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eFootball PES 2020 – Provato, Konami non sbaglia un passaggio

Qualche giorno fa siamo stati ospiti negli studi di Digital Bros in quel di Milano per provare in maniera approfondita il nuovo eFootoball PES 2020. Sicuramente le aspettative sul titolo sono alte, non solo per il classico dualismo con FIFA, ma anche perché Konami ha promesso tante nuove migliorie sul titolo, che già ha conti fatti rappresentava una buona solidità in termini di gameplay. L’opera di quest’anno punta proprio a questo, ampliare ancora di più quanto fatto di buono, offrendo così un’esperienza calcistica ancora più completa. Il nostro primo contatto con il videogame è stato entusiasmante, visto che sembra proprio che ci stiamo avvicinando a una partita di calcio reale.

Palla al centro

PES ha fatto da sempre del gameplay un vero e proprio punto di forza, e quest’anno ancora di più. Per rendere il gioco ancora più realistico, Konami per prima cosa si è concentrata nei dribbling. Andres Iniesta in persona ha dato lezioni di tattica e tecnica a tutto lo studio che ha lavorato al gioco, i suoi consigli sono stati parte integrante per migliorare l’esperienza. Infatti, a partire dalla difesa che si muoverà in modo molto più realistico anche in fase di possesso palla, i giocatori si muoveranno con più consapevolezza, evitando corse a vuoto e dandovi sempre una o due soluzioni semplici per scaricare il pallone. Se lo sviluppo del gioco è fluido, divertente e in grado di regalare soddisfazioni a chi propone concetti e schemi calcistici, in titolo tira fuori il meglio di se in situazioni davvero al limite.

Le divinazioni casuali, adesso, hanno un indice di imprevedibilità ancora più alto, sempre più vicino alla realtà e soprattutto imparziale. Dimenticatevi dunque rimpalli o favoritismi stile momentum. Per avere la meglio contro il vostro avversario dovrete migliorare calcisticamente, visto che vincerà il più forte. Il dribbling, già accennato in precedenza, è una gioia per gli occhi. Se per giocatori più bravi tecnicamente saltare l’uomo sarà una passeggiata, non pensate che potrete correre 30-40 metri senza problemi. Anche con l’ausilio dei trick, alla lunga inizierete a perdere equilibrio e sarà più difficile reggere i contrasti. Sarà possibile comunque inanellare scambi e inserimenti a tutta velocità, con un tasso di spettacolarità davvero elevato. Se pensate che le difese saranno penalizzate vi sbagliate di grosso, infatti in PES 2020 saper muovere i difensori sarà fondamentale. Decidere se uscire, temporeggiare o chiamare il raddoppio sarà importantissimo per non lasciare spazi: saper leggere l’azione, così come nella realtà, è una qualità che vi darà un grosso vantaggio.

Il primo controllo adesso è perfetto, con i giocatori più tecnici in grado di far guadagnare addirittura un tempo di gioco grazie a un controllo orientato. Anche i tiri sono stati ulteriormente migliorati, anche se non dovete pensare di poter far gol tirando da qualunque posizione. Per fare il tiro perfetto dovrete comunque cercare la coordinazione del vostro giocatore, impattare bene la palla e con la giusta potenza. Il risultato di tutto questo è una partita vera, con un tasso altissimo di meritocrazia. Non ci sono, almeno da questo primo test, bug che possono minare l’esperienza privilegiando uno dei due utenti in caso di 1vs1. Questo è una grande nota di merito per il gioco, dato che finalmente vince il più forte.

Questione licenze

Sappiamo che uno dei tasti dolenti di PES è da sempre la questione legata alle licenze. Proprio per questo vi diciamo di non preoccuparvi visto che, grazie all’apposito comando, sarà possibile cambiare nomi e loghi di tutte le squadre, così da evitare spiacevoli inconvenienti. La notizia che più ha incrementato l’attesa del gioco è sicuramente l’acquisto del marchio Juventus. La vecchia signora sarà presente con lo stadio e tutto il resto, e tutti i giocatori si muoveranno in modo identico alle loro controparti reali. Konami inoltre, per tutti gli altri giocatori che non hanno avuto lo stesso trattamento esclusivo della Juve o altri club partner, ha emulato i movimenti di Ronaldinho, cercando di riproporli con i dovuti limiti, sia per quanto concerne la bellezza del gesto o la tecnica, all’interno dell’esperienza. Ovviamente questa feature dipenderà dalle statistiche dell’atleta, non aspettatevi che i movimenti siano identici per tutti (tra di loro o allo stesso “Gaucho”).

Dal punto di vista tecnico PES è una gioia per gli occhi, visto che la qualità grafica è eccelsa e sarete letteralmente catapultati in una partita di calcio. Sentirete la spinta del pubblico in caso di bisogno e il boato dopo un gol in modo veritiero. Sono state ritoccate anche le esultanze, adesso più fluide e belle da vedere.

In conclusione dopo la nostra prima prova ci sentiamo di promuovere eFooball PES 2020, anche se per un giudizio più preciso dovremo aspettare la fase di recensione. Il titolo diverte, non è frustrante e soprattutto premia il bel gioco, cosa che di norma dovrebbe essere la base per un’esperienza di simulazione calcistica. Questa prima “partita” stagionale dunque è stata molto chiarificatrice, visto che possiamo già affermare che il videogame, come mai prima d’ora, promette un gameplay solido e profondo, potremmo anche azzardare nel dire che è il migliore mai proposto fin’ora. I giudizi definitivi per ora sono rimandati, ma vi assicuriamo che non vediamo l’ora di avere tra le mani il prodotto completo.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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