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Dylan Dog 404: Anna Per Sempre – Recensione

Tutti ci siamo domandati un mese fa, alla fine della lettura del precedente albo (il numero #403 “La lama, la Luna e l’Orco”) chi fosse questa bellissima ragazza di nome Anna che Dylan vorrebbe uccidere. Un avvenimento molto insolito per il nostro Old Boy uccidere una bella donzella come lei, per questo, accompagnato dalle note musicali di “Dark Side of the Moon – Pink Floyd” e di “Agent of Fortune – Blue Oyster Cult” consigliate da Roberto Recchioni, in Dylan Dog 404: Anna Per Sempre ci accingiamo a scoprire la vera storia della fanciulla e dei suoi incubi… e forse non solo suoi.

Piccolo indizio prima di iniziare a parlare della storia: ci siamo tutti fatti la domanda citata a inizio articolo, e beh, possiamo dirvi che chi tra voi ha letto i fumetti del vecchio Dylan Dog, saprà che molte delle immagini disegnate sono state prese appunto dai primissimi albi del noto indagatore dell’incubo, e di conseguenza già sappiamo che in alcuni casi avrete moltissimi flashback, un ritorno al passato in piena regola. Quindi, sembrerebbe proprio che Sergio Bonelli Editore sia stata di parola, e così anche Roberto Recchioni, su quanto dichiarato tempo fa sulla storia di Dylan Dog nei primi 6 albi della nuova era “666”.

La Storia

Continuano “i primi passi” che il nostro Indagatore dell’Incubo, Dylan Dog, sta percorrendo nella vecchia Londra, andando incontro a zombi, assassini, fantasmi e mostri di ogni genere. La storia di Dylan Dog 404 è appunto una rivisitazione dell’albo numero #4 di Dylan Dog (non ne citiamo il titolo per non spoilerare nomi o avvenimenti a chi non vi avesse approcciato ai tempi): parliamo di ben 43 anni fa,1987, quando ancora non sapevamo chi fosse il nostro Old Boy e cosa facesse veramente, ma soprattutto quando ancora la casa editrice non vedeva risultati del proprio lavoro. Eppure, 43 anni dopo siamo qui, a parlare di Dylan Dog, delle sue storie e dei suoi incubi peggiori scoprendolo in questa nuova avventura dove proverà (e noi con lui) ad accettare sé stesso per com’è.

La storia procede molto velocemente, arricchita da colpi di scena inaspettati, dialoghi fluidi ed eleganti, incorniciando ottimamente i disegni creati. E l’indagine? Possiamo dire che per la prima volta, forse, Dog è impegnato ad indagare su sé stesso. Fortunatamente – o sfortunatamente – avrà lui stesso rivelazioni scioccanti in cui si troverà a dover scegliere tra vita e morte (strano… non capita mai! ndr), ma soprattutto dove la carica e l’a personificazione nel testo saranno altissime. Emozionante e molto passionale, in questo numero, l’Amore purtroppo può uccidere. L’attesa del prossimo albo è oramai scontata, soprattutto se prendiamo in considerazione come si è chiuso questo.

Domande e risposte

Prima di concludere, il nostro consiglio è quello di leggere le domande fatte a Roberto Recchioni riportate all’inizio di ogni nuovo fumetto: vi aiuteranno nella lettura e nell’immaginare cosa potremo affrontare in questa nuova avventura, accompagnandole da un mai superfluo breve recap dei numeri precedenti. Inoltre è bene assecondare i consigli riguardo le tracce musicali da ascoltare durante la lettura, azzeccate per ogni albo (come appunto quelle citate sopra). I disegni sono a cura di Sergio Gerasi, una garanzia sinonimo di qualità e realismo, con specialmente i dettagli dei volti in primo piano a spiccare. Piccola nota: il nuovo Dylan Dog con la barba in “versione Gerasi” riesce a caratterizzare l’Old Boy in tutto e per tutto, facendocelo decisamente “riconoscere”. Sale la curiosità per quanto riguarda il lavoro di Giorgio Pontrelli, di cui attendiamo con trepidazione l’arrivo. Senza più dubbi possiamo dire che Roberto Recchioni ha centrato in pieno il nostro cuore.

Dylan Dog 404: Anna Per Sempre

8

Questo nuovo albo ha un sapore storico, che potrete apprezzare sia se avete letto ai tempi il quarto numero della serie del nostro Old Boy, sia se vi siete dedicati in primis a questa nuova edizione. Dylan Dog 404: Anna Per Sempre è fluido e carico, ma soprattutto vede il protagonista ad indagare, forse per la prima volta, anche su sé stesso.

Cristian Giuliani
Nato nel lontano 1993 quando erano alle porte le prime console come PlayStation 1 e GameBoy. Cresciuto a scazzottate con Mortal Kombat passando per saltare sui cubi di SuperMario e finire ad esultare per un goal su Winning Eleven per poi passare al classico ed onorato FIFA. Il mondo videoludico per questo Soldato è unico dove "Nulla è reale, Tutto è lecito.."

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