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Diablo Immortal: non tutto il “male” viene per nuocere

Dunque, partiamo con ordine: nessuno (ma davvero “nessuno”) in Blizzard aveva mai affermato, prima della BlizzCon 2018, che sul palco dell’evento sarebbe stato presentato l’attesissimo Diablo 4, né tanto meno un (altrettanto attesissimo) remake di Diablo 2. Tale premessa si rende necessaria per vedere le cose dalla giusta prospettiva. Per quale motivo migliaia di giocatori in tutto il mondo hanno addirittura scelto di firmare una petizione per richiedere la cancellazione di Diablo Immortal? Il nuovo capitolo della serie Blizzard ha la “colpa” di essere un videogame ideato e progettato per essere giocato esclusivamente su dispositivi mobili, tablet e smartphone, iOS e Android. I fan di Diablo si aspettavano ben altro. I fan di Diablo, attendevano Diablo 4. Tra le mani si sono ritrovati “Immortal”, e la sua “morte” è stata decretata senza possibilità di appello, a causa di un’ondata di disapprovazione che ha invaso prima la sala conferenze che ha ospitato l’evento, poi l’intero WEB, in live streaming, con qualche secondo di ritardo. Noi siamo qui a dirvi che la rabbia accumulata potete sfogarla su Diablo 3, in attesa del (vero) nuovo capitolo della serie. Abbattete ogni demone, al massimo delle vostre possibilità, rigorosamente armati di mouse e tastiera: sfogatevi pure, poi tornate qui. Diablo Immortal ha qualcosa da dirvi. Non tutto il “male” viene per nuocere.

Diablo Immortal

Che il “MALE” sia con voi (ovunque voi siate)

Diablo Immortal è un MMOARPG (“Massively Multiplayer Online Action RolePlaying Game”), ovvero un gioco di ruolo fortemente incentrato sull’azione, dove demoni e creature malvagie di ogni sorta vengono spazzati via dallo schermo con la stessa naturalezza con la quale si respira. A voler essere più precisi, Diablo è una serie appartenente al genere degli Hack’n’Slash (letterlamente “Tagliare e Squarciare”), che adotta una visuale isometrica dall’alto per offrire il controllo totale dell’azione al giocatore, che può scegliere di abbattersi sul nemico come meglio preferisce, tra abilità di combattimento corpo a corpo e un’infinità di magie, incantesimi e stregonerie assortite (a seconda della Classe selezionata). Ciò che rende i titoli come Diablo una vera e propria droga è un complesso, profondo e (ai più) ostico sistema di gestione e crescita del proprio alter-ego virtuale, attraverso un costante miglioramento delle abilità, dei pezzi che compongono l’equipaggiamento e delle armi utilizzate, rappresentato da un’infinità di statistiche che, a primo impatto, spaventano i giocatori più occasionali (nel senso buono del termine, sennò cominciamo male, vi prego!).

Perché Diablo Immortal non  dovrebbe funzionare su dispositivi mobile? Al momento, non vi è alcun elemento in grado di giustificare una qualsiasi critica da rivolgere al gioco che, ripetiamo, paga il prezzo di non essere il tanto atteso (ma mai “pre-annunciato”) Diablo 4.

Immortal è un capitolo progettato da zero e pensato esclusivamente per “funzionare” su smartphone e tablet. I comandi, le azioni e i gesti intuitivi, come assicura Blizzard, permetteranno ai giocatori di avere un controllo incredibilmente preciso del proprio Eroe. Sempre in teoria, i giocatori non rimpiangeranno il fatto di non poter fare affidamento su mouse a testiera: le meccaniche gameplay messe a punto in Immortal permetteranno al giocatore di tenere premuto sull’abilità desiderata e, tramite trascinamento, scatenarne l’effetto devastante nel punto desiderato del livello. Una sorta di “comando rapido” sarà introdotto per consentire di equipaggiare rapidamente armi e pezzi d’armatura appena raccolti.

Come dichiarato dagli sviluppatori, e come potete osservare voi stessi dal trailer mostrato alla BlizzCon (e riportato in calce), in Diablo Immortal saranno presenti nuove abilità e inedite possibilità di esplorazione dei livelli (osservate ad esempio uno degli Eroi, nel filmato, discendere da una fune, o muoversi attraverso tavole di legno che galleggiano, mosse da una corrente impetuosa). Detto che a livello estetico, sia per quanto riguarda lo stile grafico utilizzato che per la modellazione dei personaggi in 3D, Immortal risulti essere praticamente identico a Diablo 3, non vi è alcun motivo (almeno per ora) per dubitare sulla qualità del prodotto, sviluppato in collaborazione con NetEase, casa di sviluppo esperta nella produzione di titoli mobile. I dubbi, semmai, riguardano il numero di creature che Diablo Immortal riuscirà a riprodurre a schermo contemporaneamente, senza fondere i processori di tablet e smartphone. Interrogati sulla questione, gli sviluppatori presenti sul palco della BlizzCon 2018 hanno candidamente ammesso di non aver ancora deciso questo aspetto del titolo che (siamo assolutamente d’accordo) non è di certo roba di poco conto, in un videogame appartenente a questo particolare genere.

Diablo Immortal

La “Pietra Del Mondo”: in frammenti, ma non distrutta!

Le vicende narrate in Diablo Immortal sono posizionate tra il termine degli eventi descritti in Diablo II: Lord of Destruction e Diablo III. Come racconta il bellissimo trailer realizzato in CG (sempre in calce):

La Pietra del Mondo è infranta, ma i suoi frammenti corrotti contengono ancora un grande potere. I servitori di Diablo vogliono raccogliere questo potere e permettere il ritorno del Signore del Terrore.

L’Arcangelo Tyrael è dato per morto e l’umanità deve fare i conti con le conseguenze delle sue azioni. I frammenti della Pietra del Mondo corrompono la terra, richiamando antiche entità maligne che vogliono raccogliere il potere della pietra e usarlo per controllare l’umanità.

Da Cuor della Marca (ambientato in un’epoca precedente alla corruzione di Malthael), campo base dal quale partire per nuove avventure, per gestire l’inventario e per interagire con i vari mercanti, la storia sarà narrata attraverso nuove zone e sotterranei, dalla cittadina di Wortham alla Biblioteca di Zoltun Kulle, passando per la misteriosa isola ricca di vegetazione conosciuta con il nome di “Palustria“. Tombe, Torri dimenticate, edifici in rovina, paludi marcescenti, terre devastate… Il “sogno” di ogni giocatore di Diablo e, tenendo bene a mente la premessa fatta in questo articolo, qualcuno ci dica perché non dovremmo ritenere magnifico, da fans della serie, il poter affrontare tutto questo stringendo tra le dita uno smartphone (o un tablet), mentre inganniamo il tempo da qualche parte là fuori, o quando non avremo voglia di stare al PC, preferendo lo stare sdraiati su un letto a “marcire”. Diablo 4 arriverà, ne siamo certi, ma che “Immortal” sia ritenuto in qualche modo responsabile del suo mancato annuncio, lo sottolineiamo ancora una volta, con convinzione, è pura follia.

Diablo Immortal

Un eroe di “classe”

Sono sei le Classi fino ad ora annunciate da Blizzard. La Software House ha già specificato che, dopo il lancio del titolo (che ancora non sappiamo quando avverrà), ne saranno introdotte di nuove. Al momento, però, sappiamo per certo che potremo vestire i panni del Barbaro, del Monaco, del Mago, del Crociato, del Cacciatore di Demoni e, infine, del Negromante. E’ probabile, dunque, che la prima Classe ad essere introdotta successivamente al lancio sarà quella dello Sciamano, unico assente tenendo conto di tutte le Classi presenti attualmente in Diablo III. Paladino e Amazzone, provenienti da Diablo II, sono le altre due Classi a mancare (almeno per ora) in Immortal. Possiamo facilmente immaginare che le nuove Classi (così come nuovi elementi di gioco in generale) saranno proposte al pubblico in qualità di contenuti a pagamento. Ma Blizzard non si è ancora sbottonata in merito alla faccenda.

Nuovi Eroi hanno bisogno di nuovi nemici, e quelli già annunciati da Blizzard fanno letteralmente venire i brividi, come ad esempio:

Skarn, Araldo del Terrore

Il demone noto come Skarn, Araldo del Terrore, era un tempo il più forte luogotenente di Diablo e ora sta radunando una nuova armata. Skarn vuole raccogliere i frammenti corrotti della Pietra del Mondo e usarli per riportare in vita Diablo, riaccendendo l’Eterno Conflitto tra angeli e demoni.

Skarn non è l’unico a voler cogliere l’opportunità data dalla distruzione della Pietra del Mondo: una nuova congrega fa la sua comparsa e cultisti oscuri si aggirano per il mondo, diffondendo la corruzione.

Altri demoni saranno fatti rinascere direttamente da Diablo II, come le “Vili Madri” e gli sviluppatori hanno lasciato intendere un qualcosa di terrificante attende i giocatori, nascosto nell’ombra, senza però svelare ulteriori dettagli.

Diablo Immortal, ormai dovreste averlo capito, non è un “Diablo 4” che ci ha creduto di meno, ma un capitolo di Diablo inedito, con nuove creature da affrontare e nuove ambientazioni. Non sappiamo ancora quanto potrà durare una singola missione di gioco, ma immaginiamo che trattandosi di un titolo mobile, queste non dovrebbero richiedere oltre 15 minuti per essere portate a termine.

L’unico odio dal quale non dovete farvi trasportare è quello generato dalla massa, dai delusi, da coloro che sentono costantemente il bisogno di criticare tutto e il contrario di tutto. L’odio, quello “vero”, dovreste scatenarlo sui campi di battaglia di Diablo, che sia attraverso mouse e tastiera o tramite smartphone e tablet. Attendete di provare con mano “Immortal”, prima di decretarne il decesso. Che di sicuro, non avverrà per una folle petizione creata da chi ha dimenticato la cosa più importante: l’amore, quello per i videogames.

Giuseppe Fragola
Dall'ormai lontano 1997 abbatto Draghi virtuali, salvo Principesse, mando in visibilio gli stadi di mezzo mondo a suon di gol e anniento avversari con ogni mezzo a disposizione (dagli hadouken alle spade infuocate). Non vedo ragione per smettere, quindi continuo!

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