VideogiochiImpressioni

Degrees of separation – Anteprima del platform dalle due forze elementali

Degrees Of Separation è un titolo appartenente alla categoria dei Platform co-op puzzle. Il team di sviluppo è quello di Moondrop mentre la storia è stata concepita da Chris Avellone. Due personaggi appartenenti a due mondi differenti diametralmente opposti per le energie che li dominano, condivideranno un destino comune, un viaggio insieme, alla scoperta di alcuni misteri che stravolgeranno le loro vite. Il gioco procede con la voce fuori campo che accompagna la prosecuzione della storia e la racconta. I tempi narrativi risultano forse un po’ dilatati ma nulla di preoccupante, nonostante ciò infatti, il gioco offre un buon livello di coinvolgimento.

Puzzle e molta creatività

Il gameplay di Degrees Of Separation risulta sicuramente semplice, con una o due dinamiche interessanti che danno quel brio in più rispetto ad un normale platform. In esso infatti le meccaniche di gioco sono improntate nell’interazione tra i due personaggi al fine di recuperare alcuni oggetti, delle sciarpe, che si presenteranno lungo la strada. Queste sono poste in zone nelle quali si può arrivare solamente tramite il sapiente uso di entrambi i personaggi. Le azioni per raggiungere le sciarpe non ha una difficoltà troppo elevata, ciò non toglie che, via via, le meccaniche di gioco ci metteranno maggiorente alla prova. La cosa da notare è che seppur non difficili, esse non sono scontate, e questo fa sì che il giocatore venga subito richiamato ad una maggiore attenzione appena si presenta l’ostacolo.

Degrees of separation

Interessante nella struttura di gioco e nei meccanismi, il gameplay permette di spostare l’asticella della noia più in là rispetto ai soliti platform, che iniziano a stancare dopo poco. Nonostante la prosecuzione è legata solamente al superamento di alcuni ostacoli, questi non risultano troppo ripetitivi. Qualcosa in più in termini di “puzzle” si sbloccherà con l’avanzare del gioco, durante il quale i nostri due protagonisti si ritroveranno a non poter più interagire come nelle prime fasi del gameplay, ma al contrario la loro interazione diverrà maggiormente difficoltosa a causa di una forza di repulsione scaturita dalle due aure dei personaggi. Con l’implementazione di questo elemento che a primo acchito sembra una limitazione dal punto di vista dell’interazione, diviene possibile accedere ad aree di gioco che in caso contrario sarebbero state irraggiungibili e di proseguire nella storia del titolo. Durante le fasi di gioco avremo costantemente lo schermo diviso in due a causa delle forze elementali dei due personaggi, questo creerà delle interazioni veramente molto belle da vedere e interessanti da utilizzare per superare i vari ostacoli. Un’ottima idea che da sicuramente una marcia in più ad un titolo che  si discosta dagli altri platform acquisendo una propria identità.

In sintesi la giocabilità è buona, ma sarebbe anche migliore se non fosse per i movimenti talvolta “collosi” dei personaggi, specialmente quanto ci si avvicina ad una parete da superare. I protagonisti infatti spesso tendono a diventare poco gestibili appena entrano in contatto con una superficie a cui essi si aggrappano per proseguire. Andando avanti con la storia e giungendo nel punto in cui cambia metodologia di interazione, i movimenti iniziano a diventare talvolta esageratamente accentuati. Lo scontro delle due auree anche senza volerlo in alcuni casi farà balzare il vostro personaggio molto lontano, e questo se da un lato può essere anche interessante ai fini della trama e della risoluzione dei puzzle, a lungo andare può risultare irritante.

Degrees of separation

Due Regni, due elementi

Passando all’aspetto visivo di Degrees of separation si popone con un proprio carattere, molto semplice ma comunque apprezzabile. Forme semplici e paesaggi fiabeschi faranno da sfondo a tutta la storia. La peculiarità del gioco è che avrete perennemente lo schermo scisso in due con la linea di divisione che varia in base ai movimenti dei personaggi. Un porzione dello schermo rappresenterà gli ambienti nella veste di freddi paesaggi come lo è il freddo regno di Rime mentre l’altra porzione sarà attraversata dai caldi raggi di sole come per il caldo regno a cui appartiene Ember. La scelta dell’impostazione stilistica di Degrees of Separation è qualcosa che a prima vista lascia piacevolmente stupiti, e ancor più si apprezzerà durante le fasi di gioco.

Degrees of Separation sarà disponibile dal 14 febbraio prossimo su Steam, Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4. Il titolo è scuramente molto interessante sia dal punto di vista dell’idea alla base di esso che di tutte le meccaniche che lo regolano. Rappresenta quindi un’ottima scelta per gli amanti del genere. Molto probabile che prima della release ufficiale gli sviluppatori apportino alcune migliorie e limino alcuni piccoli aspetti rendendolo un titolo veramente valido tra i platform co-op puzzle.

Giuseppe Scibetta
Un tipo, che fa cose, le fa di notte, completamente disorganizzato. Un tipo, che aspetta la notte, per assaporarne il silenzio, dedicandosi un po' qua e un po' la, alle cose che ama. Nato su un 486 è andato alla conquista di console e PC ed ora butta giù due righe.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche