto e addirittura durante una partita metà dello schermo – e del campo – verrà coperto dalle vignette dei giocatori che, nonostante stiano correndo senza un attimo di tregua, potranno intraprendere interminabili discorsi. Ecco queste sono le vere note negative del titolo, poiché per il resto riesce a farsi valere apparendo divertente, dinamico, veloce… tutto tranne che una vera partita di calcio.

Le attività da fare sono tantissime e giocando dovrete comprare dei pacchetti di carte dal negozio apposito per imparare le tecniche, affinare la vostra amicizia e creare così il vostro giocatore prodigio. Parliamo di una fase ludica particolarmente interessante e capace di offrire belle soddisfazioni, soprattutto quando vedrete il vostro giocatore perfetto all’interno di una squadra ben assortita. In queste fasi ludiche il vero fulcro dell’esperienza sarà lo stimolo a migliorarsi sempre di più dando così forma a giocatori che siano praticamente invincibili.

Per ottenere le carte dei giocatori, dovrete praticamente superare tutte le sfide che Captain Tsubasa: Rise of New Champions ha in serbo per voi. C’è ne sono tantissime e completarle tutte significherà passare anche ore e ore a ripetere determinate partite per trovare la combinazione giusta al momento giusto. L’idea è sicuramente intrigante, non solo perché serve a coinvolgere meglio i giocatori, ma anche perché grazie a queste carte sbloccheremo le abilità più belle e potenti dell’intera produzione.

A ben vedere, a livello di strategia in game c’è davvero poco è tutto appare quasi banalizzato, un vero peccato perché poter dare un tocco personale ai movimenti dei giocatori avrebbe offerto un grado di profondità sicuramente vincente. Eppure, al contempo, proprio per il tipo d’esperienza che il gioco punta a offrire, tali fianchi scoperti vengono improvvisamente meno, sovrastati dal divertimento e dalle innumerevoli combinazioni che dovrete trovare o innescare nel mentre che starete giocando.

Buona la prima

Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un titolo dinamico, divertente e che senza tante pretese sarà in grado di allietare moltissimi pomeriggi. E’ vero che ci sono problemi tecnici, orrori grafici, lacune strategiche e si sente la mancanza di un gameplay più solido e meno ingessato come questo, però se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo ammettere che Bandai Namco è sulla buona strada.

Il titolo è da prendere con lo spirito giusto, perché se quello che state cercando è un titolo perfetto e impacchettato nei minimi dettagli, allora state sbagliando di grosso. L’opera cerca di far rivivere tramite il pad quelle emozionanti sfide calcistiche che solo Captain Tsubasa può offrire; il compito non è facile e le dinamiche da seguire sono moltissime, ragion per cui siamo convinti che se la società nipponica continuerà per la sua strada, producendo un gioco capace di portarci alla scoperta del Capitano più forte del Mondo fin dalle sue prime partite da bambino e – speriamo – rimediando al contempo agli errori del passato, potremmo ritrovarci con una produzione semplicemente imperdibile.

 

Attualmente però l’esperienza è passabile, ci possiamo divertire con la parte della creazione dei nuovi calciatori, inserirli in formazioni personalizzate e competere in PVP. Ma poi come fare a non amare le partite in 4 giocatori, capaci di finire in rissa sia dentro che fuori dal campo? A condire il tutto c’è l’introduzione di alcune missioni che appaiono in determinate partite, dove con la combinazione giusta di assist e goal, si sbloccheranno degli intermezzi tratti dall’anime che metteranno in mostra dei momenti a dir poco iconici per tutti i fan. Forse già solo tale peculiarità basterebbe agli amanti dell’anime e degli arcade per approcciarsi senza troppe paure a questo nuovo Captain Tsubasa: Rise of New Champions.

Captain Tsubasa: Rise of New Champions

7.5

Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un titolo calcistico arcade davvero molto divertente. Grazie alla possibilità di crescere dei veri e propri calciatori personalizzati, si può creare un vero e proprio dream team con il quale sfidare utenti da tutto il mondo online. Purtroppo la parte strategica in-game è un po scadente e qualche dinamica appare particolarmente ripetitiva, però in fin dei conti l'esperienza sa essere assai divertente, soprattutto con le sfide tra amici online o in 4. ;s

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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