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Danganronpa Decadence – Recensione, la disperazione definitiva

Nonostante la serie di Danganronpa non appartenga ad un genere particolarmente giocato nel Bel Paese, è incredibile come i suoi personaggi, la sua trama, e le sue parti giocate abbiano funzionato come un magnete su moltissimi utenti, che in men che non si dica si sono appassionati al prodotto di Spike Chunsoft. Le visual novel hanno infatti la nomea di produzioni noiose dove “non si fa nulla”, ancor più di quanto erano comunemente bistrattate le avventure grafiche in stile film interattivo. Nato nel 2010 su PSP ma arrivato 4 anni dopo in Europa su PS Vita, il primo Danganronpa ha saputo affascinare un numero impressionante di giocatori, riuscendo ad abbattere una barriera di pregiudizio non indifferente, con un successo sempre crescente. Dopo l’uscita di altri due titoli canonici e Ultra Despair Girls (un episodio con un gameplay molto diverso dalla serie canonica), il 2021 vede finalmente arrivare su Nintendo Switch la collezione comprendente Danganronpa 1, 2 e V3, con l’aggiunta di un nuovo titolo inedito dedicato alla saga: Danganronpa S Ultimate Summer Camp. Questa collezione è Danganronpa Decadence, di cui oggi vi proponiamo la recensione.

Una piccola grande mancanza

Negli anni i vari titoli della serie di Danganronpa sono usciti su più piattaforme, e dopo l’arrivo dell’ultimo titolo canonico (Danganronpa V3: Killing Harmony) è stata pubblicata anche la trilogia in un pacchetto completo su PlayStation. Decadence non fa altro che riproporci questa trilogia su Nintendo Switch (dove però ogni titolo sarà visibile a sé, e non avviabile all’interno di un’unico launcher), ma con l’aggiunta del già citato nuovo titolo inedito.

danganronpa

Certo, è un vero peccato che in nessuno di questi pacchetti sia presente Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls, non solo perché è parte della storia a tutti gli effetti, ma anche perché si caratterizza per un gameplay diverso dagli altri titoli (si tratta di una sorta di “shooter” in terza persona) e perché presenta nuovi personaggi estremamente interessanti, tra cui Komaru Naegi, la sorella del protagonista del primo Danganronpa. Facciamo questa premessa perché nel nuovo titolo inedito presente in Danganronpa Decadence, che analizzeremo a sé più avanti nella recensione, sono presenti anche molti dei personaggi di Ultra Despair girls.

 

Disperiamoci, nuovamente

Non ci sono dubbi su come questa serie sia stata concepita, e soprattutto su come sia fruibile al meglio. Arrivando anche su Switch, Danganronpa con tutti i suoi capitoli si rivela una produzione perfetta per essere giocata in portatilità, nonostante non sia stato rimodellato per sfruttare le feature tattili dello schermo dell’ibrida Nintendo. I tre capitoli sono stati riproposti in questa collezione con diverse aggiunte, riguardanti specialmente filmati, dialoghi, e feature di contorno.

Nonostante ciò, quello che interessa davvero ai giocatori è la storia: gli studenti della Hope’s Peak Academy sono in assoluto il meglio che la società possa offrire, dei ragazzi con dei talenti incredibili, ognuno dei quali vede il suo massimo esponente al mondo all’interno della scuola. Dall’Ultimate Detective all’Ultimate Idol, dall’Ultimate Lucky Student all’Ultimate Musician, tutti i personaggi che fanno parte della trilogia sono estremamente caratterizzati, e tutti quanti si vedono messi alle strette da un “gioco” perverso.

Il modus operandi è sempre lo stesso, nonostante con l’avanzare della trama generale cambino le location, i protagonisti e lo svolgimento: il sadico orsacchiotto Monokuma – divenuto mascotte indiscussa della serie – si erge a preside della scuola, costringendo gli studenti ad uccidersi tra loro durante la loro permanenza forzata; solo chi compirà un omicidio senza essere scoperto dopo l’investigazione sarà “promosso” e si salverà, ma se verrà messo all’angolo e smascherato dagli altri studenti dopo la votazione… sarà egli stesso ad essere punito (ucciso) dallo stesso Monokuma.

Se avete letto nei mesi scorsi la nostra recensione di World’s End Club, avrete già capito che la serie di Danganronpa è stata citata (indirettamente ma palesemente) nel primissimo capitolo del gioco, dove Pielope mette i bambini di fronte a un gioco perverso dalla struttura estremamente simile a quella di Danganronpa, e potete accorgervene giocando uno qualsiasi dei capitoli in Decadence (se volete sul Nintendo eShop è disponibile la demo gratuita di World’s End Club ndr).

Una narrazione estremamente coinvolgente che abbraccia decine e decine di argomenti, strapiena di riflessioni e di alcune citazioni, che non può far altro che rapirvi minuto dopo minuto. Non nascondiamo che alcune scene si rivelano essere piuttosto crude e macabre, a tratti disturbanti, quindi siate pronti a tutto. Teniamo a precisare che dato il genere di appartenenza ci sarà davvero molto da leggere, e che l’unica lingua a disposizione oltre a quella originale giapponese è l’inglese.

Quanto tempo, Jabberwock Island!

La location principale di Danganronpa 2: Goodbye Despair (e anche qualcos’altro ad essa legata, senza fare spoiler), sarà il nostro tabellone di gioco nel nuovissimo ed inedito titolo Danganronpa S: Ultimate Summer Camp. Si tratta di un gioco crossover a tutti gli effetti, che vede uno tsunami di personaggi presenti nel gioco… ovvero niente meno che tutti i personaggi di tutti e tre i capitoli, più quelli di Ultimate Despair Girls (altro motivo per cui sembra assurdo che il titolo non sia presente nel pacchetto). Stavolta però non ci troviamo di fronte ad una visual novel, sebbene scene e dialoghi in stile Danganronpa siano presenti, ma ad un boardgame che si presenta come l’evoluzione di quello visto all’interno di Danganronpa V3: Killing Harmony (qui la nostra recensione) e divenuto gioco a sé stante in Danganronpa Decadence, ambientato sull’arcipelago di Jabberwock Island.

Dopo una breve introduzione che vede tutti i personaggi dei vari giochi riuniti insieme (sia gli studenti, sia Monokuma, i Monokubs, gli aiutanti e addirittura i parenti), questi verranno catapultati in una versione digitale dell’arcipelago/resort di Jabberwock, con lo scopo di passare 50 giorni in tutta tranquillità, divertendosi e raccogliendo degli “Hope’s Fragments”. Questo sarà solo un pretesto, perché nel gioco dovremo fare tutt’altro.

Come già detto sono presenti anche Monokuma & co., e di conseguenza non tutto può andare come previsto, perché l’orsacchiotto proverà a combinarne una delle sue. Tuttavia sono stati presi provvedimenti stavolta, e il sadico pelouche riuscirà solo in parte a dare fastidio agli studenti: l’intero arcipelago sarà quindi invaso dai più svariati tipi di mostriciattoli “monokumatici”… contro i quali però stavolta i personaggi saranno in grado di combattere! Gli scontri si svolgono tramite il combattimento a turni tipico dei GDR, ma molto semplificato, basato su attacco normale, skill, e sul “risveglio”.

Ecco qui che con una struttura da boardgame, con dadi per muoverci e carte per ottenere diversi tipi di bonus, che avremo 50 turni di tempo per potenziare i nostri personaggi, aumentare le statistiche, acquistare delle skill, e così via, per poterli poi utilizzare in un secondo momento nella scalata delle VS Battle verso il piano più alto. Quali personaggi potremo usare? Praticamente tutti, e in diverse versioni. Tuttavia solamente quattro personaggi saranno disponibili all’inizio del gioco, e per ottenere gli altri dovremo sfruttare le meccaniche gacha del gioco, spendendo i gettoni guadagnati in-game o che abbiamo ottenuto al raggiungimento di determinati obiettivi. Ogni singolo personaggio può essere di quattro diverse rarità, e chiaramente anche il loro rendimento sarà diverso a seconda di essa. Già, il fattore fortuna potrebbe essere molto importante.

Danganronpa V3: Killing Harmony

Sul tabellone di gioco però dovrete essere sia fortunati, sia previdenti e ingegnosi: ci sono diversi tipi di caselle, eventi casuali, eventi positivi e così via, e alcuni di essi si presentano in modo fisso durante il vostro soggiorno. Sapendolo, potrete ad esempio mettere da parte una carta e usarla in un momento esatto del gioco per risparmiare tempo, od ottenere un successo indispensabile. Vivremo scene che mixeranno i personaggi in stile crossover, quindi facendo interagire personaggi da giochi diversi, eventi dedicati in particolar modo a fare amicizia, ma anche caselle dove combatteremo i mostriciattoli, i mini boss e i boss, indispensabili per passare da un’isola all’altra e continuare a potenziarsi al meglio. Nonostante 50 possa sembrarvi un numero altissimo, vedrete che i turni scivoleranno via a una velocità assurda, alla fine dei quali dovrete aver ottenuto il miglior personaggio possibile. Metteteli poi alla prova nella sezione Battle, create il party perfetto e continuate ad ottenere monete!

 

So long, BearWell!

In chiusura di recensione, ci teniamo a fare una piccola riflessione su Danganronpa Decadence: questa raccolta può essere vista sia come un regalo a coloro che vogliono rigiocare la serie in portatilità su una console più moderna (e supportata, soprattutto), ma anche per coloro che non hanno mai avuto l’occasione di giocare la magnifica trilogia di Spike Chunsoft. Tuttavia ad alimentare l’interesse per i vecchi giocatori arriva Danganronpa S, che nonostante non mostri un gameplay così stratificato, può risultare una gradevole aggiunta, che spingerà partita dopo partita a migliorare sempre di più i nostri personaggi e le loro statistiche, ma soprattutto a collezionarli tutti man mano. La domanda più grande è ad ora: “quando arriverà un nuovo episodio vero e proprio?”. La domanda è più che lecita, dato però l’arrivo su Switch in pompa magna e il gioco crossover per “rinfrescarci la memoria”, non è escluso che tutto ciò possa essere parte di una mossa commerciale per prepararci ad un nuovo arrivo, magari disponibile su tutte le piattaforme.

Danganronpa Decadence

8.5

Danganronpa Decadence è il pretesto perfetto per giocare o recuperare la serie di Spike Chunsoft sulla console più adatta - ad ora - sul mercato, proponendo i tre capitoli canonici con delle aggiunte gradite agli amanti del franchise, e un nuovo capitolo inedito che vede protagonisti praticamente tutti i personaggi della serie. Peccato per l'assenza di Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls che avrebbe dato al tutto un senso di completezza. Un acquisto caldamente consigliato per coloro che non hanno mai giocato la serie e per gli amanti delle visual novel, anche se un po' meno a coloro che sono già in possesso dei capitoli principali del franchise, a meno che non vogliano portare la Disperazione di nuovo sotto braccio, stavolta nell'ibrida Nintendo.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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