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Diablo Immortal: streamer spende cifra folle per niente

Giro sfortunato quello dello streamer di Twitch Quin69, che si è mostrato abbastanza sorpreso e deluso sul fatto che, dopo aver speso la modica somma di 10.000$, nella valuta della Nuova Zelanda, su Diablo Immortal, non è riuscito ad ottenere nulla, neanche un singolo oggetto leggendario.

La versione mobile di Diablo Immortal ha ricevuto un’accoglienza molto fredda dai fan, che hanno mosso diverse critiche nei confronti della produzione. L’aspetto maggiormente preso sotto mira è stato quello relativo alle microtransazioni, che sono presenti in numero elevato all’interno del gioco. Se alcuni utenti hanno evitato il titolo proprio per questa eccessiva presenza di acquisti, altri invece non si sono fatti scrupoli.

diablo immortalArriviamo dunque al nocciolo della questione, lo streamer di Twitch, Quin69, è andato in diretta il 7 giugno e ha trasmesso tredici ore consecutive di Diablo Immortal. Fino a questo momento tutto nella norma direte, il problema nasce dal fatto che il content creator non avrebbe interrotto la trasmissione fino a quando non sarebbe entrato in possesso di una gemma leggendaria a cinque stelle. Questo item speciale ha una bassa probabilità di uscita, il costo per tentare la fortuna è di soli 25$.

Quin69 è stato ore e ore a provare senza successo, continuando a versare centinaia e centinaia di dollari nelle casse del gioco. Il tempo passa senza quasi che se ne accorga, quando lo streamer ha staccato la sua spesa era andata ben oltre i 10.000$, ma sfortunatamente per lui non è riuscito ad ottenere nemmeno un singolo oggetto a cinque stelle. 

Cosa ci insegna tutta questa storia? Le microtransazioni sono un’esca per i giocatori, è vero che possono regalare tanti oggetti belli ma il prezzo da pagare è salatissimo. La cosa migliore da fare sarebbe quella di giocare senza affrettare la crescita del proprio personaggio, godersi il viaggio senza pensare alla meta.

Prima di lasciarvi vi ricordiamo inoltre che abbiamo recensito Diablo Immortal, se siete curiosi di sapere come abbiamo trovato il titolo noi vi rimandiamo alla nostra recensione dedicata.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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