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Eselmir e I Cinque Doni Magici Recensione

Il panorama dei videogiochi è cangiante, mutevole in ogni sua sfaccettatura, e generazione dopo generazione ci troviamo di fronte ad evoluzioni ed involuzioni varie. Tuttavia, specie negli ultimi due anni, ci siamo accorti di quanto il mercato videoludico rimanga comunque ben radicato nella tradizione e nella nostalgia, e anche di quanto queste radici siano ancora ben salde nella storia e nelle menti dei videogiocatori. Con uno spirito nuovo e antico allo stesso tempo, arriva sui nostri PC Eselmir e I Cinque Doni Magici, un titolo che già dal suo genere – un’avventura grafica punta e clicca in 2D – potrebbe risultare fuori dal tempo, dato il poco mercato dedicato a quest’ultimo nel decennio in corso, ma che riesce ad innovarlo quel tanto che basta grazie ad alcune caratteristiche peculiari di cui il gioco fa virtù. A proporci questo gioiello che ha infusi in esso passato e futuro è Stelex Software, una piccola software house indipendente composta da sole due persone originaria della Svizzera italiana.

“La presenza del ricordo è una bussola che ci aiuta a non perdere l’orientamento” – Monusad

Eselmir e i cinque doni magiciEselmir e I Cinque Doni Magici è tratto dalla saga fantasy “Pirin” dello scrittore svizzero Sebastiano B. Brocchi. Il gioco narra dell’omonimo protagonista, che per motivi che non vi sveleremo (e che anche a noi verranno rivelati solamente in una fase molto avanzata del gioco!) intraprenderà un viaggio per il vasto continente alla ricerca dei cinque doni magici appartenuti molto tempo prima a Re Theoson, il capostipite della razza dei Pirin, chiamati “figli di fata”, della quale il nostro Eselmir è discendente. Come tutti quelli della sua stirpe, Eselmir vive nella candida Lothriel, la città delle due primavere. Qui lui svolge l’attività di sacerdote e, tra i tanti Numi che popolano il mondo, ha deciso di votare la propria fede a Monusad, divinità del tempo.

Dire però che questo gioco disponga solamente di una “trama” è riduttivo: ci troviamo infatti di fronte a un gioco dove insieme agli insegnamenti e alle metafore prendono vita vere e proprie trame secondarie, che ci sembrerà di vivere al solo leggerle. Già, molte di esse le vivremo sotto forma di immagini e lettere, che sia il racconto di un uomo appena incontrato, o che sia un manoscritto rinvenuto nella biblioteca di Lothriel. Questi “racconti nel racconto” rendono il ritmo del gioco abbastanza lento, e di conseguenza fanno mutare l’avventura in una gemma che consigliamo principalmente a coloro che tra le loro virtù hanno già “collezionato” la pazienza… soprattutto perché saltare anche solo una delle storie citate equivarrebbe a perdere un pezzo importante per immergerci in questo mondo a pieno. Siamo sicuri che molti degli insegnamenti di cui farà tesoro Eselmir durante la sua avventura diventeranno probabilmente delle lezioni anche per il giocatore stesso.

Il gameplay del titolo si rivela quanto di più semplice e intuitivo offra il genere, con la possibilità di evidenziare i punti attivi sul fondale e interagire con essi con il click sinistro del mouse. Non sarà difficile scoprire quale oggetto usare in un determinato ambito, dato che ruotando le possibili azioni con il tasto destro, qualora abbiate già raccolto l’oggetto necessario per compiere quella desiderata, quest’ultimo comparirà automaticamente nel cerchio delle “possibilità” da utilizzare. Anche se molto semplice rispetto a diversi titoli del suo genere, per proseguire in Eselmir e I Cinque Doni Magici dovete comunque essere dotati di un buon intuito e di una buona memoria, assimilando come carta bianca tutte le informazioni che il gioco vi fornirà. Non mancheranno certo alcune frazioni in cui questo titolo si rivelerà diverso, con enigmi fuori dagli schemi, indovinelli, fasi in cui difendersi con la spada, e addirittura darci allo sport! La semplicità del gameplay riesce soprattutto però a mantenere un forte equilibrio se andiamo a sommarla al comparto artistico del quale vi parlerò tra poco. L’intera opera si regge sul filo conduttore della trama, intarsiata da una splendida colonna sonora e da uno stile grafico tutto suo, conferendo un qualcosa di onirico che solo i Numi potrebbero concepire. Le circa 17 ore di gioco vi scivoleranno tra le dita senza che ve ne rendiate conto.

Eselmir e i cinque doni magiciCiò che indubbiamente non può passare inosservato è lo stile grafico di cui Eselmir e i Cinque Doni Magici fa tesoro. Si tratta infatti di disegni creati interamente a mano, e contano la bellezza di 170 fondali diversi e circa 140 personaggi. Ciò che a occhio umano sarà chiaro da subito è che ci troviamo di fronte a un libro in movimento: i tratti si possono distinguere senza troppa difficoltà, spesso volutamente imprecisi e con proporzioni a volte “scorrette”, mantenendo un carattere forte e carismatico, rispecchiando limpidamente quelle che sono le illustrazioni presenti realmente sulla carta dei romanzi di Brocchi. Ad accompagnare i nostri passi e i nostri click, una colonna sonora creata appositamente per il gioco da più artisti locali, e con almeno due tracce qualitativamente eccelse. Le parti narrate inoltre dispongono di un doppiaggio vocale, e stando alla versione italiano non possiamo non citare la partecipazione niente meno che del maestro Angelo Branduardi, nel ruolo di Re Helewen.

Anche se non presenta un livello di sfida altissimo, Eselmir E i Cinque Doni Magici è un titolo che può essere goduto a pieno, ma non neghiamo che solamente alcuni palati potranno apprezzarlo al meglio, data la mole di testi da leggere e i dialoghi da seguire. Sul piano tecnico il titolo si difende bene e, a parte qualche piccolo bug che probabilmente sarà corretto con la versione definitiva del gioco, non ci sono particolari noie da segnalare. L’unica pecca di questo titolo sta nella lentezza di alcuni dettagli, come lo spostamento del nostro personaggio da un punto all’altro di un fondale, o un paio di scene in particolare che rischiano di appesantire il tutto (che non vi riveleremo per evitare spoiler).

Eselmir e i Cinque Doni Magici

8

Eselmir e i Cinque Doni Magici è stato una sorpresa incredibilmente piacevole da scoprire, che potremmo definire Le Mille e Una Notte dei videogiochi. La sensazione onirica che l'atmosfera riesce a trasmettere è molto peculiare, che ben si sposa ad una difficoltà degli enigmi e delle fasi non esageratamente elevata. Lo stile animato e i disegni fatti a mano lo rendono uno squisito dipinto in movimento. La grande quantità dei testi da leggere lo vedono consigliato soprattutto a un pubblico amante delle belle storie e delle avventure grafiche, ma potrebbe anche essere un ottimo modo per affrontare per la prima volta un'avventura di questo tipo.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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