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Cursed – Recensione della nuova serie TV targata Netflix

Katherine Langford dismette i panni di Hanna Baker della serie Tredici per entrare in quelli di Nimue, una ragazza dall’aspetto umano ma che di umano ha ben poco, pronta a guidarci in questa nuova avventura dal nome tutt’altro che rilassante: Cursed è la nuova serie proposta da Netflix, una produzione a tratti contrastante che ci porta indietro nel tempo, con streghe e magia che saranno all’ordine del giorno, senza tralasciare nemici e amici. Vediamo insieme se questa reinterpretazione della leggenda di Re Artù abbia portato con se una ventata di freschezza o meno in questa storia scritta e riscritta ormai centinaia di volte.

Maledetta!

Nimue è una ragazza come tante altre, che vive la sua vita da adolescente in un villaggio nella foresta abitato da un popolo fortemente legato alla magia. Un inquisizione guidata dalla Chiesa minaccia però la sopravvivenza del popolo di Nimue, la quale si troverà suo malgrado invischiata in una missione non da poco. Il passato della ragazza, di per sé travagliato, ci porterà a scoprire la sua profonda connessione con la natura, poteri magici che la strega in erba non controlla ancora pienamente ma che si palesano solo in momenti di tensione e pericolo.

CursedNon possiamo svelarvi troppo sulla trama, dato che ogni elemento che andremmo a fornirvi rischierebbe di rivelarsi uno spoiler. Possiamo dirvi che Nimue dovrà affrontare un viaggio alla ricerca di Mago Merlino, una figura che solo a nominarla genera un timore reverenziale. Interpretato da Gustaf Caspar Orm Skarsgård che non è nuovo a serie medievali, lo ricordiamo sicuramente per il recente successo di Vikings.

Una leggenda, mille storie

Nel corso del tempo non sono poche le volte in cui ci siamo trovati davanti alla leggenda di Re Artù: film, libri e saghe di ogni genere hanno rivisitato con tentativi più o meno fantasiosi questa storia. Cursed non fa eccezione, tentando di andare a raccontare un episodio antecedente alle vicende che ben conosciamo: il fallimento era dietro l’angolo. Nonostante le intenzioni fossero delle migliori, la serie sembra un’accozzaglia di cose già viste, vissute nel corso di altre serie come The Witcher, per fare un esempio recente. Bocciata anche Katherine Jade Langford, che non riesce a dare nulla a schermo: l’attrice pare mono-espressiva in ogni frangente, succube di una situazione dalla quale né lei, né il suo personaggio sembrano voler uscire.

CursedIl ruolo dell’inquisitore Padre Carden è affidato a Peter Mullan che non sbaglia nulla, ma purtroppo non basta un solo bravo attore a risollevare una serie che fa acqua da tutte le parti. Sfortunatamente, alla fine dei conti, l’opera non è né carne né pesce: a tratti ci troviamo di fronte ad episodi teen-series, con approcci amorosi e smielati, seguiti poi da scene splatter e creepy all’inverosimile, il tutto subito affiancato a situazioni dal gusto spiccatamente fantasy. In generale sembra che gli autori non avessero le idee ben chiare su dove portare la serie, che tenta a tratti d’intrattenere lo spettatore con spunti anche interessanti ma che non riescono a dare peso alle vicende narrate. Cursed è maledetta… sì, ma la serie.

Cursed

5

Cursed, nuova produzione targata Netflix, è una serie fantasy che alla fine dei conti non riesce ad andare da nessuna parte: sfortunatamente, il tentativo di raccontare un susseguirsi di vicende antecedenti alla storia di Re Artù, passando dall'essere una teen-series al tentare di raggiungere i toni seri di Game of Thrones, ha portato alla luce un misero fallimento che non restituisce alcuna emozione.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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