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Deep Down: Nel Profondo Del Gioco!

Volevo cogliere l’occasione per fare insieme il punto della situazione su Deep Down!

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Capcom è stata capacissima a far crescere un hype incredibile attorno ad un video e alla promessa di un Action RpG su PlayStation 4 di nuova concezione e generazione. Le promesse andranno mantenute? Vediamo intanto il famoso video:

Di sicuro un video che ci fa venire voglia di prendere il Pad, accomodarci sul divano e sfidare hydre ed addentrarci nel profondo: Deep Down appunto!

Il gioco, è ad opera di Yoshinori Ono:

quindi una garanzia di capacità tecniche e stilistiche; tanto più che il gioco è mosso dal nuovissimo motore grafico Panta Rhei: dal greco Tutto Scorre, ed infatti il nuovissimo motore grafico di Capcom sviluppato esclusivamente per la riuscita del titolo Deep Down, si comporta egreggiamente, vedi gli effetti del fuoco e la naturalezza della propagazione della fiamma! Vediamo in dettaglio come si comporta tale motore grafico:

Notiamo nella parte sinistra dello schermo il sistema fino ad oggi utilizzato dalla maggior parte dei motori grafici detto “Bilboard” mentre a destra il sistema innovativo “Fluid Simulation”. Beh possiamo certo dire che per Deep Down il motore c’è, ma in una buona auto, non basta certo quello.

Tra e particolarità del gioco non possiamo non sottolineare una somiglianza con il già conosciuto Dark Souls: visuale molto simile in terza persona, scenari cupi e personaggi in stile medieval fantasy! Le analogie con il titolo Namco terminano con l’alto livello di difficoltà presente in Deep Down, decisamente dedicato a giocatori dallo stomaco forte, che vedono nella sconfitta una sfida continua! Il pericolo costate è scandito dall’atmosfera e dalle musiche che permeano il titolo, per difenderci dalle creature che popolano il mondo di Deep Down avremmo a disposizione svariate tecniche: il tasto L1 permetterà di attivare la corsa del nostro alter ego, il tasto L2 invece ci permetterà di entrare in modalità “mirata” ovvero avvicinando la telecamera, comparirà un mirino che ci consentirà di dirigere la nostra arma in punti più specifici e strategici, probabilmente per farci infliggere più danni, segno che il sovracitato motore grafico Panta Rhei ci permetterà di vivere azioni tutt’altro che convenzionali. Gli altri tasti saranno dediti agli attacchi: R1 potremmo schivare, con il tasto R2 eseguire fendenti e il tasto Triangolo ci consentirà attacchi a 360°. Gli oggetti posseduti come torce, pozioni e quanto altro, saranno regolamentati dalla “croce direzionale”: queste pozioni potranno scatenare bombe incendiarie, tornadi elementali e potenziamenti di difesa od attacco a tempo della durata di 300 secondi. Con l’analogico destro avremmo il pieno controllo della telecamera ed il sinistro sarà ovviamente dedito al movimento del personaggio.

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Armature ma non solo, Yoshinori Ono ci fa sapere che tali corazze saranno ispirate a quelle del 15° secolo, di stile europeo, ciascuna corazza avrà elementi modulari intercambiabili e personalizzabili dal giocatore: potranno subire upgrades e miglioramenti estetici di sorta. Le armature non si fermano qui: ogni pezzo infatti ci darà accesso a particolari abilità attive o passive, andranno pertanto di volta in volta scelti con cura i vari elmi, busti e bracciali in quanto ogni dungeon del gioco sarà generato casualmente quindi potrà contenere di volta in volta trappole sempre diverse e nemici differenti.

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Deep Down permetterà una forte interconnessione tra i giocatori, i quali saranno chiamati a combattere insieme in party per affrontare  molti boss di alto livello quali Draghi, Hydre a più teste e colossi. Non è ancora chiaro come chiameremo i nostri alleati, ma sarà un piacere scoprirlo. Vediamo ora il video di Gameplay più lungo disponibile in rete:

Deep Down ci attende tutti il 22 Febbraio 2014, data di uscita della PlayStation 4 in Giappone: essendo un Free-To-Play non servirà avere un abbonamento per giocarci e sarà alla portata di tutti. Pronti a scendere insieme a me…….DEEP DOWN?

 

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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