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COD: Black Ops Cold War, TikToker mostra commenti sessisti dei giocatori

Uno spiacevole evento è accaduto nelle ultime ore, quando la famosa streamer conosciuta come Marie Antoniette sui social, ha provato un esperimento sociale sul celebre gioco di Activision, Call of Duty: Black Ops Cold War, mostrando di aver ricevuto – nel mentre che stava giocando – una grande quantità di commenti sessisti da una parte della community del gioco. La streamer, conosciutissima soprattutto su TikTok, ha segnalato con una piccola serie di video come talvolta molte ragazze siano costrette a sentirsi in ambienti competitivi, fra i quali anche i videogiochi.

Il metodo usato nel suo esperimento è stato il seguente; ha inizialmente provato a entrare in delle partite multigiocatore del titolo con giocatori casuali, a microfono spento, giocando al meglio delle sue potenzialità. Essendo una giocatrice professionista ha ottenuto risultati considerevoli in brevissimo tempo. I punteggi devono aver certamente colpito molti dei compagni di squadra che si sono subito complimentati con il “misterioso pro player”. Una volta raggiunti punteggi invidiabili, Marie ha però rivelato se stessa, semplicemente aprendo il microfono e parlando normalmente. Le risposte sono state inizialmente d’incredulità, solo per poi trasformarsi in un susseguirsi di offese gravissime e attacchi personali. Qui di seguito seguito vi riportiamo gli estratti per alcune di queste:

 Oh mio (dio), è così bravo,

Si può sentire dire, prima che un altro gridi:

Duuuude (amicoooo)

Fratello, questo non è ****** reale, giusto?

poi Marie ride e afferma:

Potrebbe essere…

Marie ha poi registrato e pubblicato su TikTok numerosi altre clip sui momenti più salienti di altre live, quando i compagni del suo team hanno scoperto che il misterioso pro player non è un “lui”:

Perché sei così (arrabbiata)?

Un giocatore chiede a Marie, e lei risponde:

Non lo sono

Un’altra voce maschile poi dice:

Santo cielo, sto disinstallando. Sono morto per una ******* donna.

In un nuovo video, ancora altre offese:

Deve essere una **** *****. Non è una ***** carina che è così brava in COD (Call of Duty). Se sei carina, sarò sorpreso.

In un altro episodio, alcuni giocatori si mostrano eccessivamente compiacenti nei confronti della streamer:

È una ragazza

Sei un dio, posso sposarti?

Tutti esempi abbastanza variegati di attacchi, commenti sessisti o tentativi di approcci non richiesti da parte di alcuni player e di una sezione specifica della community del gioco che dimostrano come nel 2021 ci siano ancora gravi problemi di comunicazione e di accettazione del prossimo, anche in giochi così famosi come Call of Duty: Black Ops Cold War. Situazioni simili, purtroppo sono tragicamente diventate la norma per molte ragazze costrette ad autocensurarsi e recludersi dietro un muro di silenzio, mentre coloro che invece provano a rompere quella barriera si ritrovano costrette a subire offese e attacchi personali, non solo nel mondo dei videogiochi ma anche in molti altri media.

Inoltre anche svariati progetti videoludici correlati al mondo percepito come “mistico” delle Gamer Girl, sono purtroppo stati vittime di attacchi a prescindere da alcune persone, senza prima aver analizzato con un ragionamento critico le qualità e i difetti del videogioco o del determinato prodotto, solo perché magari incentrato su donne streamer o altro. Siamo ben coscienti che tali argomenti sono molto caldi e complessi, ma forse esempi estremi come questi sono segnali di una community complessa, ovviamente non interamente negativa, ma che in molti casi si approccia con un metodo assolutamente inadeguato alla situazione specifica, che è quella del mondo videoludico.

Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

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