VideogiochiRecensione

Desperados III – Recensione del western isometrico di THQ Nordic

THQ Nordic mette nelle mani di Mimimi Games un titolo giunto alla terza iterazione, ovvero Desperados III: per quelli che non lo conoscessero, il brand ha messo le radici su PC nel lontano 2001, con il sottotitolo “wanted dead or alive” ricevendo le acclamazioni della critica internazionale, evolvendo poi Desperados II: Cooper’s Revenge e infine in Helldorado (gioco di parole tra Hell come Inferno e Dorado come Dorato in spagnolo), dove il buon John Cooper protagonista (si fa per dire, dato che è un noto criminale) deve svaligiare banche e razziare nel vecchio west. Le cose si complicano quando un rivoluzionario messicano di nome El Cortador decide di rifilargli un compito che dapprima appariva come una rapina, ma che si rivela un complotto ai danni del Presidente degli Stati Uniti. Sono passati undici anni dagli eventi qui descritti, sarà ancora in grado di divertirci un titolo con un gameplay così “antico”? Scopriamolo insieme.

Dal passato al presente

Nel tutorial del gioco, vestiremo i panni del giovane John, che assieme al padre deve rubare degli oggetti attraverso diversi avamposti. Qui il giocatore inizia a prendere confidenza con i controlli di gioco che tra poco analizzeremo. Ai fini della trama il tutorial è un mero pretesto, che una volta superato aprirà le porte al vero plot del gioco. Essendo un prequel del primo capitolo “Wanted Dead or Alive”, John incontrerà strada facendo i membri leggendari di quella che, come sappiamo, diventerà la sua banda. Ci riferiamo quindi alla sposa in fuga Kate, l’ombroso assassino Don McCoy, Isabelle, una misteriosa donna di New Orleans, e Hector, il piazza trappole più grosso del Far West. La banda dovrà affrontare diversi pericoli e svariati scenari, tra montagne, boschi, praterie, zone desertiche e persino paludi. Il loro vagare li condurrà all’epilogo, il leggendario Wild West Legend, ovvero l’evento che consacrò a leggenda il nostro protagonista già famoso nel primo capitolo: ebbene dopo undici anni potrete finalmente scoprire come e perché Cooper divenne una leggenda del Vecchio West. Il titolo è tipicamente guidato, infatti passeremo di missione in missione quasi senza soluzione di continuità, proseguendo nel susseguirsi di eventi che coinvolgono Cooper e la sua banda in maniera lineare… ma non pensate nemmeno per un istante che si tratterà di una passeggiata di piacere.

Selvaggio West

Desperados III è un complesso gioco tattico in salsa stealth posto in uno scenario impervio: quello del Vecchio West infatti è un territorio dove ogni elemento che incontriamo può rappresentare sia un vantaggio che uno svantaggio. Sebbene molti di voi potrebbero voler optare per un approccio alla John Rambo, ve lo sconsigliamo. Anzi, proprio come spiega il titolo stesso, all’inizio dovete sapere che “perdere è parte del gioco”. Questo è pensato per costringere il giocatore a ragionare sull’azione che sta per compiere, valutarne le conseguenze e poi agire e qui, come direbbe il grande bardo, “c’è l’intoppo!”: una volta compiuta la nostra azione (in tempo reale con il gioco stesso), non sappiamo con certezza quale sarà la reazione del nemico o ad esempio degli animali che lo circondano. Se decidessimo che è il caso di sparare a un nemico, dovremmo ragionare sulla possibilità che i suoi compagni – magari dentro alla casa – possano sentire il colpo e venire a darci la caccia; allora potremmo optare per un lancio di coltello o magari far imbizzarrire i cavalli e scatenare un pandemonio per sfruttare la confusione e passare inosservato (magari sgraffignando qualche oggetto nel frattempo).

Dovrete tentare e ritentare per capire quale potrebbe essere l’approccio migliore per ogni situazione. Ad aiutarvi in questa impresa, oltre all’uso coordinato dei cinque personaggi (ognuno con abilità uniche), ci sarà la Showdown Mode, ovvero una pausa tattica che vi consentirà di pre-determinare l’azione e poi eseguirla: ad esempio potreste dire a Cooper di puntare la pistola su due nemici, poi una volta fatto fuoco correre verso un terzo nemico, lanciare il coltello e nascondersi in un cespuglio mentre attendete altri nemici che verranno attratti dal frastuono. Una volta decisa la tattica vi basterà uscire dallo Showdown e il protagonista eseguirà perfettamente tutte le azioni previste, magari scoprirete che la vostra tattica non funziona perché immediatamente dopo i primi due colpi di pistola spunta un nemico del quale non sapevate nulla che vi ucciderà. Come dicevamo, perdere è parte del gioco in Desperados III. Ricaricate e ripensate alla vostra prossima mossa, non sia mai che vi siate persi qualche roccia da spostare o qualche dislivello da sfruttare a vostro vantaggio! Ricordate poi che se giocate in modalità Desperados, lo Showdown mode non metterà i nemici in pausa, quindi lo spazio di ragionamento deve essere maggiore.

Showdown

Vecchio ma anche nuovo: Desperados III è fresco, esteticamente appagante e ben costruito. Miscela sapientemente un sistema videoludico “antico” come un comparto storia che di fatto guida il giocatore da una situazione all’altra, ma consente ad egli stesso di trovare molteplici soluzioni per muoversi nello spazio che intercorre tra una missione e l’altra. Qualche pecca qua e là c’è, ma nulla di trascendentale, ovvero la non troppa praticità della telecamera su console, che per essere spostata richiede la pressione di due tasti, oltre alla troppa facilità con cui si perde il lock on su Cooper (tanto che a volte lo ritroverete al di là del vostro campo visivo). Oltre a questo possiamo dire che la versione console non offre un controllo sempre al top, complice il joypad che non offre chissà quanti pulsanti al contrario di tastiera e mouse su PC. Esteticamente appagante e difficile al punto giusto, vi consigliamo una prima prova in modalità normale e poi progredire piano piano fino alla Desperados, che vi presenterà nemici molto più aggressivi e preparati. Nel suo campo è un gioco ottimale, che sfiora la perfezione.

Desperados III

9

Desperados III è un titolo tattico con caratteristiche stealth in visuale isometrica: il protagonista John Cooper dovrà mettere su una banda per conquistare il Vecchio West e divenire la leggenda che abbiamo conosciuto nei primi due capitoli della serie. Sebbene qualche sbavatura nella versione console è palese a causa dei controlli, il gioco ha un'estetica e un gameplay sublimi, quasi unici nel loro genere. Un titolo da non farsi sfuggire se siete amanti dei giochi ragionati e che impongono al giocatore di perdere per capire dove sta sbagliando.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche