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Devil’s Hunt – abbiamo messo le mani sui demoni di 1C Company

Devil’s Hunt è un titolo contrastante: da un lato si presenta con texture rifinite e pulite, dall’altro il gameplay talvolta pecca di originalità, in altri frangenti ci troviamo di fronte ad escamotage narrativi interessanti e dall’altro lato la plasticità del protagonista mina il pathos generale. Insomma, c’è del lavoro da fare ma non tutto è da buttare via. 1C Company ci porta in un mondo contemporaneo, dove il nostro protagonista si ritrova all’inferno e li stringe un patto con un demone: la sua missione è tornare sulla terra e scacciare i demoni che hanno invaso il nostro mondo, inoltre lo scopo segreto del ragazzo è quello di tornare in vita, liberandosi dal demone che gli ha dato i poteri.

Pad alla mano la fluidità del gioco è migliorata rispetto allo scorso anno, il team di sviluppo ha ascoltato le critiche e messo mano a questa mancanza; il combattimento è in puro stile Batman Arkham, non è possibile targettare un nemico ma il sistema reagisce come un magnete, direzionando i nostri attacchi in base all’inclinazione della levetta analogica. Comodo? Neanche per idea! Il sistema “magnetico” non funzionava quasi per nulla nella build che ho provato, mandando a vuoto diversi attacchi. Gli attacchi si svolgono con i trigger posteriori, scomodo all’inverosimile in un contesto simile, sembra che qualcuno abbia deciso di fondere il gameplay di Batman con i controlli alla Bloodborne/Dark Souls: il risultato è un frappè indefinito che non rende. Le abilità che il nostro beniamino può lanciare sono di una banalità devastante ed alcune di loro sono degli attacchi a distanza… ma ricordate? Non posso prendere di mira un nemico specifico, ergo mi sono ritrovato per la maggior parte del tempo a puntare a caso un punto dello schermo, sperando di colpire chi effettivamente volevo colpire. Nella breve bossfight che ho incontrato a fine demo, il mio eroe è divenuto un demone infuocato simile al Dante di Devil May Cry 3, immortale e con attacchi potentissimi. Carino ma niente di nuovo, nel complesso il gioco sembra venire direttamente dal 2009, di conseguenza, datato. Interessanti le parti puzzle game, che mi sono piaciute parecchio di più rispetto al mero combattimento. Purtroppo quando si affronta un genere simile, sbagliare è molto facile. Ci si scontra poi con mostri sacri del genere come God Of War, e se non si hanno le armi giuste, si rischia di essere trucidati. Per il momento non mi sento di promuovere il titolo Devil’s Hunt, ma con sempre la riserva di essere smentito a prodotto terminato.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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