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Dragon Ball FighterZ – Recensione della versione per Nintendo Switch

I picchiaduro, per quanto mi riguarda, dovrebbero necessariamente avere una versione portatile. Certamente se siete degli esportivi che puntano a partecipare ai più grandi campionati, troverete molto meglio l’esperienza su una postazione fissa, magari con il vostro stick da battaglia. Eppure la magia dei picchiaduro su console portatile non ha eguali: tempi di partita brevi, rapidità d’accesso e adrenalina sono cose che non sempre si trovano, specialmente sui titoli mobile. Per questo motivo non vedevo l’ora di mettere le mani sulla versione per Nintendo Switch di Dragon Ball FighterZ: il gioco lo avevamo già recensito qui, e adesso andremo a scoprire questa versione tanto amata quanto temuta dai fan della serie.Dragon Ball FighterZ

Come prima, non più di prima

Il gioco di per sé è un eccezionale porting: non subisce rallentamenti di nessun tipo (escluse alcune scene delle mosse finali), e mantiene i 60 frame sia sui 720 della modalità portatile, sia sui 1080 della versione docked. Per questo motivo Dragon Ball FighterZ non si piega a nessun compromesso, mostrando una resa equivalente a quella delle altre piattaforme. Il rovescio della medaglia sono i contenuti: a quasi 9 mesi di distanza dall’uscita delle versioni Ps4, Xbox One e PC, questo porting non aggiunge nulla, mantenendo anche i lati negativi della sua anima. La storia risulta veloce e poco interessante, non offre spunti geniali e rimane quasi una piccola aggiunta a ciò che davvero interessa del gioco: le battaglie vs. Purtroppo nemmeno i DLC sono presenti in questa edizione, cosa alquanto strana per un titolo che ha quasi un anno di vita: questo escamotage avrebbe infatti permesso di mettere tutti gli utenti a paro, portando a una giusta svalutazione del gioco data dalla sua età. Nonostante questo, il discorso si attesta esclusivamente su un piano economico e non di qualità, in quanto Dragon Ball FighterZ su Nintendo Switch stupisce come non mai.

Giocare in compagnia

Una gradevole aggiunta voluta dalla necessità è la compatibilità con il singolo joy-con: questa feature permette ai giocatori di darsi sfida in portabilità ovunque, a discapito dei due dorsali. Come ormai avrete capito, i Joy-Con Nintendo se presi singolarmente hanno 2 dorsali in meno: questo spesso porta gli sviluppatori a creare comandi ad hoc facilitati. Anche in Dragon Ball FighterZ avviene ciò, purtroppo offrendo un’esperienza più arcade del dovuto.

Dragon Ball FighterZ, come abbiamo già detto più volte, è un titolo estremamente competitivo: la giusta dose di riflessi unita alle skill tecniche sono gli ingredienti per dominare il titolo. Per questo motivo consigliamo vivamente il Pro Controller, di gran lunga migliore di un singolo Joy-Con (ma anche della coppia intera).Dragon Ball FighterZ

Un ripasso generale

Parlando di online, il gioco presenta un netcode non proprio perfetto, complice la particolare infrastruttura Nintendo: col tempo questa problematica andrà a sistemarsi sicuramente, ma per ora risulta difficile trovare partite adatte per sfidare altri giocatori, e non sempre la connessione permette di far filare le cose in modo liscio.

Insomma, l’hardware Nintendo non è tra i più potenti, ma Arc System Works ha fatto il miracolo e – grazie soprattutto a qualche escamotage – ha riprodotto fedelmente l’esperienza di gioco di Dragon Ball FighterZ su Switch. Dubito che questa versione possa diventare canonica per quanto riguarda tornei esportivi come gli EVO, ma di certo ora i vari campioni potranno allenarsi anche in giro per il mondo, tra un viaggio e l’altro, e all’effettivo finalmente Nintendo Switch dimostra che non tutto si riduce esclusivamente alla forza bruta.

Dragon Ball FighterZ

9

Con un porting d'eccellenza, Dragon Ball FighterZ rimane un po' farraginoso lato multiplayer online e non apporta miglioramenti dal punto di vista storia. Tutto questo viene completamente messo in ombra dai 60fps, vera colonna portante del titolo, che su Nintendo Switch si muove a velocità strabilianti, dimostrando come l'esperienza di gioco non debba per forza essere depotenziata sulla console Nintendo.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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