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Children of Zodiarcs Recensione

Dopo anni e anni di continuo approcciarmi a giochi di ruolo di ogni tipo, sono sempre quelli basati sui turni che suscitano un fascino particolare in me. Sarà che sono io a decidere il ritmo di gioco, oppure l’apparente calma nel mettere in atto una determinata tattica di combattimento, ma sta di fatto che anche questa volta ci sono ricascato con Children of Zodiarcs. Il videogame, se ancora non lo avete capito, è un GDR strategico che, grazie al supporto di Square Enix, è riuscito a vedere la luce dopo una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Lo studio di sviluppo Cardboard Utopia dunque si è impegnato a realizzare un titolo all’altezza dei fan che hanno sostenuto di tasca propria l’intero progetto: come se la sarà cavata il giovane team?

Pronti, partenza… via!

Partiamo subito col dire che ci troviamo davanti un’opera che non brilla di certo per originalità. Il regno di Lumus è completamente diviso in due, da una parte con la nobiltà che prospera all’interno della capitale protetta da una preparata e pericolosa guardia cittadina, e dall’altra gli abitanti dei bassifondi che sono relegati ad una vita di fame e miseria. Per contrapporsi ai regnanti i poveri stabiliscono di fare fronte comune, il noto fuorilegge Zirchoff decide di mettere su un’organizzazione criminale usando anche e soprattutto i vari orfani della città, che lui stesso cresce ed accudisce con cura patriarcale. Tuttavia non è lui il vero protagonista di Children of Zodiarcs, poiché le vicende si concentreranno sulle gesta di Nahimi, una ragazza che spinta da un profondo rancore è decisa a perseverare nel percorrere una strada di odio e distruzione, portandola a sterminare le varie scale sociali della nobiltà con lo scopo unico di vendicarsi.

Le vicende iniziali vedono la giovane ragazza lottare in ogni modo per impossessarsi di una preziosa reliquia Zodiarcs, con la promessa di ottenere, consegnandola, una cospicua somma di denaro che le cambierà la vita per sempre. Nonostante l’incipit narrativo sia alquanto banale e scontato, man mano che progredirete nella storia capirete che gli intrecci dei vari personaggi e della trama stessa sono molto più profondi di quanto sembra. Col proseguo della trama scoprirete più dettagli sulla misteriosa tecnologia Zodiarcs, il passato dei vari personaggi e tutti gli enormi segreti che sono celati dalla nobiltà stessa. Purtroppo tutti i particolari della trama sono spiegati tramite piccole cutscene all’inizio e al termine di ogni livello, dunque non ci saranno filmati utili a chiarire qualcosa. Un altro grande limite del titolo è l’assenza stessa di zone franche dove riposarvi. Il gioco fondamentalmente si divide a livelli e voi non farete altro che passare da una battaglia all’altra senza un minimo di pausa.

Combattimenti tattici e dove trovarli

Come detto in precedenza ci troviamo davanti ad un RPG tattico e, per questo motivo, i combattimenti sono molto fedeli al genere di appartenenza. Il menu di gestione dei personaggi è semplice ed intuitivo ma, aldilà di piccoli cambiamenti, non ci sarà la possibilità di modificare né l’equipaggiamento né le abilità dei vari membri del party. In ogni caso non abbiate paura: il titolo è più stratificato di quanto sembra poiché, grazie all’ausilio di dadi e carte speciali, potrete bilanciare l’eroe a seconda delle vostre esigenze. Si, avete capito bene, le skill dei personaggi sono date dall’utilizzo di carte specifiche che pian piano andranno a formare un vero e proprio mazzo da combattimento; prima di ogni attacco potrete lanciare dei dadi che andranno a dare dei bonus, come l’aumento dell’attacco, della difesa o il far recuperare punti vita prima di sferrare il colpo. Ogni character avrà poi una serie di mosse fisiche standard, divise in ravvicinate e a distanza: questo varia a seconda della propria classe e possono essere divise in colpi con l’arma, maledizioni, cure e magie.

Indipendentemente dalla tipologia dell’eroe potrete decidere voi come sfruttarlo in battaglia. In ogni caso il mazzo sarà limitato, così come le carte che potrete avere in mano contemporaneamente, ovvero fino ad un massimo di sette; pescarne due vi costerà un turno, dunque prestate attenzione anche quale usare al momento opportuno. Oltre che entrare in possesso di carte sempre più potenti, l’unico modo per aumentare la forza dei vari personaggi è il grinding, che risulta essere lineare e veramente rapido. Praticamente guadagnerete punti esperienza in ogni azione, quindi non stupitevi se in una sola location salirete di 2-3 livelli per ciascun personaggio. L’upgrade dell’eroe, oltre a garantire un miglioramento immediato delle statistiche, assicurerà anche un potenziamento delle varie carte e dei dadi. Dunque, per farla molto breve, possiamo dire con certezza che i consueti alberi delle skill dei giochi di ruolo in Children of Zodiarcs vengono completamente sostituiti dal sistema di carte che, verosimilmente, andranno a comporre pian piano il vostro stile di gioco.

La semplicità è l’arma migliore

Nonostante non siamo davanti ad un’opera che fa gridare al miracolo dal punto di vista grafico, Cardboard Utopia ha lavorato veramente bene: texture ed effetti luminosi donano all’occhio una buona resa, nonostante alcuni scenari davvero poco complessi nella realizzazione e poco curati rispetto ai concorrenti. Malgrado questo, le scelte cromatiche sono decisamente ben azzeccate ma, come detto in precedenza, c’è poca varietà delle location. In ogni caso si vede che il percorso che ha dato vita al level design di Children of Zodiarcs non è stato lasciato al caso: la struttura delle aree risulta complessa, e sarà importante studiare l’ambiente circostante a voi. Il videogame non è dotato di un’eccessiva longevità, specialmente se seguirete unicamente la trama principale; la casa di sviluppo però ha trovato una soluzione poiché, oltre ad inserire le classiche missioni secondarie ed un’arena élite, all’interno dei vari quadri ci saranno battaglie opzionali utili per continuare a fare esperienza. Il lavoro di doppiaggio svolto dal team di sviluppo è sicuramente da lodare, così anche chi non possiede scioltezza nell’inglese riuscirà ad apprendere ed apprezzare le varie sfumature della trama ed i suoi intrecci narrativi. Da elogiare particolarmente la colonna sonora che, in alcuni casi, riesce a rendere epici  i momenti più importanti dell’intera avventura.

In conclusione possiamo dire che il più grande difetto di Children of Zodiarcs è quello di aver concentrato tutti gli sforzi sulle zone di combattimento: un po’ di varietà negli ambienti e delle fasi esplorative avrebbe infatti innalzato ulteriormente il valore dell’opera che, in ogni caso, non è assolutamente da sottovalutare. Tutti gli amanti dei giochi di ruolo tattici troveranno pane per i loro denti ad un prezzo abbastanza ridotto (se consideriamo i competitor nel settore). Il team di sviluppo si è dato da fare, e dopo questo lavoro non vediamo l’ora di scoprire su quali altri videogame si metteranno all’opera.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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