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Fallout Board Game: uno sguardo alla modalità in solitario

Quante volte capita di non riuscire a organizzare una serata con gli amici per giocare ai nostri giochi da tavolo preferiti? Purtroppo, succede spesso che quando riusciamo a ritagliarci del tempo per intavolare un buon boardgame manchino i giocatori. Da qui la recente tendenza degli ultimi anni di implementare all’interno di sempre più giochi da tavolo una modalità in solitario, per permetterci di sfidare direttamente il gioco stesso; pensiamo a Scythe, Terraforming Mars, Wendake (qui la recensione), che offrono esperienze ludiche appaganti anche in solo.

Fallout Board Game, edito da Asmodee, di cui abbiamo scritto la recensione (qui il link se non l’avete ancora letta), non è da meno e ci propone una variante in solitario in cui ci troveremo completamente soli nella zona contaminata ad esplorare e combattere. Se avete già provato qualche partita con i vostri amici o siete semplicemente curiosi di leggere qualche riga al riguardo, ecco una veloce panoramica e qualche considerazione sulla modalità in solitario di Fallout Board Game.

fallout boardgame mappa

Cosa cambia in solo

In realtà, la variante in solitario comporta ben poche modifiche al regolamento.

  • Aumenta il numero dei punti influenza da accumulare mediante le carte strategia;
  • Le due fazioni previste dallo scenario accumulano potere, ogni volta che termina il mazzo di carte strategia, in maniera diversa rispetto alla modalità a più giocatori: infatti, avanza di una casella la fazione con meno potere;
  • Naturalmente, bisogna leggere autonomamente le carte incontro, cercando di non sbirciare le conseguenze delle opzioni proposte;
  • Vi sono dei luoghi precisi della mappa in cui trovarsi ove una missione richieda di spostarsi o stazionare nella stessa casella di un altro giocatore;

fallout tappi e dadi

Impressioni sulla modalità in solitario

Ho testato qualche partita in solo e ho apprezzato particolarmente la corsa contro il tempo per accumulare influenza prima che le fazioni raggiungano il massimo del potere. Può sembrare semplice, ma il fatto che al termine del mazzo strategie avanzi la fazione con meno potere rende abbastanza difficoltoso tentare di privilegiarne una e ricavarne i benefici connessi, il che simula bene l’ingerenza di altri giocatori che ostacolano la strategia avversaria. L’atmosfera del gioco si sente anche giocando da soli, anzi forse si apprezza ancora di più la storia che viene a crearsi tramite le carte missione e le carte incontro.

Un piccolo difetto è riscontrabile nella struttura delle carte incontro, poiché è talvolta difficoltoso evitare di leggere le conseguenze delle scelte proposte e si rischia di “barare” involontariamente. Sapendo questo, tuttavia, è possibile utilizzare qualche stratagemma per non leggere la parte che deve restare nascosta ed evitare così di rovinarsi la sorpresa.

Vale la pena di intavolare Fallout – Board Game in solitario?

A mio avviso si, vale la pena. Fallout resta un ottimo gioco narrativo anche in solitario, l’atmosfera rimane la medesima e forse si riesce ancor di più a immedesimarsi nei panni del proprio personaggio nell’avventurarsi alla scoperta della zona contaminata.

Claudia Pintore
Disegnatrice e appassionata di libri, serie tv, cinema e giochi da tavolo

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