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Final Fantasy XIV: A Realm Reborn – Recensione

Final Fantasy XIV è stato il secondo titolo della Square-Enix ad incentrarsi sull’esperienza online, risultando però in un fiasco totale; tra bug, errori concettuali ed una struttura assai grossolana e confusionale, il titolo passerĂ  alla storie come uno dei peggiori della casa produttrice Giapponese. Ma senza perdersi d’animo ed affidandosi ad uno dei creatori di Dragon Quest X, che ricordo essere uno degli MMORPG piĂą giocati su console Nintendo, a distanza di 3 anni il gioco torna sugli scaffali dal 26 Agosto con il nome di Final Fantasy 14: A Realm Reborn, dopo svariate beta e correzione dei piĂą grossolani errori che minavano l’esperienza di gioco.

Il gioco, come nella maggior parte dei titoli dello stesso genere, avrĂ  inizio creando il personaggio che ci accompagnerĂ  nelle eSplorazioni nella regione di Eorzea. La personalizzazione in questione è completa e profonda, avendo la possibilitĂ  di creare il proprio eroe in maniera unica distinguendosi da tutti gli altri, partendo dalla scelta della razza tra le 5 disponibili(Elezen, Hyur, Miqo’te, Lalafell, Roegadyn) arrivando infine a quella della classe(Marauder, gladiator, pugilist, archer, lancer, arcanist, thaumaturge, conjurer). Il party sarĂ  formato principalmente da 4 membri(alcuni dungeon in 8!!), tra cui un Tank(quelli che prendono i danni per il gruppo), 2 DPS(quelli che arrecheranno il danno) e un Healer, come il Conjurer. Questa divisione del party sarĂ  obbligatoria per accedere ai Raid, che sia in autonomia o grazie al Duty Finder, un sistema molto comodo che permette di trovare altri giocatori nel caso non abbiate un party con cui proseguire l’avventura. Una volta preparato il nostro protagonista, il gioco ci guiderĂ  passo passo nella trama principale caratterizzata da una grande varietĂ  di missioni e da una storia veramente bella e intrigante, considerando che la maggior parte dei MMORPG la lasciano un po da parte.

Proseguendo faremo conoscenza con le meccaniche del combattimento e di tutte le diverse aree di cui è composta Eorzea, raggiungibili tramite dei teleport. Una novitĂ  che troviamo nel gioco, rispetto agli standard del genere, sono le FATE e le levelquest. Le prime sono eventi che nascono automaticamente sulla mappa e una volta entrati nell’area con gli altri partecipanti si dovranno svolgere diversi compiti suddivisi in base al livello; al termine si riceveranno dei punti esperienza in base alla partecipazione. A differenza delle FATE, le levelquest sono missioni ripetibili suddivise in categorie, utili per accumulare un pò di esperienza per le classi di livello basso o per i Jobs, che avranno proprio come le classi di combattimento le proprie abilitĂ  e punti esperienza necessari per livellare. Tornando al sistema di combattimento, esso è molto veloce e dinamico e si basa su TP, MP e il cooldown delle abilitĂ , un classico per la serie. Ogni abilitĂ  consumerĂ  un ammontare di TP o MP e una volta usata avrĂ  un tempo di ricarica, legato di solito alla potenza. Alcune delle abilitĂ  possono essere concatenate per formare delle combo, che danno bonus al danno.

Nel combattimento è essenziale avere una buona mobilità per poter evitare gli attacchi ad area dei nemici(segnalati da un riquadro rosso sul terreno), cosi come la gestione degli Add o il portare a termine piccoli compiti secondari. Se siete abituati agli MMORPG in cui contano solo statistiche ed equipaggiamento, dimenticateveli perchè la tecnica e la prontezza di riflessi sono un pilastro fondamentale di questo titolo.

Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

9

Square Enix ha investito soldi e dedizione a questo titolo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In attesa di un aggiornamento che inserisca il PvP e che magari corregga un po' di lag (specie nella versione PS3), possiamo goderci a pieno un capolavoro di MMORPG, sicuramente il migliore su console e, probabilmente, il primo vero Final Fantasy di questa generazione.

Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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