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Dopotutto, le Remastered non sono così male

Ultimamente abbiamo assistito al ritorno di tante “vecchie glorie” sotto forma di remastered, più o meno apprezzate dal pubblico. Ne abbiamo viste già varie, dove in particolare la Crash Bandicoot ‘N’ Sane Trilogy e Spyro: Reignited Trilogy sono riuscite a far breccia nel cuore dei videogiocatori. Queste due trilogie hanno permesso a molti fan ormai adulti di tornare alla fine degli anni ’90, ma con il supporto di una grafica vent’anni avanti rispetto ad allora. Consci anche dell’imminente ritorno di Crash Team Racing e Medievil (del quale abbiamo già parlato in maniera approfondita in questo nostro speciale), è lecito domandarsi se tutte queste remastered siano semplici manovre commerciali, volte al vendere copie ai giocatori nostalgici, oppure se abbiano un vero e proprio valore.Remastered

Back to the Future Past

Partiamo dunque con dei dati oggettivi: oggigiorno, la stragrande maggioranza dei giocatori nati nel nuovo millennio NON conosce Spyro, Crash e tutto il repertorio videoludico che ha caratterizzato l’ascesa della prima console di Sony. Naturalmente non siamo a scuola ed ognuno è libero di conoscere e giocare o meno i titoli che preferisce. Secondo un’idea condivisa però da me in prima persona e da tanti altri intenditori del settore, le opere della prima PlayStation avevano “qualcosa in più” rispetto a quelle attuali, e ci si rende conto della cosa rigiocandole anche a distanza di anni, una volta persa l’abitudine con le meccaniche del tempo: provate voi stessi a rigiocare a Spyro o a qualunque altro gioco del genere, e vedrete che non avrete difficoltà nel riprenderci la mano, perché se un gioco è concepito bene questo rimane “senza tempo”, svincolato dall’invecchiamento della tecnologia utilizzata.

Cosa significa ciò? Questo è indice di un lavoro ben riuscito, un lavoro che rimane nel tempo e che apprezzerai nonostante il passare degli anni. Difatti, le riedizioni “odierne” si chiamano REMASTERED proprio perché le uniche cose ad esser cambiate, tranne piccolissimi aggiustamenti, riguardano il comparto grafico che viene rimasterizzato in alta definizione; se invece si fossero messe le mani al comparto tecnico, il gioco sarebbe stato definito come un “remake” del precedente.Medievil

I’ve got a Feeling

Per ora abbiamo parlato dei pregi dal punto di vista puramente tecnico delle Remastered, ma chi ha avuto la possibilità di conoscere certe opere lo sa bene: le meccaniche “immortali” sono solo una parte del capolavoro. Dunque bisogna passare ora alla parte emotiva e astratta del gioco, che ha a che fare sia con l’esperienza pratica in sé, che con le emozione che essa trasmette. Di questi tempi, giochi come i sopracitati verrebbero considerati “per bambini”, eppure affermare che essi lo siano sarebbe dichiarare il falso: non si definisce un gioco infantile solo per l’assenza di contenuti forti, crudi o adulti, perché è l’insieme che fa il gioco, non solo ciò che esso mostra; si potrebbe tranquillamente sostenere, ragionando così, che la saga di Touhou Project sia infantile, dato che si mostra tramite un gioco colorato in stile manga, eppure il livello di abilità richiesto è impossibile da raggiungere per un bambino. Allo stesso modo, titoli come quelli presi in esame precedentemente presentano un mondo interessante da esplorare, sfide non alla portata di tutti e emozioni profonde. E’ un po’ come rileggere Il Piccolo Principe più avanti negli anni: ogni volta si notano dettagli differenti, si da una differente interpretazione dell’aspetto stesso dell’opera e lo si vive in modo differente.

Vi cito un caso personale: avevo circa 4 anni quando con mio padre finii Spyro 2: Gateway to Glimmer; a distanza di ormai 16 anni, ricordo perfettamente tutte le emozioni che provai anche solo nell’ammirare il gioco, i paesaggi e ascoltare le musiche, e la notizia che avrei potuto giocare nuovamente a Spyro e rivivere tutto ciò, rispolverando un ricordo ed imprimendolo in maniera indelebile nella memoria di persona e videogiocatore, mi ha reso davvero felice.Spyro Reignited Trilogy Remastered

Ora dunque ci si rivolge a tutti coloro che certe emozioni, per un motivo o per l’altro le hanno “perse strada facendo”. Ciò che le remastered vi offrono ad oggi è la possibilità di riscoprire qualcosa di un’epoca passata senza dover dannarvi tra vecchi hardware, compatibilità, risoluzione dello schermo, grafica e quant’altro. Dei giochi originali c’è assolutamente tutto e, a maggior ragione se non avete avuto modo di giocarli quando fu il loro tempo, ora non avete scuse. Nessuno qui dice che il giocatore che gioca solo a COD o FIFA vada disdegnato ma, se volete qualcosa di più dal casual e non vi limitate solo alla “partitella nei momenti morti”, questa è la vostra grande occasione. Avete l’opportunità, sia voi che non avete giocato nonostante aveste l’età e sia chi è nato dopo, di poter conoscere quelli che sono stati i padri dei giochi su console che conosciamo oggi. Se oggigiorno la PlayStation ha spopolato così tanto lo si deve ai suoi albori, a quando essa offriva giochi PER TUTTI e apprezzabili DA TUTTI, con personaggi simpatici, mondi belli esteticamente e tanti segreti da scoprire. So che è difficile, per uno che non ha avuto tale esperienza, credere che un gioco del ’98 possa tenere tranquillamente testa ad uno odierno a distanza di anni, ma vi lancio questa sfida: provate voi stessi, e vedremo quale sarà il risultato.

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