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Football, Tactics & Glory – Recensione del titolo dove il calcio incontra i GDR

Avete presente i GDR tattici a turni? Che succede se unisci questo particolare genere al mondo del calcio? Niente di più semplice, la combinazione è Football, Tactics & Glory. Il titolo è unico nel suo genere poiché mostra, in un certo senso, un lato del pallone che non sempre viene mostrato dalle telecamere, ovvero tutto quello che riguarda i vari tatticismi. Io stesso mi sono chiesto prima di iniziare a giocare che genere di stranezza fosse un titolo che mixava questi due generi, alla fine però mi sono dovuto ricredere avendo trovato un prodotto divertente in grado di appagare quegli utenti alla ricerca di un’esperienza simile. Infatti, come negli strategici, anche per il calcio i vari interpreti devono incastrarsi alla perfezione tra loro, andandosi a completare a vicenda cooperando con diverse tipologie di skills e portare la squadra di appartenenza alla vittoria. Vista sotto questa luce l’idea di Creoteam non sembra più così malvagia dunque, vediamo però se sono stati in grado di concretizzare questa brillante intuizione!

Crea, gioca, vinci

Il gioco per ovvi motivi ha al suo interno una componente gestionale di tutto rispetto, non siamo ai livelli di Football Manager, ma comunque il lavoro svolto dagli sviluppatori è da encomio. Come in ogni GDR strategico che si rispetti potrete controllare l’intera squadra e giocatori con abilità speciali. Comincerete subito con il scegliere la nazione della quale volete intraprendere il campionato, successivamente creerete lo stemma e la divisa dei calciatori. Purtroppo il titolo non è dotato di licenze ufficiali, non è da escludere che incappiate in qualche nome come “Sneider” simili. Purtroppo però Football, Tactics & Glory ha poche modalità al suo interno, dunque senza troppi rimpianti ci siamo buttati nella campagna single player. Come prima cosa potrete scegliere la difficoltà e il numero delle azioni da compiere perché, come in un match reale, una partita dura 90 minuti, rappresentati nel gioco dal numero di mosse da compiere.

La vostra avventura partirà dall’eccellenza, con un budget scarso, giocatori sconosciuti e a fine carriera, così da rendere il tutto più simile alla realtà. Man mano che scalerete le gerarchie andrete ad ampliare i fondi societari e a incrementare il livello della rosa in generale, così da cimentarvi in tutte le competizioni cercando di arrivare fino in fondo. Ad aiutarvi, nel menù è presente il vostro fedele staff, che vi aiuterà anche nel gestire le trattative per quanto concerne i trasferimenti, la gestione del team e tanto altro. La squadra può essere gestita nella sua totalità, sia per quello che riguarda il singolo sia la collettività. La casa di sviluppo ha avuto un vero e proprio colpo di genio poiché, nonostante sia davvero complesso organizzare una società, con l’interfaccia creata dalla software house risulterà tutto semplice e intuitivo.

Il calcio è uno sport semplice

Partiamo col dire che in Football, Tactics & Glory non sono presenti tattiche preimpostate, dunque dovrete muovere i giocatori sempre da zero nel campo di gioco, diviso per l’occasione come fosse una scacchiera. Detto questo, ci sembra scontato dire che ogni volta che inizierete una nuova partita la disposizione in campo, sia vostra che degli avversari, cambierà ogni volta, e questa sarà una fase cruciale che potrà determinare la vittoria o la sconfitta. Non demordete se nelle fasi iniziali prenderete parecchi gol, è tutto normale: essendo come un GDR strategico i normali schemi calcistici fanno fatica a funzionare, dovrete necessariamente reinventarvi mentalmente per riuscire a sbloccare la situazione.

Ogni giocatore, oltre ad avere delle statistiche base come nei classici giochi di calcio, possiede delle abilità nascoste che lo rendono in un certo senso unico. I giocatori con meno talento paradossalmente saranno più duttili in campo ma, man mano che cresceranno, si specializzeranno in quel ruolo, così da diventare un vero professionista. Questo succede spesso con i giovani, spetta a voi individuare in alcuni casi un ruolo specifico, soprattutto quando vi ritroverete un potenziale fuoriclasse tra le mani. Una delle cose più difficili da metabolizzare sarà bilanciare la fase di attacco a quella di difesa, anche perché lasciare il centro scoperto equivale quasi sempre a prendere gol.

Considerazioni finali

Finché si affronta una squadra di pari livello non ci sono problemi, purtroppo però quando ci sarà un team di una categoria diversa farete estrema difficoltà. Nel gioco nel nella maggior parte dei casi vince chi ha la squadra più forte. Gestire la società al meglio sarà decisivo per il futuro. Per fortuna, come in ogni GDR che si rispetti, al termine di ogni partita i giocatori guadagneranno punti esperienza e man mano che si svilupperanno impareranno nuove abilità. La longevità del gioco è data proprio da questo, creare e sviluppare il fuoriclasse perfetto, così da implementarlo in questa e andare a vincere tutto.

In conclusione possiamo dire che Football, Tactics & Glory sia stato un esperimento che ha funzionato, ottimo come base per un secondo capitolo molto più ricco a livello contenutistico. La casa di sviluppo ho comunicato che procederanno col dare un supporto continuo e gratuito al loro titolo, così da arrivare ad accontentare anche i fan più esigenti o quelli poco motivati a continuare l’esperienza. Per adesso comunque il titolo funziona senza particolari acuti, anche se potenzialmente potrebbe essere un videogame in grado di farvi rimanere incollati allo schermo per diverse ore.

Football, Tactics & Glory

7

Football, Tactics & Glory è un gioco divertente che, seppur non sorprendente a livello contenutistico, riesce lo stesso a intrattenere l'utente grazie a una componente tattica da non sottovalutare. Football, Tactics & Glory non è il solito gioco di calcio ma è un prodotto tutto da scoprire e, soprattutto, in grado di appagare gli utenti con la sua semplicità.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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