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FIFA 18 per Nintendo Switch Hands-On

Come siamo a conoscenza FIFA 18 è uno dei giochi più attesi da quasi tutti i videogiocatori italiani. Il titolo quest’anno sarà rilasciato anche su Nintendo Switch e, finalmente, possiamo raccontarvi le nostre impressioni su questa versione. Il gioco sulla console della grande N non sarà supportato dal tanto decantato Frostbite e non avrà la modalità Il Viaggio al suo interno, però compenserà queste mancanze con la possibilità di giocare ovunque ed avere sempre due Pad a disposizione per potersi divertire anche con gli amici. Quando fu annunciato il videogame moltissimi utenti erano preoccupati per la resa grafica finale, ma dopo aver visto il trailer dell’E3 e aver potuto provare FIFA allo Showcase Nintendo in quel di Milano, possiamo dire con certezza che i fan possono dormire sonni tranquilli. Ecco le sensazioni che ci ha lasciato FIFA 18 dopo un’attenta analisi!

Partiamo dal principio poiché, prima di cominciare la prova, ho avuto modo di fare qualche domanda ad uno degli sviluppatori: nonostante si sia lavorato con un altro motore grafico, gli assets sono praticamente gli stessi, dunque è un FIFA 18 a tutti gli effetti. Non aspettatevi una qualità tecnica all’ultimo grido: la mancanza del Frostbite si sente parecchio, ma le animazioni facciali ed alcuni piccoli dettagli compensano in maniera egregia. Una cosa davvero positiva è che il titolo non sembra voler essere il classico test di mercato per vedere come andranno le vendite, più che altro si tratta di un prodotto unico e separato che segue un percorso di sviluppo indipendente che lascia trasparire una propria identità. Devo dire che le sensazioni Pad alla mano erano le stesse riprodotte su PlayStation 4 o Xbox One.

FIFA 18 fondamentalmente è rimasto lo stesso e per certi versi ancora non è perfetto. Il gioco è molto più fisico e ragionato rispetto all’edizione passata e, anche se i tiri sono leggermente migliorati, la mancanza di fluidità in alcuni casi incide sul giro palla che se prolungato può perdere di efficacia. La sensazione più grande è che quest’anno EA abbia puntato più a favorire gli utenti ormai rodati di Ultimate Team invece che l’esperienza generale che, in ogni caso, resta sempre godibile. Ci abbiamo comunque messo poco a prendere il feeling con i nuovi comandi ma nonostante questo non ci sentiamo ancora di dire che ci troviamo davanti al prodotto calcistico definitivo: ci sono ancora alcuni movimenti che i giocatori non fanno in maniera del tutto automatica come inserimenti o diagonali difensive, sostanzialmente stiamo parlando del solito FIFA leggermente modificato in alcuni punti. In ogni caso se considerate la versione per Switch una sorta di old gen vi sbagliate di grosso poiché, anche sul piccolo schermo, l’opera multimediale si difende benissimo e per certi versi è ancora più gradevole.

Come detto in precedenza non ci sarà Il Viaggio su Nintendo Switch, ma EA ha promesso che saranno comunque presenti tutte le modalità classiche più altre esclusive. La mancanza dell’avventura di Alex Hunter è stata spiegata, anche in altre sedi, in maniera piuttosto esaustiva: il minor spazio disponibile sulla cartuccia sicuramente ha pesato molto su questa scelta, ma il problema più grande era legato al fatto che tutte le scene di The Jurney sono state sviluppate con il Frostbite, dunque ricrearle da zero sarebbe stato un lavoro davvero troppo impegnativo. Nonostante il poter usufruire del gioco anche fuori casa sia sicuramente una marcia in più, giocare con un Joy-Con a testa porterà delle restrizioni almeno per quel che concerne le skill poiché, se prendiamo singolarmente il Pad di Switch, ci troviamo davanti una situazione abbastanza limitata a livello di tasti, dunque un utente avrebbe giusto lo stretto necessario per poter portare a termine una partita.

In conclusione possiamo affermare di trovarci davanti ad un FIFA 18 a tutti gli effetti, con pregi e difetti che il brand si porta avanti ormai da anni. La cosa più fastidiosa da vedere è come si stia perdendo quella spettacolarità nelle giocate o nei tiri, il tutto per avvicinarsi ad un realismo quasi inutile in un gioco che, come focus principale, dovrebbe intrattenere e divertire l’utente. La necessità di coprire palla con il fisico è di vitale importanza e questo, purtroppo, rallenta i ritmi e causa la perdita di fondamentali tempi di gioco che potrebbero scaturire chiare azioni da gol o ripartenze micidiali.

Se dovessimo unicamente parlare del gioco vi direi che, sinceramente, rispetto alla versione precedente c’è poco e niente di nuovo, ma dato che il fulcro dell’hands-on è legato alla versione per Nintendo Switch è tutto un altro discorso. Partiamo con il dire che un dettaglio non da poco è che FIFA 18 è l’unico gioco di calcio sulla console ibrida della grande N, aggiungiamo anche la possibilità di fruirne ovunque ed accedere alla funzioni online con un minimo di connessione, e capirete da soli di avere davanti un prodotto con un elevato potenziale. Lasciamo dunque ai posteri l’ardua sentenza aspettando la versione definitiva del videogame.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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