VideogiochiRecensione

Final Fantasy VIII Remastered – Recensione, Squall ritorna dal passato

Final Fantasy VIII è stato per molti giocatori italiani il primo approccio all’iconica saga: vuoi per un fatto di età, vuoi che l’inglese ancora non si masticava come oggi, la localizzazione nella nostra lingua ha permesso a tanti ragazzi di unirsi all’iconico viaggio di Squall e compagni. Raccogliere il testimone del settimo capitolo non era un compito facile, e al netto degli scontri ideologici interni alla fanbase su quale sia il migliore capitolo in assoluto, siamo tutti d’accordo che FFVIII sia sicuramente uno di questi. Questa remastered rappresenta un ritorno al passato per i vecchi appassionati e una possibilità di riscoperta per i nuovi. Senza girarci troppo intorno, se avete apprezzato il capitolo originale ritroverete lo stesso identico feeling, per i più giovani invece riuscire ad ambientarsi tra le regole ludiche potrebbe non essere proprio per le vostre corde, ma se riuscirete a sorpassare questo scoglio troverete una vera e propria perla, una produzione immortale e intramontabile, un metro di paragone che tutt’ora ingombra le nuove esperienze di mamma Square Enix.

Ci risiamo 

Immagino che chiunque stia leggendo questa recensione conosca già abbondantemente la trama generale, ma è giusto fare una breve infarinatura anche per i nuovi giocatori. Il protagonista di questo viaggio è Squall, un ragazzo che sta studiando per diventare un mercenario dei SeeD, ma come ovvio che sia, questo suo semplice desiderio si trasformerà in qualcosa di più grande e complesso. L’universo creato dall’allora SquareSoft è tutt’ora ricco di storie intriganti e scorci caratteristici, anche se in alcuni casi il peso dell’età purtroppo si sente. Come nelle più classiche delle trame tuttavia, quello di cui ci parlerà il gioco sarà uno scontro tra nazioni con una profonda guerra politica, Squall e i suoi amici si troveranno improvvisamente coinvolti in una missione quasi suicida per salvare il mondo. Final Fantasy VIII però non è solo questo, si tratta di qualcosa di più intimo e intenso, un viaggio che avviene anche all’interno del giocatore stesso, adesso ancora più significato visto il passare dell’età. La narrazione è tutt’ora in grado di reggere confronti più scomodi e moderni, mentre il gameplay anche se rilegato ai giochi di ruolo a turni classici, resta uno dei più profondi, completi e appaganti presenti in circolazione.

Narrazione e gameplay si incontrano grazie alle junction, un sistema di evocazioni con un aspetto ben più marcato rispetto a tutti i capitoli della saga, che influisce pesantemente anche sullo sviluppo del personaggio stesso. Discorso leggermente diverso per le magie, che in questo episodio della saga vengono viste come oggetti, quindi consumabili che potranno finire se usate in abbondanza.

Cosa cambia 

A dire la verità il sistema di combattimento non è cambiato, dunque vi sentirete immediatamente come a casa, anche se i giocatori abituati a un combat system più dinamico potrebbero non digerire questa particolarità. Gli incontri casuali che ormai lasciano il tempo che trovano potranno essere disattivati, rendendo più fluida e continua l’avventura. Ci sarà anche la possibilità di fruire di un boost durante le battaglie per facilitarsi l’esperienza e un modo per velocizzare queste fasi e sbrigarsi uno scontro in pochi secondi. Queste sono solo feature di contorno, che non minano l’esperienza di gioco di puristi e che, contemporaneamente a questo, rendono il tutto più fruibile anche agli utenti meno avvezzi a questi particolari sistemi, ormai troppo datati. Se questa remastered è arrivata in ritardo è solo perché Square Enix ha perso il codice sorgente dell’opera, questo ha portato che alcuni modelli siano più freschi di altri, con un risultato altalenante e non omogeneo. Il sonoro invece è ottimo, con la colonna sonora che resta magica e trascinante nei momenti chiave dell’esperienza.

In conclusione Final fantasy VIII resta ancora un capolavoro di altri tempi, il lavoro svolto a livello tecnico sulla remasterd non è particolarmente preciso, non rendendo completamente giustizia al capitolo principale. Tuttavia l’obiettivo di questo prodotto non era quello di svecchiare o farsi conoscere, il focus era ridare la possibilità ai giocatori di fruire nuovamente di questo storico ottavo capitolo che, ripetiamo, merita di essere recuperato da tutti. Se ci fosse da valutare il gioco nel 1999 probabilmente si meriterebbe un voto altissimo, ma visto che stiamo nel 2019 e da valutare non c’è il nucleo dell’opera, il peso di questa recensione pesa inevitabilmente di più sul mero aspetto tecnico, anch’esso buono ma distratto e poco curato su alcuni aspetti.

Final Fantasy VIII Remastered

7.5

Final Fantasy VIII Remastered è un colossal di altri tempi, che non invecchia mai ma che, questa volta, pecca dal lato tecnico. L'obiettivo delle remastered è quello di dare una seconda giovinezza a titoli ormai datati, Square Enix ce la fa, ma solo in parte. ;s

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche